4- it's my fault

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Che cos'ho fatto?
che cosa mi è saltato in mente?

"Lionel, la ferita è grave? È in pericolo di morte?"
Mi agito.
E se l'avessi ucciso? Non me lo permetterei mai. Ho versato sangue innocente.
"Ragazzina, vattene via adesso, non ti voglio più vedere, mi hai capito? Ti ho avvertita la prima volta, non dovevi metterti contro di noi, guarda cosa è successo, solamente a causa tua!"
Grida profondamente e mi caccia via dalla tenda

Mi volto e mi avvio verso la Base militaristica
"Comunque sì, è in pericolo di vita, complimenti"
Conclude Lionel cacciandomi definitivamente
Raggiungo la Base ancora con le lacrime agli occhi.

Mia madre mi corre contro gioendo.
"Tesoro! Domani sera si terrà una festa, una grandiosissima festa!"
Esulta la donna
Ma che cazzo?
"Mamma, precisamente dovuta a cosa?"
"Per quanto ti possa risultare strano, abbiamo la vittoria in pugno. Nonostante le numerose morti dei nostri questa sera, prima di ritirarci, siamo riusciti a dare fuoco a molte delle loro tende e tra una settimana esatta, a quest'ora, gli Arcieri moriranno, tutti. Dal primo all'ultimo"

Come? Ho sentito bene? Gli arcieri moriranno? Non sono bastate tutte queste morti.
Non sono bastate tutte queste vittime.
Vogliono lo sterminio totale.

Mia madre mi guarda con uno sguardo serio, che indica che non devo contraddirla.

Mi avvio nella mia stanza e per quanto io cerchi di addormentarmi, di dimenticare questa fottuta giornata, non riesco a non pensare allo sguardo disperato di Lionel, a Ryan disteso sanguinante con tutti i guaritori degli Arcieri nel tentare di medicarlo e alla meravigliosa natura, al favoloso mondo che c'è al di fuori di quelle recinzioni.

La mattina seguente, dopo una lunga e infinita notte in bianco, decido di posizionarmi davanti alla recinzione e di oltrepassarla dal buco fatto da Lionel.

Il mio preciso scopo è quello di raggiungere il campo degli arcieri e porgere le mie più sincere scuse, nonostante sia ancora in pigiama.
Sì, bene, ma qual è il tragitto?

Attraverso un casuale sentiero che mi portano in un grande campo, nel quale posizionati davanti a me ci sono dieci arcieri con i loro archi indirizzati verso di me.

Istintivamente alzo le mani.
"Signorina, ti conviene andartene via da qua immediatamente prima che questi archi colpiscano il tuo cuore e lo facciano smettere di battere come quello di tuo padre"
Dice acido uno di loro e io offesa incrocio le braccia

"Come ti permetti? Mio padre era un grande uomo, e non merita di essere disprezzato da vagabondi come voi"
Rispondo irritata.
Essi stavano per lasciare che le frecce mi colpiscano, finché una voce secondaria li ha interrotti.

"Signori, per oggi va bene così, lasciatela stare, ci penso io a lei"
La schiera di arcieri se ne va, lasciando passare la persona che ha parlato, e non posso credere di avere davanti a me Ryan vivo e vegeto.

"Ryan.. mi dispiace per quello che ti ho fatto, io non-"
Balbetto velocemente ma lui mi fa segno di smetterla, mordendo la mela che ha tra le mani
"Può capitare"
Afferma
"Così come può capitare che io prenda questa freccia"
Dice prendendo la freccia dalla tasca dei suoi pantaloni
"Può anche capitare che io prenda questa freccia e prenda il tuo braccio, per poi passare questa lama sul tuo braccio e ti faccia un taglio profondo"
Continua ferendomi l'avambraccio
"Ma stai tranquilla, mai profondo quanto la ferita che mi hai procurato"
Conclude il ragazzo per poi andarsene lasciandomi con il sangue che scorre sul mio braccio, e fa male, tanto male.

"Ryan aspetta"
Grido correndogli incontro
"Mi dispiace, davvero"
"Dillo a tutte le persone morte per causa vostra, per causa tua"
Risponde in maniera aggressiva
"E sciogliti quella dannata treccia, è un offesa per la tua stirpe, non è vero?"

Ryan se ne va via, così, con quest'ultima risposta.
A fermarlo, però, è lui, Lionel
"Ryan, fermati e dalle una fascia"
Ordina duramente l'uomo
"No"
Rifiuta Ryan
Lionel sferra una sberla al ragazzo e quest'ultimo prende una benda e mi afferra il polso, portandomi dentro la sua tenda.

"Che cosa mi tocca fare"
Dice seccato il ragazzo
Io levo il braccio e prendo la benda, non voglio essere un peso per lui.
"Lascia stare, faccio io, sono più esperto di una di nobile famiglia come te"
Continua con la sua acidità
"La smetti di comportarti in questo modo?"
Dico offesa dandogli una leggera spinta al livello dell'addome ma lui emette un gemito di dolore

Cazzo, mi ero dimenticata della sua ferita

"Oh mio dio mi dispiace, fammi vedere"
Lui alza la maglia mostrandomi la ferita.
È davvero profonda.

Prendo un asciugamano lì affianco e lo bagno con un po' di acqua per poi porgerlo sulla sua ferita e in seguito sulla sua guancia, nel punto in cui Lionel gli ha tirato lo schiaffo.

Lui, dopo avermi lasciato fare per pochi minuti, si allontana squadrandomi e infine voltarsi.

Appoggio il panno.

"Va bene, me ne vado via, scusami"
Dico scusandomi

"No, resta"
risponde Ryan, facendomi leggermente sorridere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 03, 2017 ⏰

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