2; L'Accademia di Belle Arti.

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-L'accademia di Belle Arti.

Charlotte stava completando i suoi studi alla Royal Academy of Art, uno dei maggiori centri artistici ed accademici del mondo.

Lì aveva conosciuto Josh, che si stava preparando per la laurea. Lei era più piccola, infatti stava anni addietro.
Non era mai stata interessata a lui; certo, era bello, ma lei era attratta solamente dalla sua infinita passione per l'arte e la sua intelligenza.
E neanche Josh era mai stato attratto da Charlotte; per lui era sua sorella, quella che -essendo figlio unico- non aveva mai avuto.
Eppure, una volta, si scambiarono un bacio sulle labbra. Forse era una specie di test che entrambi si erano imposti per capire davvero se fossero attratti l'uno dall'altra... e quel test fu negativo.

Diventarono migliori amici, fratelli.
Josh dipingeva già da parecchi anni. Avevo un suo studio e lì riportava sulla tela ciò che la sua fantasia creava.
Decise che avrebbe condiviso quello spazio con qualcuno di speciale e Charlotte era quel "qualcuno".
Dopo essersi laureato con il massimo dei voti, decise di aiutare l'altra negli studi ed insegnarle tutto ciò che sapeva, mostrandole le sue tecniche e facendole fare pratica nel suo studio.
Erano passati parecchi anni e Charlotte, dopo aver superato gli ultimi sei esami, avrebbe finito i suoi studi all'Accademia.

Quella mattina si svegliò più allegra del solito e, dopo aver preso una tazza di cioccolata calda, si preparò.
Uscì di casa e, con il sorriso stampato sulle labbra, la borsa sulle spalle e il suo libro su Monet sotto il braccio, iniziò a correre verso l'Accademia, per seguire il corso di Storia dell'Arte del Professor Tennant.

Sempre quella mattina, Harry si era svegliato prima della sveglia e decise di alzarsi perché, anche se c'avesse provato, non sarebbe riuscito ad addormentarsi di nuovo.
Sarebbe dovuto andare in palestra, per allenare uno dei ragazzi arrivati da poco più di un mese, ma di voglia non ne aveva.
Era un boxing trainer di una grande palestra. Tempo addietro aveva avuto problemi a sfogare la sua rabbia e, di solito, rompeva qualsiasi cosa si trovasse davanti ai suoi occhi, iniziava a dare pugni nel muro, sfogando la sua rabbia, fin quando le sue nocche non si imbevevano si sangue -sporcando anche il muro.
Da quando aveva iniziato a fare boxe si era calmato: aveva trovato il modo adatto per liberare le troppe emozioni chiuse nella sua anima.

Si precipitò sotto la doccia, rilassando il suo corpo tonico a contatto con l'acqua calda, scacciando via tutti i pensieri negativi e lasciando spazio a quelli positivi.
Era bel tempo, così decise che una bella camminata fino alla palestra sarebbe stata rilassante, piuttosto che guidare nel traffico.
 


Lo sguardo di Charlotte era fisso sul professore, attenta ad ascoltare la sua interessante lezione. Pensieri sulla sua futura laurea, intanto, si stavano infiltrando nella sua mente. Avrebbe raggiunto il suo primo obiettivo ma, sicuramente, le sarebbe mancato il seguire i corsi, prepararsi per gli esami, le persone conosciute in facoltà, il banco che ormai era diventato suo e si, anche i professori.

Cosa avrebbe fatto dopo? Sicuramente Josh l'avrebbe presa a lavoro con sé, l'avrebbe aiutato nei suoi lavori e anche lei avrebbe avuto la possibilità di emergere.
Le lezioni erano finite e si prese qualche minuto per rimettere in ordine le sue cose prima di andare via.
Uscì dalla facoltà con passo svelto. Se non avesse tardato troppo avrebbe potuto tranquillamente prendersi del tempo da passare alla sua caffetteria preferita ed ordinare un frullato...il suo preferito, ovviamente.
Camminò fino alla caffetteria, canticchiando quella canzone che da troppo tempo non riusciva ad uscirle dalla testa e quando aprì la porta del piccolo locale esultò mentalmente per non aver trovato molta folla all'interno.

Si sedette su uno dei sgabelli posti davanti il bancone e ordinò il solito. Quando la cameriera le passò il suo frullato si immerse nella lettura del suo libro sull'Impressionismo.

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