Capitolo 5

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POV Serena...

Ero curiosa, troppo curiosa, di sapere cosa nascondeva quel sogno tanto inquietante che avevo fatto.
Dopo pranzo, alle 3:00, decisi di andare nella biblioteca universitaria, insieme ad Ingrid.

Dopo quindici minuti, ci trovammo davanti ad una grande porta di legno, poggiai la mano sulla maniglia in oro e aprì la porta. L'odore dei libri ci invase la faccia, quello che vedemmo era il paradiso in terra. Mi dimentichai completamente del sogno.
Era la biblioteca più grande dove fossimo mai state. Era piena di scaffali, in legno divisa in ordine di tema: fantasia,romantico,gialli, architettura, botamica..e chi ne ha..più ne metta.
Percorremmo le scale di corsa, eravamo troppo emozionate .
Vidi anche delle teche con dentro delle cartine geografiche antiche. Al centro c'era un grande mappamondo e, vicino agli scaffali, statue dei personaggi più importanti della storia. Sul soffitto vi erano dipinti dei greci, romani e nordici.

Ritornammo in noi. Cominciai a pensare alle quercia del sogno. Vidi Ingrid allontanarsi verso il reparto di architettura medievale. Bella scelta bradipo. Notai stranita che un ragazzo,nascosto tra gli scaffali, la stava seguendo. Caspio non riesco a capire com'è.
Dispiaciuta mi addentrai nel reparto botamica.
La cosa buffa è che..sentii un profumo di rose. Be..dovrei aspettarmelo ...ci sono libri di piante.

Notai un libro un po' mal ridotto che sporgeva dal bordo. Riuscii a leggere cosa c'era scritto.."Le quercie più belle del mondo". Cercai di allungare il braccio, per prenderlo, ma purtroppo madre natura, un'altra delle mie care amiche, ha deciso che dovevo essere alta 1.62 per il resto della mia vita. Infatti non riuscii a prenderlo.

"Serve una mano?"...sentii una voce difianco a me.
Mi girai e alzai completamente la testa. Era un ragazzo dai capelli neri, mossi con il ciuffo verso l'alto, gli occhi neri e un po di barbetta..ed era alto, troppo alto. Ad occhio e croce sarà stato 1.90.
" No tranquillo, ci riesco da sola"..feci un sorriso. Saltai come un caguro. Lui continuó a fissarmi ridendo.
"Percaso hai fatto un torto a madre natura?"..disse con ghigno, intanto sentii dei risolini dall'altra parte. Capii che erano lui e i suoi amici, probilmente nascosti...visto che non hanno le palle di farsi vedere, mi stavano prendendo per il cu.., volevo dire per i fondelli.
"Ahaha, sei sempre così simpatico?"dissi ridendo ironicamente.
"E dai..sto scherzando"..rise,di nuovo. Mi stava formicolando la mano.

Purtroppo, non ho dei buoni rapporti con i ragazzi . Dall'elemantari fino alle medie mi hanno preso in giro. Da adesso, faccio fatica a fare amicizia con i maschi.

Allungò la mano verso il libro e me lo diede.
"Grazie..non dovevi"dissi in tono brusco, senza farlo notare.
"Sei appassionata di botamica?"
"No..cioè non tanto, preferisco leggere dei libri fantasy, avventura, thriller, gial-"ma davvero sto parlando con lui.
"Aspetta un attimo" mi bloccò "Non dirmi che tu..sei..una di quelle..E di quelli" dice con un smorfia e si mette a ridere in modo snervante.
"Sì sono una nerd...E allora? C'è qualche problema?"Cercai di tenere bassa la voce per non disturbare.
Non disse niente. Rise e basta. Mi si stava alterando il sistema nervoso. Mi dovevo calmare, non mi ero mai così incavolata con un ragazzo...eccetto mio fratello e mio cugino.
Me ne andai arrabbiata.

"E dai..te ne vai di già..dimmi almeno come ti chiami." Urlava e rideva all'unisono. Che stress.
Lo guardai incazzata, sbuffai e me ne andai alzando gli occhi al celo.

Vidi, lontano, un tavolo con delle sedie.
Entrambi erano color marrone scuro, che mi ricordava il colore della cioccolata fondente. Poggiai il libro sul tavolo. Aveva una copertina verde un po messa male. Con sopra una quercia nera. Lo aprii,. Le pagine erano giallastre. Le scritte erano in piccolo...perfetto per la mia vista, anche se portavo gli occhiali.
Scorrei l'indice , finché non lessi qualcosa che mi incuriosì "la quercia della Foresta Nera" pag 666. Ovviamente il numero della pagina non mi inquietò affatto.
Arrivai alla pagina. Non ci potevo credere. L'immagine della quercia..corrispondeva..esattamente a quella del sogno. Lessi affianco. Cominciai a sentire dei piccoli dolori alla testa. Ma non ci feci caso.

The trouble of DreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora