3.Ꮀenice

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Avrei dovuto riprenderle.
Questa è stata l'ultima cosa che ho pensato, poi BOOM..
..il vuoto, di nuovo.
Diego's pov
Si appoggiò sul pavimento lentamente e debolmente.
Poi svenne.
Divenne bianco latte e inizió a tremare.
Per poco ma tremó.
Cazzo.
Erano solo una cosa: le crisi epilettici.
Non sapevo cosa fare.
Ero sconvolto.
Non mi era mai capitato di incontrare una persona che ne soffriva.
Mi tolsi la felpa e gliela misi sotto la testa.
Si sveglia poco dopo scombussolata.
D:' andiamo, ti porto a casa.'
M:' che è successo ?' mi chiese ancora confusa.
D:' hai avuto una crisi..'gli risposi abbassando lo sguardo.
M:'COSAA? '
Mi strilló scioccata.
Annui.
Continuó a parlare:' nono no no non è possibile.
Scusa mi dispiace.
Non volevo. '
La guardai negli occhi e gli alzai il mento:' Ei, stai tranquilla. Non è colpa tua.
Ti capisco.'
Mi alzai la maglietta e gli feci vedere lo strano aggeggio che avevo ormai da quando ero piccolo sulla pancia.
Non so perché feci quella mossa .
Non so perché mi aprii così tanto con lei.
Ne sentivo il bisogno.
Volevo confessarmi con lei.

Mi guardó, e mi chiese a cosa servisse.
Gli risposi:' è per il diabete'
M:' oh..'
D:' non ti preoccupare per me, ormai ci sono abituato. Non ci faccio più neanche tanto caso sai? Dovresti iniziarci a convivere anche tu.'
Si alzó e cambió subito umore:' ma sai cosa cazzo vuol dire stare 24 ore al giorno con il pensiero che prima o poi svieni senza rendertene conto e poi non ricordare più niente? '
La guardai e gli risposi con tutta la tranquillità del mondo che in quel momento, sul molo, il mare mi stava trasmettendo:' si cazzo. Si che lo so. Non sai mai quando puoi succederti e stare in coma e vivere la morte per poco e poi rinascere come le fenici.
Si che lo so.' 
M:'oh..'- si rimise seduta e continuò a parlare. -'scusa, mi dispiace . Non lo sapevo.'
D:' so che non lo sapevi. D'altronde era decisamente impossibile. '
Si appoggió sulla mia spalla e rimase in silenzio.
Dopo dieci minuti inizió a piangere e a singhiozzare.
Gli richiesi la domanda da cui poi era partito tutto il discorso:' vuoi che ti accompagno a casa?'
M:' non voglio tornare a casa.'
D:' baby, l'unico posto che ti posso offrire è mi casa. '
Annui e si alzó. La segui e gli feci strada, in un silenzio piacevole, mentre ci lasciavamo il mare alle nostre spalle, verso la moto.
Gli diedi il secondo casco e mi misi il mio.
Accesi la moto e prima di partire gli chiesti:'sei mai stata su una moto?'
M:' no.'
D:' se hai paura allora, stringimi forte. Perché sará la prima e unica moto dove salirai'
Mi stava pian piano facendo impazzire.
Il punto è che dovevo solo scoparmela e invece mi stava facendo innamorare di lei.
Non so perché non l'avevo incontrata prima.

Annuì, e salì sulla mia moto.
Fece un po' la timida all'inizio, stringendomi appena cercando di stare il più distante da me possibile.
Ma poco dopo, verso metà strada dall'arrivo a casa mia, mi strinse forte e mi abbracció.
Avrei congelato quel momento per sempre.
Per un attimo avrei voluto che diventasse infinito.
Quei momenti belli che vuoi che non passano mai.
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Finallyyy!
Scusate se è un po' corto ma ho avuto molto da studiare per la scuola ma finalmente ho trovato del tempo per scrivere.
Questo capitolo anche se corto, è molto intenso e ricco di fatti interessanti.
Spero che vi piaccia.
È inutile dirvi che tengo a te testo capitoletto.
Scrivo tutto con amore e fantasia, nella speranza di farvi emozionare ogni volta, a prescindere della lunghezza di un capitolo.
Buonanotte/ buongiorno❤

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