4.Ꮳon me

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Parcheggiai al solito posto. Lei scende dalla mia moto e si leva il casco , passandomelo.
Lo metto apposto nella sella e saliamo nel palazzo prendendo l'ascensore.
Miriam's POV
Siamo in ascensore e stiamo salendo al secondo piano.
L'attesa la dentro è circondata da un silenzio tombale, questa volta peró, uno di quelli imbarazzanti.
Sento infatti il suo sguardo addosso,mi analizzando,  per capire come sto forse.
In realtà neanche io so come sto.
Sono delusa da mio fratello, non tanto per quello che fa, ma perché me lo ha nascosto, per non so forse quanto tempo.
non ha senso fare ciò che ha fatto lui dopo gli anni che mi ripeteva quanto faceva schifo vivere nei quartieri dove si è costretti.
Forse mi voleva tenere lontano dalla verità, ma la verità viene sempre a galla.
Una delle cose che odio più di tutti sono le bugie e l'incoerenza perché poi portano solo ed esclusivamente danni.
Danni permanenti o no ma danni che rovinano qualcosa.
E non capisco tutto sto difendermi dal ragazzo che si trova accanto a me, qui nell'ascensore.
In meno di due ore è stato più sincero lui che mio fratello in 20 anni.
L'ho apprezzato, e non poco.
Mi ha colpito la sua sincerità .
...
Arrivati al secondo piano, l'ascensore si apre e Diego esce per primo facendomi strada verso il suo appartamento.
È piccolino, ha infatti una camera, un bagno minuscolo, una piccola cucina e un salottino con lo stretto necessario.
Era un po' incasinata, sopratutto il salotto dove c'erano pacchi e busta con quella roba schifosa che spacciava sul tavolinetto e nei rispettivi angoli della stanza.
D:' siediti' mi disse indicandomi il divano.
Feci quello che mi aveva ordinato di fare e aspettai li in una posizione composta, che lui mi raggiungesse.
Sentivo dei piccoli rumori da un altra stanza, immagino la camera.
Ritorna da me 10 minuti dopo con una canna.
Si mise sul divano, fece quattro tiri abbondanti e me la mise davanti agli occhi.
Io ero indecisa se farlo o no:' no Diego , non so se veramente posso'
D:' certo che puoi Miriam, l'hai fatto anche prima.
Non ti succederà nulla se è questa la domanda che ti sta a fa.
Sopratutto se stai con me'
Scrollai elle spalle e accettai la sua offerta, prendendo la canna sulle mani e fumando.
Mi stavo rilassando e capito il perché il ragazzo accanto a me lo facesse.
Gliela passai e Diego  con un piccolo ghigno, fece una battuta:' ti è piaciuta eh'- disse guardando la canna che gli avevo passato ormai quasi finita-' sai, per te che hai le crisi questa ti fa benissimo. '
Gli sorrisi, un po' imbarazzata.
Decisi di rompere il silenzio chiedendogli:' posso fumarmi una sigaretta?' 
D:' baby puoi fare quello che vuoi qui dentro.'
M:' smettila di chiamarmi baby'
D: 'io ti chiamo come cazzo mi pare baby'
Disse sottolineando ancora di più l'ultima parola.
Lo guardai e per un attimo lo fulminai.
Finita la canna, la spense sul posacenere nel tavolo e si alzó.
Sentii da lontano molti rumori.
Ritornó da me con un felpone enorme con sopra scritto 'wild bandana' .
La scritta era nera e la maglia classica bianca.
Una t-shirt semplicissima con una stampa normale insomma.
Il punto è : cos'è wild bandana?
Decisi di chiederglielo e la risposta arrivó subito:' è la mia crew, la mia famiglia, quella vera.'
Rimasimo in silenzio.
I suoi occhi avevano un luccichio quando disse quella frase.
Credo che i suoi amici sono tutto quello che ha.
Ci tiene molto e si vede.

Sbadigliai e Diego se ne rese conto.
Mi guardó e mi disse:'baby, vai in camera mia, io dormiró qui sul divano'
M:' 1.smettila di chiamarmi baby
2. Mi rifiuto di farti dormire sul divano a casa tua. In caso io dormo qui e tu di là.'
Mi contestó subito dicendo che se entrambi volevano far dormire l'altro nel letto allora tutti e due ci dormivano.
Provai a rifiutarmi ma alla fine, prese in mano la situazione porgendomi la felpa e indicandomi dov'era il bagno.
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