Segreti

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  Segreti.


I ninja erano riusciti a mettere in salvo la popolazione, Tsunade con l'aiuto dei migliori ninja del villagio cercava di monitorare gli anomali spostamenti del demone. A fianco a lei erano presenti anche Nara Shikaku e il figlio Shikamaru, i due erano insospettiti dagli strani attacchi. Il ragazzo ebbe il forte dubbio che in realtà si trattasse di un diversivo.
"Hokage-sama credo si tratti di un diversivo! Anche se non capisco a che scopo?"
La donna suddivise i ninja in squadre, che inviò in varie zone, ordinando loro di setacciare il villaggio per trovare i kunai. Con l'ausilio dei ninja del clan Hyuuga provò a rintracciare la posizione del kyuubi.
"Trovato! Si trova a nord-ovest!" Esclamo il ninja dagli occhi chiarissimi.
L'Hokage preferì andare di persona, accompagnata da Kakashi ela squadra che il quel momento dirigeva. Gli sarebbe servito il suo sharingan.



Mey si sentiva sfinita, non riuschiva a mettere a fuoco bene, il troppo uso dello sharingan le stava dando problemi. La ragazza sentì un fruscio tra gli alberi pensando si trattasse della sorella. Si voltò, ma venne colpita da un kunai al ventre accasciandosi sull'erba.
Il ninja che l'aveva colpita era un ragazzo molto giovane, si era trovato li per caso assistendo a tutto. Aprofittando della distrazione del nemico decise di colpirla. In quel peciso istante arrivò Akane trovando la sorella stesa a terra, il ragazzo era ancora in posizione di attacco, pronto a darle il colpo di grazia.br/> La donna subito lo disarmo ma non riusci fare altro. Contemporaneamente arrivarono sul posto il quinto Hokage con la sua squadra. Akane si inginocchio sull'erba accanto al corpo della sorella che perdeva sangue copiosamente dalla ferita infertagli. Ormai si era arresa, sarebbe stato inutile combattere sapeva di non potercela fare da sola. Si voltò verso la donna dai linghi capelli biondi.
"La prego..! La aiuti!" Chiese con capo chino, chiudendo gli occhi.
Tsunade finalmente riusci a vedere il volto di coloro che per giorni l'avevano fatta dannare, stupendosi nel vedere i coprifronte e le divise del villaggio.
"Kakashi, porta la ragazza ferita in ospedale. Del resto mi occupo io!"
Il ninja copiatore prese tra le braccia la ragazza svenuta, velocemente si avvio verso l'ospedale. L'Hokage si avvicinò a Naruto concentrando una piccola quantità di chakra sulla mano destra per poi passarla sul corpo del ragazzo constatando che era soltanto svenuto, subito dopo si volto a guardare la ragazza bionda ancora in ginocchio sull'erba. Aveva qualcosa di familiare, ma non seppe dire cosa. La fece arrestare e condurre al palazzo per interrogarla.




Ilò pungente odore di disinfettante didesto la ragazza dai capelli neri dal suo sonno. Con cama si guardò intorno riconosceno la stanza d'ospedale. Immediatamente pensò d'essere tornata a casa anche se non ricordava come. Percepì un terribile fitta al ventre, con calma si risistemò sul letto riordinando le idee. Ricordava di essere stata attaccata da qualcuno dopo aver risigillato la volpe, per il resto nulla. Il buio.
"Forse il rotolo mi ha riportata indietro? Sono già passati due giorni? Devo essere rimasta incosciete per molto?" Pensò la donna, sdraiata sul letto con indosso il pigiama ospedaliero, i lunghissimi capelli neri ora scioli, sparpagliati sul cuscino.
Osservava fuori dalla finestra, il cielo era limpido. La porta della sua camera venne aperta rivelando l'immagine di un uomo alto, robusto, i capelli bianchi legati in una lunga coda, vestito in maniera tradizionale, con due linee rosse che pertivano da sotto agli occhi.
"Scusi ci conosciamo?" Chiese la ragazza cautamente, non lo aveva mai visto.
"No, non ci conosciamo. Io sono Jiraya! Tu come ti chiami?" Chiese l'uomo con tono affabile.
La donna sgranò gli occhi scioccata. Allora era ancora li!
"Per quanto ho dormito?" Chiese la ragazza un po' preoccupata.
"Solo qualche ora, non mi hai ancora detto il tuo nome?" Ridomandò il senin.
Mey fece mente locale, mancava un altro giorno prima che l'effeto del rotolo svanisse. Sorrise all'uomo cordialmente.
"Mi chiamo Mey, dov'è mia sorella?" Chiese nuovamente.
"è stata arrestata. Sia su di lei, che su di te. Sono stati posti una serie di sigilli per precauzione!"
"Capisco."



Tsunade aveva passato delle ore ad interrogare la ragazza bionda. Ma nulla, non spiaccicava una parola. Stava davvero iniziando ad innervosirsi.
La sera precendete al suo rientro a palzzo, ritrovò i cadaveri dei due giovani ninja. Era evidente che ad ucciderli fossero stare le due giovani donne arrestate,visto che i due ragazzi non erano altri che i figli della coppiadi coniugi uccisi nella lto abitazione pochi giorni prima.
Rientrando nel suo ufficio, Tsunade trovò Kakashi parlare con Shikamaru, mentre Naruto se ne stava in silenzio seduto su una sedia ad osservare il cielo. I due sembrava stessero facendo il piano della situazione. L'hokage entrando nella stanza continuò ad osservare il ragazzo binodo, era seriamente preoccupata per lui, sembrava che tutta quella situazione avesse scalfito il suo perenne buonumore.
"Ha parlato? Esordì l'uomo l'Hakate.
"No."Fu la semplice risposta della donna. "Mi ha chiesto solo della sorella, ma per il resto.. Nulla. Non un parola, spero solo che almeno Jiraya riesca a far parlare l'altra ragazza...!" Tornò ad osservare il jinchuuriki. "Ha te hanno detto qualcosa Naruto?"
Il giovane sententosi richiamare si voltò verso la donna. "No nulla." Rispose, per poi tornare hai suoi pensieri.
"Che seccatura!" Sbuffo il ragazzo con il codino esasperato.



In ospedale. "La immaginavo più vecchio sa!" Esordì la donna mora, continuando ad osservare con occhio critico l'uomo di fronte a sè
. "Come più vecchio?" L'eremita dei rospi ci era rimasto davvero male. "Tu invece sembri molto giovane oltr ad essere bellissima!" Aggiunse mostrando un sorriso smagliante che la ragazza trovò solo molto inquietante.
"Potresti essere mio nonno!" Aggiunse subito dopo. "Anzi no! Il mio bis-nonno!" Si corresse con espressione schifata.
" Guarda che non sono così vecchio!" L'uomo stava cercando di mostrarsi accondiscendente nella speranza che iniziasse a parlare.
La ragazza continuava ad osservare l'uomo in modo strano, lo stava squadrando per bene.
"Lei è un pervertito!" Esordì subito dopo.
Adesso l'uomo guardava la giovane con un spracciglio inarcato. Lui si definiva un amante delle belle donne, pervertito era un termine offensivo. Mantenne la calma. Doveva cercare di far parlare la ragazza di fronte a lui.
"Deduco che non lavori per l'Akatsuki!" Cambiò discorso.
Lei lo guardò ridacchiando. "No, non lavoro per loro!"
"Allora perchè? non capisco?" Continuò l'eremita dei rospi.
"é una storia lunga, triste e complicata..!" Adesso la donna era tornata a guardare il cielo blu fuori dalla finestra.
"Ti ascolto!" La giovane si volto verso quel tizio guardandolo stranita. Stava valutando la situazione.
Aveva tanto sentito parlare di lui, ma non lo aveva mai conosciuto, adesso potova ammettere che le voci sul suo conto erano vere. Era un uomo bizzarro, oltre che un maniaco e pervertito. Ma da quel poco, intuì che dovesse essere una persona stupenda.
Ci riflettè un po' su, per poi sospirare. "Sa non dovrei! Potrei cambiare il corso degli eventi."
"Il corso degli eventi?" Ripetè stranizato l'uomo.
"Già!" Rispose lei abbozzando un sorriso.
"Tu non sei di questa epoca?" Improvviamente l'uomo sembrò ricollegare tutti i tasselli.
"Ecco perchè non risultavate nell'archivio del clan Uchiha!"
La ragazza adesso era davvero nei guai. Era stata scoperta, non sapeva cosa dire per giustificare la situazione.
Jiraya aveva assunto un espressione sconvolta, la bocca spalancata e gli occhi sbarrati. Non riusciva a credere hai suoi stessi pensieri.
"Ok, si calmi! Non è la fine del mondo!" Provò un po' titubante la ragazza.
"COME DIAVOLO AVETE FATTO? E-e perchè?"
"Non urli perfavore!" Ancora non aveva capito nemmeno lei come lo avesse fatto quell'uomo ad intuire tutto, ma ormai era tardi per rimediare. "Abbiamo usato il rotolo del tempo!"
"Ma è vietato da molti anni! Come avete fatto?" Il suo stato di shok si stava solo amplificando.
"Non mi guardi così! Non lo abbiamo rubato!" Rispose risentendo di quello sguardo. "Prima di usarlo abbiamo chiesto il permesso a tutti e cinque i kage."
" I- cinque- kage?" L'uomo ripetè la frase con molta lentezza era sotto shock era evidente.
"Toglimi una curiosità. Di quanti anni siete tornate indietro?" Adesso sembrava aver riaquistato la sua aria tranquilla.
"Parecchi..!" Rispose ridacchiando. "Siete discendenti del clan Uchiha giusto?"
"Mi pare ovvio!" Mey lo guardava sorridendo si sentiva un po' strana nel fare quel discorso.
"Mmm.. Hai qualcosa di familiare. Ma non saprei dire con precisione! Somigli moltissimo a Sasuke Uchiha...!" Riflettè ad alta voce.
La ragazza alzò un sopraciglio, adesso la stava mettendo in difficoltà.
L'uomo era pensieroso. "Non capisco una cosa? Se tu e tua sorella venite dal futuro, come fate a conoscere le tecniche del Quarto Hokage?"
"Prima di venire in questa epoca, siamo tornate indietro di altri 16 anni."
"Capisco. Quello che non mi è chiaro, e il perchè? Perchè siete tornate fin qui per uccidere delle persone del vostro stesso villaggio?"
Adesso la ragazza aveva abbassato la testa, con una mano cominciò a tortutare una ciocca dei suoi lunghi capelli neri, mentre il ciuffo voluminoso le aveva parzialmente coperto gli occhi. "Dovevamo modificare gli eventi per solvare tutti."
"Salvare da cosa?" Jiraya era sempre più curioso.
"Adesso vuole sapere un po' troppo sensei! Posso chiamarla sensei?" Chiese sorridente.
"Per me va bene!" Sorrise anche lui di rimando. "Capisco la tua situazione, ma potresti al meno darmi qualche indizio!"
La donna cominciò a valutare la situazione osservando attentamente il senin. forse poteva dare solo qualche piccolissimo indizio.
"OK..! Le racconterò qualcosina. Ma non mi faccia troppe domande! Lasci parlare me e mi prometta che non ne parlerà con nessuno!" Intraprese la ragazza serissima.
"Promesso!" Esclamò felice l'ermita dei rospi, forse sarebbe riuscito a dare un senso a tutta quella storia assurda.
"é cominciato tutto quando ero piccola. Mio fratello venne rapito, e con lui sparì anche la volpe a nove code."
"Tuo fratello era un jinchuuriki?" Chiese Jiraya alquanto sconvolto dalla rivelazione.
"N! Lo sarei dovuta diventere io a tempo debito. Non mi interrompa!" Continuò la ragazza con un cipiglio seccato.
"Mio fratello spari. Per anni lo cercammo invano,ma otto anni dopo ricomparve. Era estremamente potente, riusciva a domare la volpe con una mastria incredibile. Mai visto nulla del genere! Stava distruggenso tutto e tutti, provammo a fermarlo. Ma l'unico modo fu ucciderlo... Fui io a doverlo fare." Concluse intristita.
"Non capisco? Come avete fatto voi Uchiha ad ottenere il kyuubi? Per quanto ne so gli Uzumaki si tramandano il demone da generazioni!" "Diciamo.. Che abbiamo qualche parentela..!" La ragazza si sentiva a disagio, quel vecchiaccio la stava rigirando come un calzino.
"Ora mi è un po' più chiaro! Per questo hai quei bei occhi azzurri?"
Mey sorrise nervosamente, si quel vecchio la stava raggirando e lei non era brava in queste cose.
"Quindi siete tornate indietro per cambiare la storia e annientare i discendenti dei rapitori di vostro fratello? Se ho capito bene?"
"Esatto!Lei è molto arguto ero-senin!"
"COME MI HAI CHIAMATO?" Jiraya alzò la voce, non apprezzando il soprannome.
"Penso che le doni! Da dove vengo io i suoi libri sono piutosto famosi sà?" Ora era lei che cercava di cambiare discorso.
"Dici sul serio?! Sai, io lavoro sul campo. Per dare miglior consistenza e rendere le trame il più veritiere possibili!" Adesso l'ero-senin si sentiva molto fiero dei suoi lavori.
"Non si esalti troppo! Sono è restano volgarità i suoi libri!" Mey era schifata.
Si era sempre chiesta come facese la gente ad aprezzare certa robaccia. "Sensei! Io le ho racontato il motivo delle mie azzioni, ma lei mi deve promettere che non ne parlerà con nessuno! Ne va del mio futuro! Se le cose cambiassero troppo ci potrebbero essere gravi ripercussioni!"
"Ti capisco perfettamente!" Jiraya tornò serio. "Ti prometto che non dirò nemmeno una parola." Lo disse sorridendo cordialmente.
"La ringrazio!" Era in po' preoccupata, ma dal quel poco, aveva capito che poteva fidarsi di quell'omone strambo.



Intanto Kakashi era andato a far visita alla prigioniera, nella speranza di riuscire a farla parlare. La ragazza stava seduta sul pavimento, la testa poggiata al muro, lo sguardo rivolto verso il soffitto, persa in chissà quali pensieri.
"Che vuoi?" Chiese la ragazza al ninja.
"Gentile come sempre..! Sono venuto per parlare un po' con te."
"Non ho nulla da dirvi. Penso d'essere stata abbastaza chiara?" Il tono freddo, distaccato.
In realtà, Akane era incredibilmente preocupata per Mey. Era l'ultimo membro della sua famiglia ancora in vita e non voleva perdere anche lei.
"Sono passato in ospedale da tua sorella. Stava dormendo, ma i medici mi hanno detto che si rimetterà." GRazie a questa frase, Kakashi era riuscito ad ottenere l'attenzione della ragazza.
"Non sono nata ieri sai?" Adesso lo guardava dritto negli occhi con sguardo freddo.
"Sai mi ricordi tanto un mio alievo!" Kakashi continuava ad osservare lo sguado di Akane non poteva negarlo erano i tipici occhi neri degli Uchiha.
"é chi sarebbe? Non mi risulta tu abbia alievi almeno lontanamente paragonabili a me!" Adesso lo stava sfidando.
"Non lo conosci! Ha lasciato Konoha un po' di tempo fa. Ma guada caso? Porta il tuo stesso cognome." Stava provando ad usare una tattica diversa, sapeva d'avere un osso duro davanti a sè, ma lui non sarebbe stato da meno.
"Non capisco dove tu voglia andare a parare? Ti ho già detto non sono nata ieri!" Aggiunse la giovane con sguardo seccato.
Forse l'aveva sotto valutata, gli ricordava tanto Sasuke. Non c'era dubbio erano parenti, anche se non capiva come avesse fatto a salvarsi dallo sterminio del clan.

Provò per ore e ore a conversare con lei, ma non ottenne nulla. Adesso era veramente stanco, anche se non lo dava a vedere, prima di andarsene gli si rivolse un ultima volta.
"Ringrazzia Naruto! Se non fosse stato per lui saresti stata torturata."
La ragazza non rispose. Quando l'uomo fu abbastanza lontano fece un piccolo sorriso per poi sussurrare un piccolo "Grazie" rivolto al ragazzo biondo.
Ormai era sera mancava poco tra non molto il rotolo del tempo le avrebbe riportate a casa. Era molto preoccupata non sapeva cosa aspettarsi, sapeva solo una cosa. Tutti coloro che in passato evevano usato quel rotolo non erano sopravissuti. Ma ormai non aveva importanza sarebbe stata disposta anche a dare la vita pur di cambiare tutto.




Era mattina presto, Tsunade era stanca di tutta quella mascherata. Se quella dannata mocciosa non voleva parlare con le buone, l'avrebbe fatta parlare con le cattive.
Ad incrementare il suo nervosismo, si era aggiunto quel maniaco di Jiraya. Quel buono a nulla non aveva ottenuto nessuna informazione dall'altra ragazza, era stata solo una perdita di tempo mandarlo da lei. Ma adesso si sarebbe occupata lei di tutto.

Era quasi giunta nei pressi della cella quando incui era rinchiusa la detenuta, quando sentì i ninja di guadia urlare come matti. Prese a correre verso la cella. Rimase imbambolata a osservare non capendo cosa stesse accadendo. All'interno di quella cella, un enorme buco nero stava risucchiando la prigioniera, per poi richiudersi sparendo nel nulla.
L'Hokage ripesasi dallo shock iniziale, convocò Shizune chiedendole di andare in ospedale per parlare con l'altra donna. Nell'attesa passò al setaccio una marea di rotoli e libri tentando di capire cosa fosse successo. Al suo ritorno, Shizune non portò buone notizie.
"Signirina! Anche l'altra ragazza è sparita, risucchiata da un buco nero."
Adesso il Quinto Hokage del villaggio della foglia stava letteralmente dando di matto. Presa da un momento di rabbia, scaraventò sul pavimento tutto ciò che si trovava sulla sua scrivania. Si aggungeva un mistero al mistero, e lei non sapeva come spiegarlo.
Con l'aiuto della sua assistente continuò a controllare documenti per tutto il giorno.



Il seguentem, forse, finalmente Tsunade aveva trovato una possibile motivazione alla sparizione improvvisa delle due donne.
Convocò nel suo ufficio Kakashi, Naruto e Sakura. Poco dopo anche Shikamaru Nara li raggiunse.
"Mi ha fatto chiamare Hokage-sama?" Il Nara era appena arrivato.
"Si, siesiti."Adesso la donna poteva dar via alla riunione.
"Vi ho fatti convocati per mettervi al corrente di alcuni fatti accaduti ieri mattina. Le due Uchiha sono sparite misteriosamente. Risucchiate da un buco nero!"
"Cosa?" Risposero gli occupanti della stanza all'unisono.
"Ho fatto una serie di ricerche per dare una possibile spiegazione all'accaduto. E sono giunta alla conclusione che abbiano usato un rotolo del tempo!"
Adesso erano tutti rimasti immobili a fissare l'Hokage.
"Cos'è un rotolo del tempo?" Chiese Naruto, non ci stava capendo nulla.
"é un rotolo che serve per viaggiare nel tempo. Ma è stato proibito molto tempo fa." Era stato il suo maestro a dare spigazioni.
"é per quale motivo è vietato?" Il ragazzo era curioso, anche lui voleva venire a capo di quell'assurda storia.
"é stato vietato perchè tutte le volte che è stato usato.. Riportava indietro solo cadaveri!" Stavolta invece, era stata Tsunade a spiegare quel macabro dettaglio.
"Allora se ho capito bene? Le due ragazze hanno usato un rotolo del tempo! Perciò non appartengono al nostro tempo?" Shikamaru stava già cominciando ad elaborare i fatti.
"é ciò che penso anche io!" Rispose la donna bioda.
"Ma non ha alcun senso!" Sakura era confusa.
"Non dimentichiamo il fatto che utilizavano le tecniche del Quarto Hokage con maestria, per non parlare del fatto che hanno liberato e risigillato il kyuubi senza problemi!" Kakashi stava facendo notare alcuni dettagli da non tralasciare.
"Ho già riflettuto anche su questo. Ma non so che spiegazione dare..!" Tsunade rilasciò le braccia intorno al corpo esausta.

Naruto era estremamente confuso, proprio non capiva. Se Akane e Mey non appartenevano al loro tempo allora da dove venivano? E soprattutto perchè la bionda gli aveva chiesto pendono? Forse era riferito al fatto che lo avrebbero usato per controllare la volpe? Si sentiva uno sciocco, si era affezzionato a loro e non riusciva proprio ad arrabbiarsi per tutto ciò che avevano fatto. Sperava solo che stessero bene, dovunque si trovassero.

"Per quante ne so sulla famiglia Maeda, erano dei ristoratori! Ma i loro figlio avevano scelto di diventare dei ninja." Shikamaru stava riflettenzo a fondo, ma continuava a mancare qualcosa al suo ragionamento.
"Ti sbagli! Tutti i loro antenati erano ninja. Ma quasi tutta la loro famiglia venne sterminata la notte in cui la volpe attaccò il villaggio sedici anni fa. Atsushi fu l'unico a non intraprendere la strada per diventare un ninja. Egli venne messo in salvo insieme ai civili con la moglie. Fu l'unico sopravvisuto." Kakashi spiegò tutto con aria un pensierosa, nemmeno lui riusciva a capirci molto.
"Mi hanno sempre odiato..! Quando ero bambino i figli di quell'uomo non perdevano mai l'occasine per infastidirmi...!" Naruto inconsciamente , diede voce hai suoi pensieri. Ricordave bene come quei ragazzini lo picchiavano ad ogni occasione.
"Non conoscevo questa storia!" Il Nara stava cominciado a capire.
"Come avresti poruto? Allora eri molto piccolo!" L'Hokage continuava ad tenere d'occhio Naruto, sembrava essersi intristito di fronte a quei ricordi legati alla sua infanzia.
"E se..?" Adesso tuttii presenti si voltarono ad osservare il Nara con grande curiosità.
"E se cosa?" L'Hokage si stava spazientendo. Aveva vagliato molte ipotesi ma non trovava giustificazione al fatto che le due donne conoscessero le tecniche di Minato Namikaze.
"E se in realtà venissero dal futuro?" Finalmente Shikamaru aveva dato voce alla sua ipotesi.
"Ci avevo già pensato. Ma per quanto ne so. Quel rotolo può essere usato solo una volta." Tsunade stava davvero iniziando ad infervorirsi, il suo mal di testa aveva raggiunto livelli esorbitanti.
"Non dimentichiamo che la loro arte oculare è molto potente!" Il ninja copiatore conosceva i poteri dello sharingan.
"In effeti è anche possibile..!" Affermò l'Hokage. Forse stavano finalmente riuscendo a capirci qualcosa.
"Si, ma non ha ugualmente senso!" Sakura prorio non riusciva a spiegarsi tutta quella stuazione.
Sarebbe rimasto senza dubbio un mistero per tutti.




50 anni dopo
"HOKAGE-SAMA! HOKAHE-SAMA! sono tornate!"
"Cosa?" L'uomo si volto ad osservare il suo assistente.
"Mi dispiace, sono morte." Il ragazzo abbasso lo sguado dispiaciuto.
"Portami da loro."
L'Hokage seguito dal suo assistente raggiunse la sala mortuaria, trovando i cadaveri delle due ragazze. Era estremamente disiaciuto, le aveva viste crescere, era molto affezionato a loro. L'uomo si avicinò ai corpi senza vita notando qualcosa nella mano di Mey, sembra un biglietto. Delicatamente aprì la mano della ragazza prendendo il piccolo pezzo di carta. Lo aprì leggendo la frase scritta a penna.
"Abbiamo portato a termine la missine Konohamaru-san."
Lo sapeva che non lo avrebbero deluso.

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