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Sua madre? Qualcosa per me?
Impossibile
Nonostante fossi tornata a casa non riuscivo ancora a crederci. Ero più che convinta che Giulio avesse sbagliato persona.
Dopo aver interrotto per un attimo la conversazione con lo zio si era fatto lasciare il mio numero, dicendomi che mi avrebbe chiamata quando avrebbe avuto un momento libero.
Io non facevo altro che fissare il telefono nell'attesa di una sua chiamata.
Dovevo capirci di più su quella storia.
Cos'aveva lasciato sua madre? E perché proprio a me?
Magari sarebbe stato esclusivamente il programma scolastico da far continuare alla sua sostituta ma in fondo sentivo che fosse qualcosa di più importante.
Ma più pensavo e meno riuscivo a capire cosa potesse essere.
Quel giorno la chiamata non arrivò e neanche quello dopo. Nè quello dopo ancora.

Dopo una settimana avevo ormai perso le speranze e l'idea che si fosse sbagliato si faceva sempre più spazio nella mia testa ma nonostante ciò non riuscivo a togliermi dalla mente le sue parole "mia madre ha lasciato qualcosa per te"
Era stato molto vago, forse troppo. Probabilmente neanche lui sapeva cosa doveva darmi.
Per l'ennesima volta mi ritrovai a perdermi nei miei pensieri nonostante il libro di storia sulla scrivania continuasse a ricordarmi dell'interrogazione che mi attendeva il giorno dopo.

Lo squillo del mio cellulare mi riportò alla realtà.
Era un messaggio, da un numero che non era tra i miei contatti
"Fra mezz'ora al parco vicino alla scuola
-Giulio"

Chiusi il libro di storia e mi gettai nell'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere. Misi le prime cose che trovai e scesi giù dalle scale urlando
"Mamma, vado a studiare da Carla!"
"Va bene tesoro, vuoi che ti accompagni?"
"Nono vado a piedi"
Dopo essere uscita di casa iniziai a correre. Non ce l'avrei mai fatta in tempo. Il parco si trovava dall'altra parte della città e avevo 20 minuti per arrivarci.
Decisi di prendere delle scorciatoie e riuscii a farcela anche se con 5 minuti di ritardo.

Giulio era seduto su una panchina ad aspettarmi, dopo aver ripreso fiato mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
Teneva qualcosa in mano:una busta, probabilmente una lettera.
Me la porse dicendo "anche se non è quello che voleva mia madre l'ho già aperta. Se ho tardato a chiamarti è perché non volevo ti facessi una brutta idea di me ma la curiosità è stata troppo forte"
Gli diedi una pacca sulla spalla, tirai un lungo respiro e la aprii...

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