XVI. VITA O MORTE?

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Un ronzìo fastidioso permise ai miei occhi di aprirsi, quella mattina fatta di un caldo soffocante.

Mi voltai per vedere cosa si trovasse vicino al mio orecchio che mi stava disturbando.

Vidi un'ape; decisi di non darci troppa importanza, se l'avessi lasciata stare, se ne sarebbe andata da sola. Poi non aveva nulla contro di me: picchiettava sull'albero.

La fissai, con i miei occhi stanchi, che da blu stavano diventando rossi, dallo sforzo di quelle giornate interminabili.

Notai che entrò in un buco fatto nel tronco dell'albero, proprio sopra la mia testa.

L'ape non era affatto magra, non poteva entrare in buchi ristretti. Ma poi, da quando c'era un buco sull'albero?

Senza troppi complimenti, mi avvicinai alla fessura dove aveva avuto accesso l'insetto, e vidi chiaramente un alveare...

Mi allontanai così in fretta e maldestramente che caddi dalla cima dell'albero, raschiando le cosce contro il legno e svegliando le ragazze.

-Pez, dannazione... sai che dobbiamo dormire-, gemette Jesy accarezzandosi la testa.

-No!- esclamai, rendendomi conto che avevo nuove ferite da curare. -Scendete subito!-

-Ma sei impazzita?- domandò Leigh Anne, ancora con gli occhi chiusi.

Jesy mantenne la sua posizione, e si stropicciò gli occhi. -Che è successo?-

Ruotai gli occhi. Proprio non volevano darmi retta. -Da quando abbiamo un fottuto alveare sull'albero?-

-Che cosa?- esclamò Leigh Anne, iniziando a dimenarsi.

Sentimmo Jade strillare, e scendere giù dalla cima dell'albero con un balzo.

Il problema, è che non era sola.

A farle compagnia erano un mucchio di api, uno sciame di almeno un centinaio... tutto attorno a lei, ai suoi capelli, ai suoi vestiti.

Correva a destra e a sinistra urlando aiuto, e proprio non capii da dove fossero sbucate tutte quelle api all'improvviso.

Leigh Anne gridò assieme a lei, sentendo tutte le api sul suo corpo. Era sempre così.

Non seppi cosa fare, così guardai Jesy cercando aiuto.

Questa prese Jade per la testa e la mise in acqua, sperando che le api abbandonassero il suo piccolo corpo.

Ma non funzionò.

-Jade, mantieni la calma!- esclamò Jesy scuotendola, noncurante del fatto che Jade urlasse e piangesse, e avrebbero potuto sentirla anche a Sidney.

Presi il possente bastone, rubato a Dinah da Leigh Anne, e provai a scacciarle agitandolo vicino a lei.

Leigh Anne, notando che non faceva effetto, scostò tutte le lenzuola dal nostro albero e le mosse velocemente su Jade, sperando che le api volassero via, ma sembravano non volersi staccare...

Come sanguisughe.

Ad un tratto, Jade smise di urlare.

Rimasi scioccata vedendo una di quelle grosse e pericolose api entrare in una sua narice, per poi iniziare a perdere sangue...

Un liquido bianco si liberò dalla sua bocca, e la ragazza perse l'equilibrio, cadendo a terra ad occhi chiusi.

Le api sparirono nel vento.

Nel momento esatto in cui io e le altre ci avvicinammo a lei, un albero in lontananza, cedette.

Non ci potetti credere.

Non era morta davvero.

Forse il suo battito cessò, ma il mio aumentò. E non di poco.

Io e Jesy ci guardammo allarmate. Lessi l'ansia nei suoi occhi smeraldo.

-Jade..- sussurrò Leigh Anne, cercando di convincersi di non aver sentito alcun albero cadere per terra.

-Jade...- ripeté, quella volta con voce più spezzata.

Le diede qualche schiaffetto, sperando che si muovesse.

Lei non rispose.

Jesy si piegò amareggiata verso il petto della ragazza, ma quando si rialzò, scosse la testa.

Guardai la pelle di Jade, così abbronzata, così liscia. Era perfetta. Pensai alla sua dolcezza e alla sua acidità. Pensai a lei piccolina, nel sogno che avevo fatto. Pensai a lei a scuola, per sms, sotto la doccia, ai pigiama party, pensai alla mia migliore amica.

E scoppiai in un pianto isterico.

Jesy si coprì gli occhi bagnati con le mani, e si inginocchiò verso Jade, stringendole la mano.

-Io lo so!- gridò Leigh Anne, piangendo. -So che da qualche parte c'è qualcuno che vuole punirmi per ciò che ho fatto! Io lo so, ne sono certa!... Ma prendete me al suo posto!-

Jesy abbracciò la mora, che non si sarebbe mai tolta quel peso dal petto. -Sta' zitta. Jade non lo vorrebbe-, così facendo, fece piangere di più Leigh Anne.

***due ore e mezza più tardi***

-Pez, noi andiamo-, sussurrò Jesy, tenendo la mano a Leigh Anne. -Fai attenzione a tutto, mi raccomando.-

Annuii guardandola per un secondo, con gli occhi gonfi e rossi, senza smettere di singhiozzare.

Tenevo la mano a Jade da un bel po' di tempo, ma la sua rimaneva fredda, sotto quella cocente giornata di sole.

Le altre si erano allontanate per cercare qualcosa per seppellire Jade. Ma io non potevo ancora crederci.

-Allora è così che ci si sente?- tirai su col naso, parlando al cielo. -È così che si è sentita l'altra squadra, a perdere non una, bensì due delle loro compagne? Per una stupida gara?-

Guardai Jade. -Io non ci sto. Non è così che dev'essere. So che è da egoisti, capire le cose quando ci si sbatte il naso contro. Perdonatemi per il ritardo. Ma io non voglio più continuare. Se questo significa perdere le persone che ami, o uccidere quelle che non ami, io non voglio che vada in questo modo. Al diavolo le prove mortali o non mortali. È una prova questa? Svegliarsi e non sapere come scappare dalla morte? La nostra migliore amica ci è scivolata via dalle mani in una maniera terribile!- esclamai, pulendomi le lacrime dalle guance. -Non era così che volevo andasse...- sussurrai, distrutta.

Pulii il sangue dal viso di Jade e le misi le mani incrociate in grembo, come si fa con i cadaveri.

-Se è così, io mi rifiuto di continuare la gara. Se non sarà possibile farlo, mi ucciderò.-

Jesy e Leigh Anne rimasero bloccate nei loro movimenti quando si accorsero che davanti a me e a Jade, si presentò la luce blu, che non faceva visite da parecchio...

-È giunta l'ora di accettare la sconfitta, penserete.

Invece no.-

Spostai lo sguardo confuso alle mie migliori amiche dietro di me, e loro ricambiarono con uno ancora più confuso.

-Che significa?- domandò Leigh Anne, che non proferiva parola da un paio d'ore.

-Perrie..con il suo coraggio, ha affermato di voler abbandonare tutto. Non è possibile farlo, ovviamente, ma non lasceremo che si ammazzi.
L'altra squadra, quando sono morte Ally e Normani, non ha manifestato alcun tipo di dolore, poiché il loro obiettivo è quello di vincere il libro di magia nera e scoprire se sono loro le maghe, oppure no. Andavano d'accordo, questo sì, ma le uniche ad avere il rapporto di fratellanza qui, siete voi.-

Deglutii. -Con questo, dove vuole arrivare?-

-Con questo voglio intendere che non lascerò che siate abbattute o che vi dividiate. Così facendo, vincerebbe subito l'altra squadra e non è così che deve andare, bisogna lottare fino alla fine. Ma che semplicemente, farete come ha fatto l'altra squadra: andare avanti senza problemi. Ed è possibile farlo solo con un modo...-

-Cioè?- rispose Jesy con voce rotta, ma speranzosa.

-Riportare in vita la vostra compagna Jade.-

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