-Per te potrò fare sempre delle eccezioni.
Quando arrivarono al cinema, Harry fu fortunato e trovò parcheggio vicino l'entrata. Idee su cosa vedere non ne avevano perché in realtà nessuno dei due era appassionato di film e non sapevano nemmeno quali avrebbero proiettato. Quando entrarono, c'erano molte persone indecise su cosa guardare ed altre erano impegnate a comprare qualcosa da sgranocchiare.
Una macchinetta blu per le foto catturò l'attenzione di Charlotte. Picchiettò un dito sulla spalla di Harry, intento a guardare la lista di film in proiezione per quella sera, e la indicò. «Cosa?» il ragazzo cercò di capire a cosa Charlotte si riferisse. «Le foto. Ci facciamo delle foto, per ricordo?» Harry guardò perplesso la macchinetta blu, da lui definita in passato aggeggio infernale e cercò un modo carino per declinare l'idea di Charlotte. «Odio le foto, scusami.» la guardò intenerito, sperando non se la fosse presa. «Oh, okay. Non fa niente.» sorrise e prese dalle mani del ragazzo la lista dei film in proiezione. «Cosa guardiamo?»Harry decise di far scegliere a Charlotte che film vedere. Alla fine optarono per un comico a sfondo romantico.
Prima di entrare in sala, Harry aveva affermato che quel genere di film erano "fottutamente noiosi e stupidi" e Charlotte aveva riso, colpendogli con poca forza il braccio muscoloso, convinta che alla fine gli sarebbe piaciuto. Avevano condiviso un pacco di pop corn, per cui avevano "litigato" numerose volte e riso insieme per alcune battute divertenti.«Ti è piaciuto?» chiese Charlotte, ridacchiando.
«Per niente.» Harry mentì spudoratamente. Quel film gli era piaciuto tantissimo, cosa che non si aspettava e gli era piaciuto ancora di più ammirare la sua amica mentre lo guardava interessata.«Dai, lo so che ti è piaciuto! Guardavi con ammirazione!» lanciò un gridolino, pizzicando ripetutamente la sua guancia, ridendo. Harry sbuffò alzando gli occhi al cielo, agitando ripetutamente le mani. «Okay, okay! Era carino!» Charlotte annuì soddisfatta.
Il ragazzo scrutò lo spazio in torno a sé e quando trovò ciò che stava cercando, prese la mano di Charlotte e quasi la trascinò. «Pensavo odiassi le foto...» la ragazza guardò Harry perplessa ed alzò un sopracciglio. «Infatti è così, ma farò un piccola eccezione». Rise ed aprì la tendina, sedendosi sullo sgabello. «Non ce la facciamo a stare in due, c'è solo una sgabello!» osservò la ragazza e sbuffò sonoramente.
Non aveva pensato al fatto che quelle macchinette servissero principalmente per fare foto da utilizzare sulla carta d'identità o documenti simili e che quindi lo spazio era poco.
Il ragazzo dai capelli ricci alzò le spalle. «Non capisco quale sia il problema» si sporse appena ed avvolgendo un braccio attorno al bacino della ragazza, la tirò delicatamente sulle sue gambe. Una sfumatura di un rosa intenso si propagò sulle guance della ragazza che gli sorrise gentilmente. Non era abituata a stargli così vicino. Era una sensazione strana: il profumo di Harry annebbiava la sua mente e quella vicinanza riusciva a toglierle il fiato. Ma cercò di non pensarci e tirò la tendina in modo tale che potessero iniziare a scattare le foto. Harry infilò una banconota nell'apposita fessura e seguendo le istruzioni dati dalla voce robotica, si prepararono per le foto.
Uscirono ridendo dalla cabina e presero le foto appena scattate. Avevano fatto diverse facce buffe e nel guardarle, risero ancora di più.«Sono felice che tu abbia fatto questa piccola eccezione.» Una strana luce brillava nei suoi occhi mentre lo guardava. «Per te potrò fare sempre delle eccezioni.» sorrise e il battito cardiaco della ragazza aumentò improvvisamente. Aveva la capacità di mandarla nella confusione in un solo istante.
Dopo aver passato dell'altro tempo insieme, Harry portò Charlotte a casa. Ricordava precisamente dove ella abitasse, così fermò l'auto di fronte al cancello della casa. «Beh, grazie per la bella serata, Charlotte.» disse egli con un filo di voce. Il suo sguardo era rivoltò alla ragazza, ma sembrava perso nel vuoto.
Lei sorrise a trentadue denti e prese una mano dell'altro tra le sue. «Grazie a te, Harry...» si soffermò, sfiorando il dorso della mano di Harry con i polpastrelli delle dita. «...ti andrebbe di entrare e conoscere mia mamma?» continuò lei. Dopotutto erano amici ed avrebbe fatto piacere a sua madre vedere che finalmente avesse un nuovo amico.
Harry guardò Charlotte con occhi leggermente sgranati, la bocca appena dischiusa. Non sapeva se accettare o meno ed era sempre la stessa storia, lo stesso timore: impressionare a causa del suo aspetto.
Eppure non ci aveva mai dato troppo peso, se ne fregava del giudizio degli altri. Le cose stavano cambiando troppo velocemente e in negativo, almeno per lui.Dopo alcuni istanti che sembrava ore, lui deglutì ed annuì. «Certo, perché no».
Lei aprì la portiera e scese dall'auto; dopo aver fatto il giro aprì la portiera del guidatore ed afferrò il bicipite di Harry, che ridacchiando scese anch'egli dall'auto e dopo averla chiusa, si avvicinò al cancello dell'abitazione. Charlotte estrasse le chiavi dalla borsa, aprì il cancello e dopo essere entrati raggiunsero la porta di casa.
«Mamma, sono io!» esclamò e subito una donna non molto alta si presentò alla porta. I suoi capelli castani erano raccolti in un mollettone, il suo viso era dolce, simile a quello di Charlotte proprio come il taglio degli occhi. «Buonasera tesoro... uh e chi è questo bel ragazzo?» la donna sorrise ad Harry che imbarazzato si passò una mano sul retro del collo, forzando un sorriso nervoso.«Mamma, lui è Harry, un amico di Josh ed anche amico mio, ovviamente.»
La donna si avvicinò al ragazzo e prese una delle sue grandi mani. «Piacere caro, sono Monique.»
Harry si sentì stranamente a suo agio, la sua espressione si rilassò e capì come mai Charlotte avesse un carattere tanto particolare. «Piacere mio, signora.»
Monique gli rivolse uno sguardo annoiato e scosse la testa. «No caro, chiamami Monique.»
Il ragazzo sorrise ed annuì. La donna gli lasciò la mano ed andò verso la figlia; le accarezzò una guancia e poi si girò, dirigendosi in cucina. «Caro, cosa vuoi mangiare per cena?» chiese Monique dal corridoio, dando per scontato che Harry sarebbe rimasto lì a cenare con loro. Charlotte guardò l'espressione del ragazzo leggermente confusa e scoppiò a ridere, portandosi, come al solito, le mani davanti la bocca. Poi avvolse le braccia intorno il braccio del ragazzo, poggiando la testa sul bicipite ed alzò lo sguardo verso di lui. «Gli piaci.»Spazio Autrice:
Buonasera bellissime lettrici!
So cosa state pensando e sì, sono viva.
È passato davvero taaaanto tempo dall'ultima volta in cui ho aggiornato, lo so. Sono imperdonabile ma non so cosa sia successo: tra la mancanza di ispirazione, alcuni momenti difficili che sto passando, la scuola, il pc che praticamente accendo una volta al mese... ed è successo che non ho più continuato la storia.
Mi dispiace davvero tanto. Beh, meglio tardi che mai, no? Spero possiate perdonarmi.
Questo capitolo -come gli altri, del resto- non è nulla di che ma vabbè, l'ho scritto quasi tutto oggi.
Spero vi piaccia ugualmente.
Scusate ancora!
A presto -spero-!
Baci, Mery.xx
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The Colors Of Love
Fanfiction[COPERTINA REALIZZATA DA ME] ●INTERROTTA● Charlotte era una giovane studentessa dell'Accademia di Belle Arti di Londra. Dopo una sfortunata relazione amorosa, iniziò a dedicare la sua vita solamente allo studio della Storia dell'Arte, ponendosi com...