3; L'amore ha il colore verde.

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-L'amore ha il colore verde.

«Mi stai seguendo per caso?» domandò Charlotte stizzita. Harry era bello, simpatico e seducente ma in un certo senso la sua costante presenza l'opprimeva e si conoscevano solo da meno di due giorni!
«Fino a prova contraria, sono arrivato qui molto prima di te. Potrei dire che sia tu a seguire me.» affermò Harry, divertito dalla reazione di Charlotte, ma cercava di non darlo a vedere. Sapeva fin troppo bene che lei sarebbe andata lì e, intelligente com'era, aveva organizzato tutto in tal modo che ciò che affermava Charlotte fosse totalmente assurdo. Tutto doveva sembrare come pura casualità, qualcosa scritto dal Destino e non organizzato da qualcuno.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, scocciata dall'evidente presa in giro di Harry. «Non ti seguirei per nulla al mondo.» Pronunciò quelle parole, cercando però di convincere prima se stessa. «Basta piccioncini, se volete battibeccare fatelo fuori di qui – scherzò Josh – ora, Charlotte, sei pregata di cambiarti e tu, Harry, puoi sempre restare lì, senza stuzzicare nessuno.» Rivolse un sorriso ad entrambi, divertito dal loro comportamento.

Charlotte era entrata in una stanza a parte, chiudendosi la porta alle spalle.
Quando ne uscì, pochi minuti dopo, indossava una maglietta bianca lasciata scoperta dalla salopette sporca di vari colori. Aveva raccolto i capelli in una crocchia, ma il ciuffo era perennemente posizionato fastidiosamente davanti uno dei suoi occhi.
Harry spostò il suo sguardo lussurioso lungo tutta la figura della ragazza, tirandosi il piercing sul labbro inferiore.
Josh abbandonò la sua opera per dedicarsi a Charlotte. La tela era ancora completamente bianca, nonostante ci stessero provando da quasi due settimane lei non trovava qualcosa a cui ispirarsi, qualcosa da dipingere.
«Allora Lottie, hai scelto cosa vuoi dipingere?» Le domandò per l'ennesima volta Josh. Bisogna specificare che lui non era stufo dalla sua indecisione, era molto paziente e la capiva! Anche lui passava tanto tempo, addirittura mesi, prima di iniziare a dipingere qualcosa. Scegliere cosa dipingere non era semplice come tutti pensavano. Era una cosa seria e se si iniziava ad abbozzare qualcosa solo perché si era obbligati, nonostante gli sforzi, sarebbe venuto male.
Charlotte lanciò un breve sguardo ad Harry, poi riportò la sua attenzione su Josh. «Voglio dipingere l'amore. E so che l'amore non ha una forma precisa, non ha un volume e non occupa spazio, ma potrebbe se lo attribuiamo a qualcuno o qualcosa. Però non voglio dipingerlo con il solito colore rosso. Voglio usare il verde; una nuova tonalità, stupenda, ma forse difficile da riprodurre con le tempere. Voglio provarci.» pronunciò quelle parole prima ancora che il suo cervello ne analizzasse accuratamente il significato, ma ormai era troppo tardi. Era palese che si stesse riferendo ad Harry, in particolare ai suoi occhi e se Josh e il suo amico riccio avessero capito il significato delle sue parole non avrebbe saputo che fare.

Aveva paragonato Harry e i suoi occhi all'amore, ma era un paragone azzardato! Lei non ne era innamorata, non provava nessun sentimento che andasse oltre la simpatia e l'attrazione fisica. Dall'ultima volta in cui ebbe un fidanzato e venne lasciata, promise a se stessa di non innamorarsi più. Se amare significava soffrire, preferiva restare sola e zitella a vita; aveva sofferto fin troppo nei suoi ventitré anni di vita. E se il suo cuore batteva più forte ogni volta che Harry la sfiorava era per semplice imbarazzo, niente di più.
Josh annuì sorpreso e soddisfatto della scelta della sua assistente e allieva, proponendole di iniziare il suo abbozzo un altro giorno così avrebbe potuto aiutarlo a completare il suo quadro, sul quale poteva sperimentare ciò che voleva.
Harry intanto fissava Charlotte e ne studiava ogni singolo particolare. Per quanto provasse a pensare ad altro, i suoi sforzi erano vani. Era impossibile distogliere lo sguardo dal suo viso, dai lineamenti, agli occhi di Harry, dolci e perfetti. Era sicuro che quello non era amore, non la conosceva per poter dire di esserne innamorato. Era soltanto infatuazione.

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