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PROLOGO

~JON~

"Mi mancherai" dice Rogan a Spettro, il nostro lupo.
"Anche tu gli mancherai, stanne certo." Affermo dirigendomi verso la strada, invasa da moltissime persone dirette al porto. Oggi inizia il Vokse, le madri salutano i figli per poi riabbracciarli un mese dopo, quando i ragazzi saranno diventati uomini le ragazze donne.
Sembrano passati secoli da quando ho svolto la mia Iniziazione, anche se l'ho affrontata solo tre anni fa, quando Rogan non aveva ancora imparato ad usare la spada, ma l'infanzia di mio fratello è finita, o meglio, finirà tra qualche minuto, quando salirà sulla barca e attraverserà la Baia del Ghiaccio per approdare a Noem.
"Allora ti muovi, Rogan?" Gli urlo.
Lui si stacca da Spettro, un lupo albino con dei penetranti occhi color sangue per raggiungermi in strada. Donne, uomini e ragazzi dalle tuniche bianche, verdi e oro ci passano accanto, tutti diretti in una sola direzione.
"Agitato?" Domando a mio fratello.
"Tu come ti sentivi? Avevi paura?" I capelli marroni gli incorniciano il volto e il vento li fa muovere nell'aria.
"Paura? No. Ero terrorizzato" rispondo sorridendogli.
"Perché? Dovrei esserlo?" Dice stringendosi nel kyrtill. Un'ombra compare sul suo volto, ma lo abbandona quasi subito.
"No, alla fine è facile. Di solito solo i deboli muoiono, non hai nulla di cui preoccuparti, non sei un debole. Ti ricordi come si accende un fuoco, no?"
"Sì" risponde Rogan. "Me l'hai insegnato due autunni fa, ricordi?"
"Me lo ricordo bene. Fidati non avrai nulla di cui preoccuparti." Continuo, asciutto.
Studio il cielo: la limpidezza dell'aria è quasi un annuncio che il freddo sta arrivando. Superiamo la piazza del mercato, ormai dovrebbe mancare poco al porto.
"L'inverno sta arrivando, Jon." Nel vento freddo del mattino, il suo fiato condensa in una nuvoletta frastagliata.
"Lo so, mi dovrai dare una mano quando tornerai."
"Se tornerò" sussurra. Il momento della partenza l'ha portato a rivelare quanto grande e sincera sia la sua paura.
Mi accovaccio in modo che il viso di Rogan sia appena sopra il mio. È l'unico della famiglia ad aver ereditato gli occhi da mia madre, marroni e contornati da lunghe ciglia. Solitamente tutti gli Sno hanno i capelli ricci e neri, come gli occhi, ma mio fratello di mio padre ha solo il corpo, snello e atletico, come il mio.
"Rogan" mormoro, in modo che solo lui possa sentirmi. "Sei abile e te la sai cavare. Ho visto quando andiamo a caccia come ti muovi, tornerai a casa tutto intero, te lo garantisco."
"Faccio schifo a cacciare, non prendo mai niente, lo sai." Dice quasi tremando.
"Non è vero, ti manca solo un po', di pratica" vengo interrotto dal grido di un corno. La nave sta per salpare, ci dobbiamo affrettare o Rogan rischia di rimanere qui.
"Dai andiamo, siamo in ritardo, stai calmo e tutto andrà per il meglio, fidati di me."

Vokse - L'IniziazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora