Udii in lontananza il rumore dei passi di qualcuno che si stava avvicinando sempre di più a me.
Mi strinsi il cardigan blu attorno al corpo il più possibile per proteggermi da chiunque si stesse avvicinando.
Il cuore martellava forte nel petto e presa dal panico non sapevo se fosse stato meglio scappare o restare ferma nel luogo in cui mi trovavo.
<<Le mie parole ti hanno turbata così tanto?>>
Sobbalzai al suono della voce calda e profonda di Dylan vicino al mio orecchio e senza pensarci due volte mi voltai di scatto e lo osservai:la poca luce dei lampioni illuminava le sue labbra carnose incurvate in un mezzo sorriso ed i suoi occhi scuri che mi guardavano con curiosità.
<<Ti sei ammutolita per caso?>>
Quella domanda fu come un getto d'acqua fredda,mi risvegliai da quello stato di incoscienza e cercai di assumere il controllo di me stessa.
Mi schiarii la voce e sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio dissi
<<Non credo che persone come te meritino una risposta da me.>>
Neanche gli lasciai il tempo di rispondere che lo superai,cercando di scappare,ma lui mi bloccò,afferrandomi per un braccio.
<<E così pensi di essere migliore di me?>>
<<Decisamente>>risposi senza pensarci.
Strinse le sue dita ancora più forte attorno al mio braccio ed i suoi occhi assunsero uno sguardo indecifrabile,cominciai ad avere paura della persona che avevo davanti e mi scostai.
Lui cambiò espressione immediatamente e scoppiò a ridere mettendo distanza tra noi.
<<E così tu saresti quella sicura di sè?>>
Il sangue mi ribolliva nelle vene,strinsi forte i pugni lungo i fianchi e cercai con tutta me stessa di controllare la rabbia.
Era la seconda volta che mi umiliava e non gliel'avrei più permesso.
<<Ad essere sincera è il tuo tocco che mi ripugna,per questo mi sono scostata.>>
<<Ah si?>>
Si avvicinò pericolosamente a me e con la mano mi sfiorò appena la spalla.
Non so come accadde e non so con quale coraggio riuscii a tirargli uno schiaffo in pieno volto e ad urlare:<<Stai lontano da me!>>
Scappai velocemente da lui per quanto la sabbia potesse permettermelo.
Mentre fuggivo lo sentii gridare
<<Tu hai dei seri problemi!>>
Aveva ragione,ma non mi importava,avevo bisogno d'aria,di scappare e di stare sola.
Quando raggiunsi la mia auto cercai di togliere dalle scarpe bianche i granelli di sabbia e subito dopo sfrecciai il più veloce possibile verso il mio appartamento,dove nessuno mi avrebbe trovato.Dylan's Pov
La vidi correre verso il molo senza neanche voltarsi.
Mi sfiorai la guancia ancora dolorante per lo schiaffo di quella ragazzina dalla lingua lunga.
Mi chiesi cosa avesse pensato quando le sfioravo la spalla,di certo non era mia intenzione provarci con lei,non era il mio tipo,avevo altri canoni estetici e soprattutto non avrei sopportato una ragazza del genere per più di un'ora.
Mi accesi una sigaretta per scaricare tutta la rabbia che avevo in corpo e controllai il telefono rivedendo per l'ennesima volta le chiamate dei miei genitori.
Le cancellai tutte,non avevo voglia di rispondergli e tantomeno di dargli soddisfazione per l'uomo che ero diventato,una ricompensa che non meritavano.
Mi avevano sempre obbligato a seguire i loro sogni,a frequentare l'università per trovare un ottimo lavoro,un posto che mi garantisse da vivere ed avevo raggiunto tutto ciò che desideravano,ma non quello che desideravo io.
Prima di essere un ricercatore ero un artista,amavo dipingere qualsiasi cosa mi trovassi davanti,tutto per me era fonte d'ispirazione,dalle cose più semplici alle più articolate,ma quello non era il mio posto.
Non avrei potuto seguire i miei sogni.
Un artista non avrebbe mai potuto fare soldi a sufficienza o garantirsi un lavoro stabile e non gliene davo affatto torto.
Ma quando tornavo a casa ed osservavo quelle pareti ricoperte dai miei disegni mi ripetevo spesso le parole "E se..."
E se fossi riuscito a diventare un grande artista?
E se avessi rinunciato a quello stupido lavoro?
Probabilmente avevano ragione i miei genitori,avrei avuto una vita stabile e tranquilla,non felice,ma tranquilla.
Finii la sigaretta e la gettai a terra calpestandola.
Avrei voluto calpestare la mia vita e iniziarne una nuova,dipingere un nuovo modo di vedere le cose e di tornare a vivere,ma non era possibile,non era il momento,o almeno,non era il mio momento.
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BEYOND ME
RomanceLa vita spesso ci mette di fronte a situazioni difficili che ci sconvolgono completamente. Questo è ciò che accadde a Chloe Adams quando perse il suo fidanzato in un incidente d'auto. Da quel momento in poi decise di chiudere il suo cuore a chiunque...