Portico.

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La mattina seguente, in aula era palpabile un'aria pesante. Gli studenti ancora non si erano ripresi del tutto e le condizioni in cui si trovavano erano disastrose.
Deidara, per una volta nella sua vita era arrivato puntuale. Aveva perfino preceduto il suono della campanella.
Della serata scorsa si ricordava poco o nulla, ma la promessa fatta a Sasori se la ricordava bene.
Non arrivare più in ritardo.
Sarebbe caduto un mito persino per i professori; ogni settimana, alla prima ora, Deidara arrivava almeno 20 minuti più tardi, dei suoi compagni,
che si stupirono altrettanto.
"Sicuramente domani arriverai in ritardo, sei arrivato in orario solo oggi"
No. Quella promessa l'avrebbe mantenuta. Soprattutto dopo aver causato tanti problemi a Sasori.
Ecco...
Sasori, quella mattina non rivolse la parola a Deidara, cercò di evitarlo in ogni modo. Sapeva che si era dimenticato del bacio, ma anche così, non sarebbe potuto andare avanti. Era confuso. La sera di prima era stata un fallimento completo. Non sapeva neanche perché avesse accettato l'invito, eppure successe quello che non sarebbe mai accaduto se non fosse stato per Hidan e quella sua stramaledetta sbronza.
Non parlò nemmeno con lui per tutta la mattina, che non avendo ancora ripreso del tutto conoscenza, se ne fregó dei problemi del rosso.
Deidara invece, aveva provato ad avere qualche interazione con Sasori. Cercava di salutarlo, ma veniva rifiutato anche per una cosa così banale e semplice, come un saluto.
Ormai non si capiva più, se fosse confuso o arrabbiato riguardo ai sentimenti del biondo.
Ma tanto, quei suoi pensieri erano inutili. Deidara sapeva quello che provava, e anche Sasori..solo che se lo dimenticarono, o almeno uno dei due.
Deidara continuava ad ogni ora, anche il dopo scuola, a cercare di parlare con il rosso. Rinunciò pure alle uscite con Itachi e gli altri per capire cosa stesse accadendo al sorriso che adesso non esisteva più, ma che in passato l'aveva fatto sognare.
Le labbra di Sasori non formavano da tempo, anche un solo accenno ad un sorriso, una smorfia... e le risate erano pure più impensabili.
Quelle labbra color carminio che vorrebbero essere morse. Un contrasto con il bianco della sua pelle, e un'armonia unica col colore dei suoi capelli. Sembrava fossero coperte da un velo di rossetto.
Era impensabile che un sorriso bello come il suo, adesso fosse celato in fondo ad un cuore di ghiaccio, uno scudo che non lascia trasparire emozioni.

Le ore scorsero velocemente, Sasori si affrettò a tornare a casa prima di venire visto da qualcuno, e quel qualcuno fece di tutto per raggiungerlo invece.
Deidara sarebbe rimasto perfino sotto casa sua ad aspettare notte e giorno sotto la neve per avere finalmente una conversazione con lui.

Percorse correndo tutta la strada che serviva per raggiungere casa di Sasori. Lo trovò sull'uscio di casa intento ad aprire la porta.
"Sasori.."
Venne interrotto dalla determinazione dell'amico. Aveva stroncato ogni mezzo di comunicazione, eppure era lì, non si arrendeva. Era tutto trasandato a causa della corsa, aveva il fiatone e la coda sfatta. Però il rosso non era nella posizione più giusta per poterlo giudicare. Aveva corso fino lì per lui, e si era impegnato a mantenere la promessa fattagli la sera prima, meritava di essere ascoltato nonostante Sasori non fosse ancora pronto a tutto questo.

"Perché..mi eviti?"
Un broncio si formò sul suo viso, sembrava essere stanco di tutte queste noie e di domande senza risposta.
Non venne subito accontentato, la domanda tardò ad arrivare. Le parole non uscivano.
Era l'imbarazzo il freno di Sasori, e la paura una sua compagna.
"Tanto non puoi capire, hai gia dimenticato.."
Erano entrambi impalati sul posto.
Due espressioni completamente diverse: una triste e rassegnata, l'altra determinata e furente. In entrambi confusione, ecco cosa li accomunava.
"Cosa? Cos'avrei dimenticato? Ricordo  poco della sera scorsa è vero...e se ho fatto qualcosa che ti ha turbato, ti prego di scus-"
"MI HAI BACIATO DEIDARA!"
Le parole furono schiette, un urlo che rase al suolo ogni dubbio del biondo. Allora era vero, non era un sogno.. l'aveva baciato realmente.
La preoccupazione sul volto di Deidara andò rivolta a Sasori, era con gli occhi spalancati, i pugni serrati che guardava un punto in basso, il tutto accompagnato dal rossore delle sue guance sopra i denti digrignati.
Si era tolto un peso, che forse aveva sentito tutto il quartiere.
"Eri ubriaco, mi hai detto così...poi ti sei avvicinato, mi hai detto...che ti piacevo..mi hai...stretto, e contro la mia volontà...mi hai baciato.."
Il biondo era immobile, non riusciva a guardarlo in volto da tale imbarazzo. Sarebbe sprofondato.
Non riusciva a pensare di essere stato lui l'artefice dei problemi dell'amico, e a causa di quella sbronza aveva pure detto a Sasori delle cose che non avrebbe mai voluto rivelargli.
La colpa fu solamente di Hidan, almeno quello lo ricordava.
"Ascolta, m-mi dispiace...non ero in me, è stata colpa dell'alcol..Sasori per favore..."
"Quello che mi hai detto è stato davvero inaccettabile ed imbarazzante soprattutto.."
Ci fu un momento di silenzio, per lasciar riflettere Deidara riguardo alla situazione. Il suo viso si incupì, poi prese coraggio e gli domandò che cosa gli avesse dato noia di ieri sera.
"Danna...che cosa ti avrei detto di preciso ieri sera? E che cosa ti ha dato fastidio..?"
Sasori scattò indietro all'improvviso, prese di nuovo in mano la chiave e cercò di aprire la porta. Deidara capendo cosa volesse fare, corse verso di lui fermandolo. Gli teneva ferme le mani che stringevano la chiave per entrare.  Gli sussurrò all'orecchio cosa stesse pensando in quel momento.
Il calore stava avvolgendo il freddo in una morsa di mezzo abbraccio.
Il calore di corpi così vicini, il calore sulle guance di entrambi in quel momento.
"Non mi hai risposto...prima di scappare, voglio le mie esatte parole di ieri sera...poi voglio capirti"
Sasori stava tremando, nonostante fosse coperto e abbracciato dal biondo, tremava. Le mani chiuse dentro le sue. La schiena, come tutto il suo corpo, emanava del calore.
"Mi mancano quei giorni Danna...mi manchi tu...ti rivoglio con me. Ecco cosa mi ha dato...noia. Cosa volevi dire?"
Era inutile cercare di mentirgli, di dirgli delle bugie, non sarebbero servite a nulla, se non a farlo odiare maggiormente. Sasori era speciale, ma non era stupido. Riusciva ad analizzare le emozioni, pur essendo per la maggior parte del tempo apatico. Era capace di capire ogni pensiero solo leggendo il viso. O magari era solo Deidara che era troppo emotivo.
"Ho detto questo?..Allora è inutile cercare di recitare la parte di quello ingenuo. Si, è vero, mi piaci. Mi sei iniziato a piacere quest'estate. Mi avevi rivolto un sorriso che non vedevo da anni..quel sorriso che amavo, e mi ha fatto innamorare."
A Deidara il cuore batteva all'impazzata . Pensava che Sasori,  avendo il suo petto sulla sua schiena, potesse sentirlo. Ogni sbalzo, ogni battito accelerato era come una pugnalata al cuore per il rosso. Era sempre più confuso. Le parole di Deidara lo colpivano a fondo, il respiro era irregolare ma cercava di non farlo notare. Il perché di queste emozioni tutte in un istante, erano un mistero per Sasori; voleva poter semplicemente entrare in casa per chiudersi dentro e non uscire più. Deidara non vedeva le reazioni alle parole pronunciate, doveva andare alla cieca. Sentiva solo le mani del rosso irrigidirsi, in quanto le teneva strette tra le sue da un po di minuti.
"Deidara...per favore..levati.."
Quella frase fu atroce, orrenda, terribile e qualsiasi altro sinonimo di orribile.
Il cuore del biondo era sul punto di spezzarsi. Aveva già ricevuto insulti, pure pesanti da parte di Sasori, ma mai si era sentito tanto giu. Avrebbe dato un pugno a qualunque cosa gli si sarebbe parata davanti. Una frase simile, quel tono e quelle parole furono strazianti.
"Levati, devo aprire la porta.."
Sasori era solo confuso, non era nella posizione per poter offendere uno dei suoi più cari amici. Le sue guance presero il colore delle rose più rosse.
"S-sasori..."  
Tolse le mani dalle sue. Era felice di avergli lasciato finire la frase. Era solo impaziente di vedere il suo viso. Il viso più bello al mondo, secondo lui.
Ci fu il silenzio nell'istante in cui Sasori entrò in casa.
Le domande erano tante e le risposte ancora incerte, incerte come i sentimenti del rosso. Cosa pensasse Deidara avrebbe potuto capirlo solo guardandolo negli occhi, ma non voleva girarsi. Non voleva scontrarsi con quegli occhi azzurro cielo, sarebbe stato come avergli lasciato vincere senza nemmeno provare a combattere. Non sapeva come fosse il suo volto in quel momento, e lasciare che lo vedesse sarebbe stata una sconfitta.
"Voglio solo sapere se sei arrabbiato con me, poi me ne andrò."
Non andare. Rimani.
Erano le parole che entrambi avrebbero voluto sentirsi dire dall'altro, ma erano talmente cocciuti, orgogliosi da non rendersi conto di avere la risposta davanti a loro, e di non volerlo ammettere.
"No, non sono arrabbiato...ci sentiamo un'altro giorno, ok? Adesso vorrei solo riuscire a riflettere.."
Deidara piegò il capo, lo stava mandando via ma gentilmente. Era un passo avanti.
"Io vado. Ma prima voglio vedere il tuo volto"
Sasori sentendo quelle parole sprofondó nell'imbarazzo, era rosso come i suoi capelli. Avrebbe voluto rispondergli come avrebbe fatto normalmente, con un insulto, un giochetto. Ma non ci riusciva,
al momento era incapace di capire come potesse essere reale tutto questo.
Sperava solo che il biondo se ne andasse senza esitare.
"Deidara..se dovessi girarmi cosa faresti realmente? Non sono stupido"
"Ti avrei baciato di nuovo."
"Bene...mi fa piacere tu sia stato sincero"
Sasori si girò. Si diede il tempo di calmarsi, il rossore era quasi del tutto svanito. Deidara era colpito che l'amico si fosse girato, era calmo, caldo e solo con una leggera punta d'imbarazzo in volto. Si stupì che non fosse andato nel panico sentendo tutte quelle emozioni in una volta sola.
Sasori era pronto a tutto, persino ad un altro bacio. Si girò per togliersi il problema in fretta.
"Danna...scusa per averti causato tanti problemi. È solo che amo il tuo sorriso, e prima che me ne rendessi conto ero gia invaghito di te...non ti causeró più problemi-"
"Deidara...non voglio che smettiamo di essere amici. Dimmi che la cosa non causerà problemi alla nostra amiciza."
Il biondo arrossí di colpo, rifletté un attimo su quello che avrebbe dovuto rinunciare per avere un amicizia normale con Sasori.
Scosse il capo e sorrise.
"Se i baci da ubriaco ti stanno bene, allora no, la nostra amicizia non avrà problemi.."
Sasori sorrise sollevato. Dopo, un'idea maliziosa pervase però la sua mente.
Non era sicuro su quello che avrebbe detto/fatto.

Si mise in punta di piedi per arrivare bene all'altezza dell'altro, gli piegò il capo e lo baciò senza pensarci due volte. Le labbra sembrava non volessero staccarsi l'una dall'altra.

"E se a te non danno noia i baci da sobrio..allora a me non daranno noia quelli da sbronzo".

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GANGANAGNAGANSKKDNXLANAJKABSLANAJWIEOWODHS!
ok basta...chi aspetta l'aggiornamento dellaltra storia..tranqui...arriva... (sto facendo pubblicità a caso all'altra storia ma shallah)
E nulla. Non sapevo che caz-cchiarola scrivere per chiudere il capitolo stanotte e ho fatto a caso. BELLA ROBA RAGA!
Buon-a notte/pomeriggio/giorno. O buonaseraa da
-Sgherri

"Perché Proprio Tu.." -sasodei-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora