Capitolo 2

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-Oddio! Guarda questo, è perfetto!
Sono passate ben due ore da quando Diana è entrata in casa mia con due borsoni colmi di vestiti e trucchi.
Adesso sta cercando di rifilarmi un vestito per la festa. Io non metterò né ora né mai un vestito. Se lo scorda.
-Quale parte di 'non indosserò un vestito' non capisci?-dico scendendo dal letto e dirigendomi ad aprire la finestra.
-Tu hai problemi. È una festa elegante, di classe, ci saranno tantissime ragazze che indosseranno degli abiti lunghi e costosi e io non voglio che ci prendano in giro solo perche TU indossi un paio di jeans è chiaro? Adesso TU cara Nicole ti provi questo  dannato abito e ti fai truccare e acconciare intesi?-mi sgrida Diana raccogliendo la spazzola da terra che io avevo accidentalmente fatto cadere per terra. Accidentalmente.
Mi rendo conto di non poter ribattere quando la mia migliore amica mi prende per i capelli e mi sfila il pigiama che ho addosso. Ciao ciao pigiamino di spongebob.

-Oh, stai d'incanto!
Devo dire che questo abito è più bello di quanto immaginassi. E di un colore blu notte, e fa risaltare i miei occhi azzurri. Mi pongo davanti allo specchio e mi osservo.
I capelli neri mossi arrivano a metà schiena, gli occhi grandi azzurri che adesso sono stati truccati da Diana e le mie lunghe ciglia risaltano la mia pelle chiara e le poche lentiggini che ho sul naso, sulle labbra grandi ma non molto carnose ho un rossetto bordeaux. Devo dire che non sono proprio male.
-Bene Cenerentola, è ora di andare! Verrà a prenderci Nathan con la sua auto, a meno che tu non voglia andare sul motorino con i tacchi!-ride Diana.
Anche lei è davvero stupenda: indossa un tubino color smeraldo che risalta i suoi capelli rossi e i suoi occhi verdi. Ma che ne so io?!

Ad un tratto sentiamo un clacson suonare, ed ecco Nathan. Anche lui è davvero bello con il suo smoking e i suoi capelli spettinati.
-Buonasera Principesse, sono lieto di scortarvi con la mia carrozza alla festa. Prego..-dice porgendomi la mano. Mentre salgo in auto si avvicina al mio orecchio dicendomi -Tu sei la più bella Niky-facendomi arrossire. Che carino.

Passa una mezz'oretta e arriviamo davanti una grande tenuta, i cui proprietari sono miliardari e genitori dell'organizzatore della festa, il magnifico rappresentante d'istituto Jack Money. Ha Anche il cognome in tema, oh Dio.
Un ragazzo pieno di sé, che si dà tante arie, il solito ragazzo viziato e figlio di papà. Tipico della mia scuola.
Veniamo subito raggiunti dal rappresentante magnifico, e veniamo scortati dentro questa enorme villa. Non ho davvero parole. Appena varchiamo il cancello, noto subito delle statue in ceramica che raffigurano qualche dea,il giardinetto ha tutta l'aria di essere molto costoso, così come la fontana al centro con una piccola cascata. Attraversiamo il vialetto ed entriamo. Un enorme salone è davanti a noi, adornato da tende color bordeaux e delle enormi finestre quadrate, da cui si può intravedere il giardino. Ai margini della sala sono stati sistemati dei tavolinetti piccoli ma carini, con quattro sedie ciascuno, sopra i quali ci sono bibite e aperitivi. La musica scelta è veramente soave, degna di un posto così. Sono senza parole. Mi aspettavo una delle solite festicciole di adolescenti con alcool a volontà e balli strampalati, invece qui è tutto cosi elegante. Menomale che Diana mi ha convinta ad indossare questo abito.
-Bene ragazzi, spero che tutto sarà di vostro gradimento, se avete bisogno di aiuto non esitate a chiamarmi-dice Jack molto elegantemente lanciando delle occhiate a me e alla mia amica; poi si avvicina e sussurra -e soprattutto voi due, belle signorine-e se ne va a mento alto.
Non serve un enorme cervello per capire che ci stava provando. Fortuna che io e Diana non ci facciamo mica abbindolare da uno così ...
-Oddio! Devo subito andare a parlare con quel fusto!- ovviamente. Diana ha sempre avuto un debole per i ragazzi così.

Dopo alcuni minuti di scrutamento della sala, noto che la maggior parte dei ragazzi presenti qui sono ricchi, io mi sento un po' fuori luogo. Ma si, che mi frega.
Alla fine io, Diana e Nathan, che non ha spiccicato parola da quando siamo arrivati, prendiamo posto in un tavolinetto posto in un angolo della sala. Ed è qui che noto la ragazza che ho insultato in classe, quella che prendeva in giro il ragazzo secchione. Mi pare che si chiami Emma.
-Ciao sfigati-si avvicina a noi la Troiana-cosa ci fate qui? Avete sbagliato festa mi sa, il club degli scacchi è dall'altra parte della città quindi vi consiglio di alzare le chiappe e dirigervi verso l'uscita per evitare che ci facciate fare brutte figure. Oh per Giove, Nicole ma come ti sei conciata? Quel vestito non è assolutamente adatto a te! Nathan, come puoi stare con delle sgualdrine cosi? Vieni con me che ci divertiamo e ti mostro..
-Chiudi quella cazzo di bocca!-sbotto io. -Sai cara Emma, quella non adatta a questa festa sei tu, che di elegante non hai proprio niente!-indico il suo vestito giallo canarino con una profonda scollatura davanti e dietro- sei solo una zoticona, brava solo a buttare fango sulla gente, ma io dico ti sei vista tu? Troia più che mai e vieni a dire a noi di andarcene da qui? Ma per favore! Ora gentilmente leva le tende e non provare più ad infastidirci! E stai tranquilla che Nathan non uscirebbe con una come te neanche se fossi l'ultima ragazza della Terra!-concludo mettendomi a braccia conserte.
Diana è diventata tutta rossa, Nathan sta sorridendo e per poco Emma non mi tira un ceffone, ma avendo capito che con le sue parole non ci infastidiva più di tanto, gira i tacchi e se ne va. È stato facile, fin troppo.

A metà serata, dopo un buffet di dolci a non finire, è l'ora di aprire le danze. Ma io non so ballare. Proprio no. Sembro un dinosauro con la diarrea, poi con i tacchi, mah.
-Mi permette questo ballo?-Nathan mi porge la mano. Oh.
-Hem..io non so ballare..non so se è il caso..e poi non vorrei lasciare Diana da sola..vero Dia..? Diana? Ma dov'è?-giro la testa per cercare di capire dove sia finita la mia pazza amica, quando la vedo pomiciare con un ragazzo di quinto anno, biondo, occhi azzurri, giocatore di football. Okay, non ho altra scelta.
Io e Nathan ci dirigiamo in pista, lui mette le mani sui miei fianchi e io attorno al suo collo e ci facciamo trasportare dalla musica. Che imbarazzo.
Noto solo ora che ha degli occhi davvero profondi, ed ha un po' di barba, segno che non la accorcia da un po' di tempo. Direi che non è poi tanto male, ma io non voglio fidanzarmi, spero che lui lo sappia..cioè non so..e se a lui piaccio? Che casino..io non sono pronta a..
-Sei davvero bellissima questa sera, Lumachina.-dice ad un tratto.
Eh si, Lumachina. Mi ha sempre chiamata così da quando ci siamo conosciuti, in terza elementare,  quando ho visto una lumaca e sono scappata in braccio a mia madre. Da allora mi ha sempre chiamata cosi.
-Grazie..-sussurro-Senti Nathan non voglio illuderti ma..-
-Stai tranquilla-mi interrompe-non voglio che tu pensi ad una possibile relazione tra di noi. Siamo migliori amici, una relaziome potrebbe complicare le cose, non voglio metterti fretta, né confonderti. In fondo, stiamo solo ballando, non c'è niente di male!- mi sorride, facendo spuntare due adorabili fossette.
-Beh, grazie Nathan..-gli sorrido.
C'è mancato poco.

È quasi mezzanotte, così decidiamo di lasciare la festa, anche perchè si sta movimentando un po' troppo, tant'è che ho dovuto portare via Diana dalla grinfie di quel ragazzo con la forza, prima che quella pomiciata si sarebbe trasformata in qualcosa di più.
Non direi che Diana sia una poco di buono, tutt'altro. Ma le piace divertirsi, soprattutto in questo momento, dopo l'ultima delusione d'amore con un venezuelano, non vuole relazioni serie. In effetti la capisco.
Saliamo in macchina e Nathan mette in moto. Dopo alcuni minuti,  ci accorgiamo che la strada è diversa da quella che abbiamo preso all'andata, tant'è che ci ritroviamo nel bel mezzo di un bosco. Ma com'è possibile?
-Ehm, Nathan? Ma dove siamo finiti?
-Non ne ho idea-risponde ciuffo biondo- ero sicuro di aver preso la via giusta. Non so, c'è qualcosa di strano..
-Secondo me il tuo navigatore è dei cinesi-risponde Diana.
Mentre i due discutono, scorgo come un flash in lontananza.
-Ragazzi, avete visto?-chiedo
-che cosa?-rispondono i due in coro.
Poi di nuovo. Un altro flash.
-Questo!-dico io-andiamo da quella parte!
Così Nathan mette in moto e seguiamo piccoli fasci di luce, che si alternano nel bosco. Fin quando arriviamo davanti un grande albero, alle cui spalle si trova un muro. Un momento..
-Ehi Diana, non ti ricorda qualcosa questo posto?
-Ad essere sincera, no.- ci speravo un pochino. Ah, amica mia.
-Ricordi quando ti ho buttata giù dal motorino e mi hai raggiunta? Ecco, è qui che ci siamo fermate, davanti questo muro, solo che l'albero non c'era..-cerco di capire.
-Forse dall'altra parte del muro c'è la strada! Che stupida che sono! Andiamo, avanti!
-Secondo me ti stai sbagliando..-dice Nathan-insomma, non ho mai visto questa foresta in tutta la mia vita, come abbiamo fatto ad arrivarci? Secondo me te lo sei sognato, non può essere che..
-Ed eccoci qui! Avevamo ragione!-esclama Diana. Ed è proprio cosi. Dall'altra parte del muro c'è proprio la strada che ho percorso con il motorino.
-Bene!-esclama Nathan- quindi ora dovremo solo tornare in auto e fare il giro del muro cosi che..
E ad un tratto, un altro flash. Sta volta davanti a noi. E di nuovo un altro. Solo che è di un rosa pallido..che a mano a mano diventa di un fucsia fosforescente..oh.
"Time is precious, and we never get enough of it"
Quella scritta. Quel murales. Ora ricordo. Solo che ora la scritta non è più  sul muro come alcuni giorni fa, bensì nell'aria. Aspetta, nell'aria?!
Io e i miei amici ci guardiamo perplessi, cercando di capire cosa significhi. Poi, un boato. E stiamo precipitando.

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