CAPITOLO 2

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Mi siedetti a tavola con la mia famiglia per pranzare.
Da mangiare c'era pasta al ragú e fettine impanate.
Tutta presa dalla fame iniziai a mangiare, finchè non mi interruppè la voce di mamma "Eravamo dai vicini Jenny" disse.
"Sembrano persone molto brave ed educate, sai ha anche una figlia della tua etá" aggiunse papá.
Io ancora pensando a mangiare li ascoltai senza risponderli.
"Hai capito, con te stanno parlando!" Si intrommise Mark e in aggiunta anche mamma:" Dai, fatti delle nuove amicizie, non fare l'associale"
Feci gli occhi al cielo, mi alzai e andai in camera mia.

Mi sdraiai nel letto, non potevo neanche fumare, dannazione!
Ascoltai musica, ma dopo 10 minuti tolsi subito le cuffiette, non mi andava nemmeno la musica.
Non stavo male, avevo qualcosa che non sapevo, così mi fiondai nei miei pensieri.
Forse ero veramente associale come dicevano, ma era solo ció che vedevano le persone, non hanno mai provato a capirmi o capire tuttó ció c'era dentro di me, in primis i miei genitori. Forse è questo ció che molte persone non capiscono, criticare senza conoscere e se era partito giá dai miei genitori, chissá cosa pensano le persone che mi conoscono a prima vista.

"Dai svegliati, sempre dormendo stai?" Mi risveglió la voce di mia madre.
Ebbene si, quei pensieri mi avevano fatta addormentare.
"Cosa vuoi? È pomeriggio!" Le urlai contro.
"Andiamo dai vicini cosí conosci la figlia! Niente ma e niente se, ci vieni a forza" mi disse con voce da sergente.
Sbuffai e andai a prepararmi.
Mi feci una bella doccia per svegliarmi.
Era agosto ebbene si faceva caldo, mi misi dei pantaloncini in jeans chiaro con una maglietta a pancia fuori con righe nere e bianche e ovviamente le mie adorate nike; non avevo voglia di truccarmi e tantomeno di pettirnarmi, quindi wow, si va a capelli bagnati e struccata.

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