1. La ragazza dai capelli rossi

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PRIMA PARTE

LA RAGAZZA DAI CAPELLI ROSSI

~LYKKE~

Okay, solo altre tre settimane e sarò a casa, il Vokse finirà. Ce la posso fare. Sarò adulta. Resisti.
Mi ripeto in continuazione frasi come queste nella testa. Sono agitata, tesa, ma so che tutto alla fine andrà bene, deve andare bene.
Rimango ad occhi chiusi per un po': forse cerco di addormentarmi per scivolare nel solito sonno senza sogni, forse voglio un muro tra me e il mondo, forse cerco solo scappare dalla realtà... non lo so nemmeno io, desidero soltanto che tutto finisca.
Quando mi decido e apro gli occhi la luce mi fa male alla vista: ci metto qualche secondo per abituarmici e iniziare a distinguere le sagome di quelli del mio gruppo dagli alti pini innevati: Ake, mio fratello, è seduto su un tronco cavo e ricoperto da muschio. Mi dà le spalle e sembra che stia fissando un punto indefinito del bosco senza fine. Io e lui siamo gemelli, tutti dicono che ci assomigliamo: sarà per gli stessi capelli, neri e mossi, per la pelle color neve, per i nostri lineamenti duri o per il fisico esile... le somiglianze però finiscono qui: mio fratello è una persona pronta ad aiutare il prossimo, solare e positiva... è l'opposto di me.
Appoggiato allo stesso tronco c'è Rogan, è un ragazzo dal fisico atletico, slanciato. Il volto ha un colore abbastanza scuro per la nostra gente ed è incorniciato da una massa di capelli castani. I suoi occhi, che hanno lo stesso colore della terra, ricordano quelli di un cerbiatto: innocenti e dolci. Non credo di averlo mai visto agitato negli ultimi giorni, non capisco come faccia a rimanere calmo in una situazione come questa: siamo bloccati su un'isola, un freddo che è in grado di congelare anche le ossa, Unn è svenuta -sono dieci giorni che non si sveglia- e le nostre scorte, qualche pezzo di lepre, stanno per finire.
I miei occhi si posano poco più in là dal tronco, su Hauk: è seduto e appoggia la schiena contro una delle rocce che sfruttiamo come riparo naturale dal vento. Ha i capelli biondi, mossi, che gli ricadono sulle spalle e che coprono i suoi occhi blu. Hauk è indubbiamente il più grande e grosso fra di noi, va a caccia, sa pescare ed eccelle in tutti gli sport: per questo a Nirn, la nostra città, è molto ammirato e stimato.
"Ne vuoi un po'?" Domando a Rogan indicando gli avanzi della lepre che Hauk ha catturato la settimana scorsa.
"Scherzi?!" Ribatte lui ridendo. "Non mi piace il cuoio... quando impari a cuocere la roba che troviamo qui in giro dimmelo!" Mi lancia uno dei suoi sorrisi.
"Simpatico, Rogan. Allora la prossima volta te la cuoci tu." Rispondo sorridendo a mia volta.
"Almeno sarà commestibile".
"Piuttosto..." continuo io lasciandolo perdere e allungando il collo in direzione del corpo apparentemente senza vita di una ragazza. "Come sta Unn?"
Mio fratello Ake risponde facendo spallucce. Mi volto verso Hauk.
"Mh..." dice andando a controllare la ragazza con la chioma rossa distesa su un masso a pochi passi da dove sono.
"Non è che è morta?" Conclude lui alzando la testa e guardando me, Rogan e Ake.
"Sì, certo. Peccato che respiri". Sbotta mio fratello ironico continuando a fissare il vuoto tra gli alberi.
"Dieci giorni e ancora dorme! Perché ce la portiamo dietro?" Risponde Hauk fissandolo.
"Perché è viva, Hauk!" Ribatte Ake.
"Finché è viva non la lasciamo... non siamo come il gruppo di Koll." Dico in modo pacato a Hauk, che risponde scuotendo la testa.
Koll è un iniziato come noi, anche lui è bloccato sull'isola e adesso credo sia con i suoi leccapiedi alla spiaggia.
A quel nome vedo Rogan portarsi la mano al petto, dove, sotto il kyrtill, c'è una ferita ancora non del tutto cicatrizzata, che, partendo da qualche centimetro sotto il collo, percorre tutta la cassa toracica, dividendola in due parti.
"Spero che quello non superi l'Iniziazione". Dice lui riferendosi a Koll.
"L'Iniziazione..." gli fa eco Ake. "Lasciarci su quest'isola per un mese per poi riportare a casa solo quelli che sopravvivono perché sono forti..." dice senza voltarsi e continuando a guardare i pini che ci circondano coperti da uno spesso strato di neve.
Dice questo perché non è tagliato per la vita da vichingo... sa che potrebbe non tornare a casa.
"Sai come la pensano quelli del Thing" gli spiego. "Gli abitanti di Nirn non possono essere deboli: genitori deboli generano figli deboli; quindi quelli che potrebbero essere un problema per la società vengono... scartati."
"Beh, non credo che la soluzione sia mandarci su un'isola per selezionarci!" Ribatte.
Anche se molti dei cittadini la pensano come lui, l'assemblea non abolirà mai l'Iniziazione: è una tradizione molto antica e i capi farebbero di tutto pur di continuare a mandare ragazzi qui.
"Ake, è così da secoli e non cambierà mai nulla." Dice Hauk scuro in volto.
Qualcuno sospira. Mi guardo intorno. Il piccolo fuoco che riscalda noi cinque mi balla e mi scoppietta vicino, diffondendo un piacevole calore, che dalle mani sale per le braccia fino ad arrivare al petto.
È mattina, sicuramente l'inizio di una giornata molto fredda. Sono dieci giorni che indossiamo gli stessi vestiti e i miei sono strappati, sporchi di terra e macchiati del sangue di Rogan sin dalla prima notte. Gli jarl, i capi, non ci hanno permesso di portare nulla dal nostro villaggio, quindi ci siamo dovuti adattare... il bosco sta diventando lentamente la nostra casa; abbiamo deciso di stabilirci qui, tra gli alberi, piuttosto che sulla spiaggia sulla quale siamo arrivati in barca, sia perché c'è più cibo, sia perché in riva al mare c'è il gruppo capeggiato da Koll.
Noem, l'isola sulla quale dobbiamo svolgere l'Iniziazione, è quasi totalmente ricoperta da alti pini, che ci offrono un soffice tappeto di aghi su cui camminare e su cui dormire, a loro volta coperti dalla neve caduta qualche giorno fa. Durante la notte c'è parecchio vento, ma siamo riparati da delle rocce lisce e scure che sorgono a qualche metro dalla piccola fonte di calore.
Sopra le nostre teste il cielo è plumbeo, ma non credo che nevicherà; o, almeno, lo spero: sarebbe un altro problema che si sommerebbe agli altri che già dobbiamo affrontare.
Il gelo mi avvolge, cerco di avvicinarmi al fuoco, ma sono costretta a fermarmi: ancora un passo e rischierei di caderci dentro.

Vokse - L'IniziazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora