4; Amici?

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-Amici?

Harry sorrise, accarezzandole la guancia. Intuì la sua insicurezze e il suo imbarazzo, così cercò di farla sentire a suo agio. «Facciamo che saluto i ragazzi – e fece un cenno con la testa, indirizzandola verso il gruppo di ragazzi senza maglietta al centro della stanza – e poi usciamo insieme e ti porto in giro, così chiacchieriamo. Ti va?» Charlotte annuì dolcemente. Era diverso da quando l'aveva trattata così freddamente, era più pacato e dolce. 

Il ragazzo tolse la mano dalla sua guancia e si allontanò, andando verso il centro della stanza. Liquidò velocemente quelli che probabilmente erano colleghi o amici e tornò da Charlotte. «Vieni, mi devo cambiare.» Le prese la mano, conducendola all'interno della stanza. Lei impiantò i piedi al pavimento, fermandosi. «Posso aspettare qui.» Harry si girò verso di lei, poi guardò perplesso il gruppo di ragazzi e corrugò le sopracciglia. A dirla tutta, quei ragazzi erano abbastanza stupidi. I soliti ragazzotti che facevano gli scemi con la prima ragazza che capitava ed Harry li conosceva abbastanza bene da sapere che se avessero adocchiato Charlotte, fin troppo bella, l'avrebbero infastidita e messa a disagio. Non dovevano, non con lei. «No, non da sola. Vieni con me.» Le strinse un po' di più la mano e lei cedette. Entrarono in uno spogliatoio con alcuni armadietti, panchine, uno specchio ed un lavandino. La fece sedere sulla panchina posizionata al centro della stanza ed estrasse una chiave dalla tasca, aprendo l'armadietto rosso.
«Ma Harry, questo è uno spogliatoio maschile, Dio mio! Non posso stare qui! Potrebbe venire qualc-»
«A quest'ora non c'è nessuno qui. E anche se venisse qualcuno non direbbe niente, sei con me.» la interruppe. La ragazza si ammutolì, poggiando goffamente la borsa sulle gambe.
Harry prese velocemente dei jeans ed una maglietta ben piegata, togliendosi i bermuda, rimanendo in boxer.
Lo sguardo della ragazza era fisso su di lui; le guance le andarono a fuoco e lo sguardo guizzò sulla punta delle sue scarpe che improvvisamente diventarono molto interessanti.
«Ecco, ho fatto!» Esclamò allegro.

Quando passarono per l'ingresso, la bionda era ancora sistemata dietro il banco. Subito osservò Harry muoversi verso l'uscita «Ciao Harry!» il ragazzo sbuffò silenziosamente e prese per mano Charlotte, suscitando gelosia alla bionda. «Ciao Katniss.» rispose secco, senza girarsi a guardarla ed uscì velocemente dalla palestra.
Entrarono nel parcheggio e raggiunsero la familiare auto nera.
«Dove vuoi andare?» le chiese, provando a pensare ad un posto adatto. «Dove porti solitamente le ragazze? Oppure con i tuoi amici, dove vai? A me va bene tutto.»

«Non porto le ragazze fuori – distolse lo sguardo, calciando un sassolino sull'asfalto – non mi interessa nessuna e sarebbe stupido uscire con loro. E non esco con gli amici, preferisco restare a casa; sono tutti dei fottuti idioti. A parte Josh.»
«Oh.» L'unica cosa che riuscì a dire e sorrise, pensando che lui non portava le ragazze fuori, perché nessuna le interessava...però con lei era sul punto di uscire.
«Allora possiamo andare a casa tua a guardare un film?» suggerì Charlotte.

«A casa mia no!» scattò. La ragazza abbassò lo sguardo mortificata e sentì gli occhi pizzicare, così morse l'interno della guancia per trattenere le lacrime che minacciavano la loro comparsa. Eccolo di nuovo, l'Harry scorbutico e freddo. Harry sospirò e mise due dita sotto il suo mento, portando lo sguardo nel suo. Gli occhi di Charlotte erano lucidi; sapeva che la causa era sua e si sentì morire. «Scusa, okay? Non volevo rispondere così, sul serio.»

«Okay.» Tenne lo sguardo basso.

Charlotte andò verso la portiera del passeggero e prima che potesse aprirla, Harry le prese una mano, tirandola e costringendo il corpo della ragazza al suo petto. L'abbracciò forte, come se potesse sparire da un momento all'altro. Non erano mai stati tanto vicini. Il profumo di Harry era buono e le sue braccia confortanti e sicure. Il corpo di Charlotte sembrava ancora più piccolo ed esile tra le braccia forti del ragazzo ed Harry sentiva il bisogno, il dovere di stringerla a sé e proteggerla da qualcosa di apparentemente inesistente. Il parcheggio si stava riempendo pian piano di persone che, passando, avevano visto i due abbracciati. Alcuni li avevano semplicemente ignorati, ad altri gli era spuntato un sorriso e poi un uomo li aveva notati e definiti un'opera d'arte, promettendo a se stesso di non perderli di vista, ora che li aveva trovati.

Facendo conto che nulla fosse successo, Harry aprì la portiera lasciando entrare Charlotte ed una volta avviato il motore decise di portarla a vedere un film al cinema che, come primo "appuntamento", non fallisce mai.


Spazio Autrice: 
Volevo ringraziarvi, perché siete state molto buone con me. Nonostante tutto il tempo che ci ho messo per aggiornare siete comunque restate e la storia ha sempre più lettori, quindi grazie mille! 
Mi scuso -ancora una volta- se questo capitolo è molto breve e magari fa anche schifo. Oggi ho finito gli esami e questo è stato il massimo che sono riuscita a fare. 
Allora, secondo voi chi è l'uomo che ha visto Harry e Charlotte? Spero di avervi incuriosito almeno un pochino pochino :) 
Spero di riuscire ad aggiornare presto. Credetemi, ci sto male anche io quando non aggiorno..^^

Bene, ora scappo. 
Un bacio enorme a tutte! 
Mary. xx 

The Colors Of LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora