Capitolo IV

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No questa mattina non è la sveglia a interrompere il mio riposo, squilla il cellulare, sposto delicatamente Ashley e le do un bacio, rispondo al telefono <Pronto chi parla?> <Dylan si cazzo! Ci sono riuscito! Io e Jasmine stiamo insieme!> io gli rispondo <Si Eric ma ti pare il caso di chiamare a quest'ora per dirmi questo?> gli dico sorridendo, lui risponde <Ovvio è un impresa!> io rispondo <Va bene Eric sono molto contento per voi, ci vediamo dopo a scuola per parlarne di persona.> Mi alzo e mentre preparo la colazione guardo Ashley mentre dorme, è troppo dolce, mi sentirei in colpa anche solo a svegliarla ma devo farlo, dobbiamo andare a scuola, la sveglio, facciamo colazione, ci vestiamo e andiamo a prendere il treno. Durante il tragitto per arrivare a scuola neanche una parola, ci siamo limitati a guardarci negli occhi, è talmente dolce che ha preso la mia felpa e mi ha costretto a metterne una diversa. Arriviamo a scuola e ci sediamo vicino, anche perchè Eric è seduto vicino Tyler da quando tra Tyler e Ashley è finita. <Questa mattina ci sarà un convegno a cui dovrete partecipare tutti ragazzi.> dice la prof, ci alziamo e andiamo nell' aula per ascoltare il convegno, una volta finito si crea un disordine generale, tanto che non riesco a trovare più Ashley. Emily viene verso di me e mi dice<Dylan sembri perso che succede?> non mi da neanche il tempo di rispondere che mi da un bacio, io subito mi scosto ma mentre mi giro vedo Ashley che si volta disgustata e provo a dirgli che praticamente non mi ero mosso, e che aveva sbagliato a vedere, Ashley infuriata mi manda a fanculo e mi dice che non vuole più vedermi <Sai Dylan da te non me lo aspettavo, mi hai delusa, è finita.> Resto lì fermo non riesco ancora a comprendere ciò che è accaduto, è tutto così confuso, poi scoppio a piangere e do un pugno al muro. D' ora in poi vado a piedi, non sopporterei di vederla, li che mi aspetta e non poterla abbracciare. Ashley ogni giorno che passa mi aspetta, aspetta che scenda dalle scale della metro, ma io non ci sarò. Lei non mi merita, è una ragazza dolcissima e io, io sono uno stronzo, menefreghista e insensibile.

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