8. Il Molo

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Arrivai al molo e la vidi li, seduta nello stesso posto dove è svenuta e dove ci siamo conosciuti.
Scesi dalla moto e togliendomi il casco,feci un respiro profondo e mi incamminai verso di lei che ovviamente, era girata di spalle e stava contemplando pensierosa il paesaggio..
Era bellissima e io ero dannatamente nervoso.
Sentivo il cuore a mille e avevo caldo, nonostante ero con una maglia a maniche corte.
Quando salì al molo lei senza girarsi mi salutò con una voce molto triste e sussurrandomi.
Probabilmente aveva appena pianto.
Io mi sedei accanto a lei e gli feci compagnia, osservando il tramonto sul mio amato mare.
D:' come stai?'
Esito' un attimo prima di rispondermi: ' troppe cose. Tutt'e insieme così dal nulla.
Io non sopporto tutto sto peso e ste responsabili e il passarci sopra.'
D:' che intendi?'
Ero confuso.
La mia domanda era stata nulla perché invece di rispondere lei semplicemente disse solo quello che gli stava frullando da un po' nella testa.
Apprezzavo lo stesso il fatto che lei si stava confidando con me e che mi stava aspettando per dirmi questo.
Forse significavo qualcosa.
Cazzo!
Ma sto diventando una fottuta femminuccia?
Ma come cazzo parlo?
Dio, non posso farmi condizionare così tanto da una ragazza.
Ma sono diventato un rammollito?
Continuava a fissare un punto, poi parlò:' la 'mia migliore amica'- disse facendo il gesto delle virgolette- ormai ex si è scopata mio fratello'.
Non l'avevo mai sentita parlare così.
Resta comunque una gran fregna.
I capelli castani lunghi le cascavano sulla schiena in modo naturale e le sue labbrone a gommone che ispiravano un sesso che neanche vi dico, sembravano morbidissime alla vista.
Avrei voluto baciarle.
Ma non posso.
Voglio e devo ma prima voglio portarla in un posto.
Allargai le braccia e gli offri un abbraccio.
Lei ci pensò un po' poi accettó e si tufo' tra le mie braccia. Rimasi li per molto ed era un po' fredda.
Al suono di quelle parole sbarrai gl'occhi.
Sempre nello stesso modo.
Andrà finire che rovino tutto, che le faccio del male e che lei mi odierà insieme a me stesso.
Dio.
Sempre così.
Io non posso davvero.
Devo smetterla di stargli accanto ma devo scoparmela, ma allo stesso tempo credo non sia per niente una puttana.
Lei non è da una botta e via.
Non è da scopamici.
È da amare e basta.
E io non sono in grado di farlo, perché riesco sempre a non provare emozioni e compassione.
Questo mondo di merda.
Il mio passato sta uccidendo il mio presente.
É inevitabile guardare indietro.
I ricordi sono ciò che ci distruggono.
Odio me stesso.
Odio la gente che non sa dare amore ne amicizia .
Odio tutti nel mondo e finalmente che ho trovato una persona che addirittura amo, sto rischiando già da adesso di farmi odiare.
Non so cosa devo fare.
Che faccio?
La abbraccio o me ne vado come fanno tutti?
Non posso lasciarla sola..
Non voglio che soffra, ha già sofferto abbastanza.

Miriam's POV
Mi abbraccio per pochi secondi.
Mi sentì già meglio.
Si staccó subito e mi disse:' non t'affeziona troppo che dopo soffri'.
Si alza e mi disse:' andiamo che te faccio un regalo'
Mi alzo e lo seguo..
Cosa cazzo significa quella frase?
Perché è così bipolare.
É dolce e due minuti dopo fa lo stronzo di prima.
Che problemi ha?
E ora è di nuovo il ragazzo dolce che mi ha sorpreso.
Ormai sta diventando come un amico.
Credo.
Gli voglio bene e sa come farmi stare bene.
Non so come.
A un certo punto ci fermammo.
Eravamo arrivati alla sua moto e mi passó il casco.
Mi disse:' muoviti'
Io ero un po' sulle nuvole, stavo ancora pensando a quella frase.. e continuai a pensarci per tutto il viaggio in moto.
Forse era in riferimento a lui.
Ma perché mi sta facendo un regalo se non vuole che mi affezzioni troppo.
Cioè, mi sta confondendo le idee.
Arrivati e riconobbi subito casa sua.
Mi aspettavo una cosa più romantica ma vabene lo stesso.
Entrammo a casa sua, mise le chiavi della porta in un piattino che avevo sul mobiletto all'entrata e accese le luci.
D:' stasera dormi a casa mia, non mi interessa se non vuoi ma stai qua. Non te rimando a casa da tu fratello neanche se moro, giuro!
E il regalo è questa' disse lanciandomi un bustina con dentro dell'Erba.
Lo guardai e gli risposi:' non posso accettarla, costa tanto e non voglio farti pena e da sola non me la fumerei mai'
D:' 1. Tu l'accetti e basta perché ti fa bene;
2. Se fumi sola o no, lo decidi tu'
M:' va bene, accetto a patto che le fai tutte tu'
Scrollò le spalle e mi rispose con un semplice come vuoi.
Allora si avvicina e mi apre le mani per prendere la bustina.
Si mise seduto sul suo divanetto e si mise a farla.
Era così bello e rilassante guardalo.
Apri due birre e passammo la serata a vedere un film.
In quel momento mi scordai di tutti i problemi.
Stavo bene.
Mi sentii a casa.. Ecco che mi sto affezionando, non va bene. Devo andarmene da qua o andrà a finire male.
Mi farò trascinare dalle mie emozioni.
Ancora.
Mi distruggerà , come tutte le persone che ho amato.
Ecco che finisce il film, mi alzo e balbetto un po' il suo nome poi gli dico:'Diego, grazie di tutto ma credo che è meglio che vada.'
D:se il problema è dormire con me, io posso dormire sul divano' mi dice con tono acido ma allo stesso tempo calmo.
Lo guardo e rigiro gli occhi.
Mi guarda per tutto il tempo, poi si alza e rimane esattamente davanti al divano.
Contrabbatto dicendogli che dormirò io sul divano in quanto quella era casa sua.
D:'seguimi che ti do un pigiama'
M:' hai addirittura un pigiama da donna?'
D:'cogliona, ti do una mia felpa.'
Si blocca lungo il corridoio che stavamo percorrendo per andare in camera sua, si gira e mi guarda, poi mi fa l'occhiolino e provocandomi mi dice:'sei gelosa baby?'
M:'ma vaffanculo!'
In meno di tre secondi, non so come mi ritrovo con le spalle al muro e la sua faccia a 10 cm dalla mia e la sua mano destra vicino al mio orecchio sinistro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2020 ⏰

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