II° cuore

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Nel treno respirare risultava impossibile per quante persone continuavano ad entrare, spintonando qua e là qualsiasi malcapitato che si trovava già al suo interno vicino alle porte, in questo caso Eleonora e Francesca.
"Ma come fanno queste persone a respirare qua dentro? mi stanno schiacciando come una sardina!" disse ad un certo punto Eleonora esasperata dalla situazione.
"Dai Ele manca una fermata. Ancora una fermata e riprenderemo a respirare" rispose Francesca cercando di convincere più sé stessa che la riccia accanto a lei.
Per fortuna pochi secondi dopo il treno incominciò a rallentare fino a fermarsi e finalmente iniziò ad aprire le sue porte.
Le due non ebbero nemmeno il tempo di rallegrarsi poiché vennero subito travolte dalle mille persone che decisero di uscire in quello stesso istante.
Si ritrovarono sul binario nel caos più totale in un attimo.
Fu un miracolo se le due ragazze riuscirono subito a ritrovarsi.
Quella situazione così caotica e estranea alla loro quotidianità durò qualche minuto,  ma le disorientò a tal punto da rimanerne sconvolte.
Si ritrovarono a pensare come facessero così tante persone a tollerare un simile viaggio solo per riuscire ad andare a lavorare al centro della città.
Francesca, vedendo anche Eleonora molto frastornata, propose di aspettare ancora qualche minuto prima di rimettersi in viaggio verso la loro scuola, l'altra accettò volentieri anche perché erano in largo anticipo alla loro campanella di inizio anno.
" rimettiamoci in viaggio Stella! quest'anno dobbiamo avere i posti migliori!" riprese euforica la riccia.
" Sei sempre la solita Ele! Ogni anno la stessa storia. Vorrei proprio capire quali sono questi posti migliori visto che non te ne va mai bene uno" rispose la bionda iniziando a ridere.
" Non è vero!" ribattè facendo la finta offesa per poi unirsi anche lei alla risata contagiosa di Francesca.
Insieme presero la metro fino a Eur Fermi per poi dirigersi a piedi fino alla scuola. Presero una stradina che passava per il laghetto artificiale dell'Eur per assaporare il più possibile un quartiere completamente diverso dal loro, l'Eur.
Un quartiere interamente pensato e iniziato in epoca fascista che pretende ricalcare lo stile classico, il cui scopo originale era quello di ospitare l'esposizione universale a Roma. Purtroppo questo progetto non si realizzò mai per via dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Eleonora ne era veramente affascinata, talmente tanto che ogni volta faceva venire il mal di testa a Francesca per quante volte le spiegava la storia di quel posto e del perché le piacesse. Probabilmente era anche a causa della passione smisurata di suo padre per tutto ciò che fosse antico e celasse storie misteriose e interessanti.
Per fortuna per la bionda, non poté continuare a lungo a parlarne perché si bloccò di colpo con lo sguardo fisso in un punto preciso del parco che le circondava.
" perché ti sei fermata?"
"..."
"... Ele ? " Francesca provò a capire dove puntava lo sguardo della sua amica e fu in quel momento che lo vide.
Su una panchina, immerso nella lettura di un libro, sedeva un ragazzo moro con le cuffiette bianche nelle orecchie.
Francesca in quel momento non riusciva a capire come quel ragazzo avesse potuto catturare l'attenzione della sua amica tra le tante persone che la mattina popolavano il parco. Le parve veramente una situazione assurda, quasi irreale. Eppure Francesca era immobile al suo fianco, paralizzata, come se avesse visto un fantasma. Un fantasma del suo passato.
In quell' istante, come se sentisse osservato, il ragazzo un po' confuso alzò lo sguardo e si girò nella loro direzione. i suoi occhi azzurri erano fissi sulle due cercando di capire perché lo stessero guardando, e come se si fosse ricordato di qualcosa chiuse velocemente il libro e ripose le cuffiette,dopo averle prima arrotolate per bene, nel suo zaino che qualche secondo prima si trovava a terra vicino a dove si era seduto. Si alzò in piedi e infilandosi lo zaino in spalla andò nella loro direzione.
Eleonora era ancora paralizzata e Francesca non capiva assolutamente cosa stesse succedendo. Fu in quel momento che Eleonora riprese la parola, proprio quando il ragazzo era arrivato davanti a loro.
"... Liam..."

Pronunciò quel nome con voce flebile, quasi impercettibile all'orecchio umano.
Francesca continuava a non capire, ma notò che la sua amica era leggermemte arrossita per l'imbarazzo della situazione. Il ragazzo accennò un dolce sorriso che riuscì a far palpitare il cuore di Francesca per un attimo.
" Hi little sparkle" disse continuando a sorridere, stavolta con più entusiasmo.


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