Saltellando tra sasso e sasso, il Giullare si muoveva a ritmo della musica, quella lontana lontana che proveniva dal mercato del regno.
Una coppia di signori catturò la sua attenzione, non che avessero qualcosa di particolare; lo stavano fissando anche loro, ecco spiegato il motivo.
Sorrise, voltandosi e saltellando nella direzione opposta, dimenticandosi di quei quattro occhi che sembravano perquisirlo.
"Non deve avere niente da fare uno come il Giullare".
Disse uno dei due signori, guardando l'altro con uno uno sguardo corrucciato.
"E niente di che pensare, signore!".
L'altro fece un cenno di disapprovazione, osservando la figura del Giullare che si allontanava.
"Non come noi: noi siamo uomini di affari, siamo dei mercanti, abbiamo fin troppo da pensare, da fare, da vivere! Non abbiamo tempo per queste sciocchezze da sciagurato!".
Il ragazzo del vento, che da lontano si ostinava a seguire il Giullare, sentì quella discussione, rimanendone disgustato a tal punto da intervenire.
"Dev'essere proprio un bel vivere il vostro, monsignori, se passate il vostro tempo a giudicare chi nemmeno conoscete: e questo voi lo chiamate vivere? Non state solo invidiando la vita di altri?".
I signori si girarono, stupiti da quell'onesta insinuazione che quel ragazzo, spuntato dal nulla oltretutto, si era permesso di fare.
"Ma chi ti credi di essere, ragazzino? Cerchi di insegnare a noi come vivere?"
Ribatté uno dei due signori, che da seduto passò in posizione eretta.
"No".
Rispose calmo il ragazzo.
"E allora cosa?".
"Vorrei solo insegnarvi ad essere umani, ma mi rendo conto che, in questo regno che pare maledetto, non è possibile".
Il ragazzo si allontanò come comparse, lasciando dietro di sé le facce sbigottite di quei due signori.
"Regno maledetto ha detto...?".
L'altro lo guardò, scuotendo le spalle.
"Sarà lui maledetto, che perde tempo a giudicare noi!
"Come darle torto signore...".
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La maledizione del Giullare
FantasyCostretto a vivere una vita che non gli appartiene, il Giullare, così è chiamato, raggiunge un punto di non ritorno: la pazzia. Una disperata richiesta di aiuto, che silenziosa osserva la distruzione incombere nel regno: cosa succederebbe se di colp...