Capitolo 6

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POV Ingrid

Andai verso l'uscita dopo aver preso dei libri quando sentii un ragazzo chiamarmi:-Hey. Sei dell'Erasmus, non é vero? Piacere Erik!- disse allungandomi la mano.
-Non ti ho chiesto il nome. Cosa vuoi?- dissi in modo scorbutico. Lui mi guarda con un aria perplessa. Apre la bocca per dirmi qualcosa ma non emette suono. Mi sembra familiare. Ha dei capelli biondi messi in alto da un po' di gel. La cosa famigliare sono gli occhi. Ha degli occhi verdi con delle sfumature di azzurro e grigio. Devo ammettere che é un bel ragazzo.

Lo guardo stranita per poi alzare le spalle e girarmi per andare via.
-Ho visto che volevi questo libro!- mi disse porgendomi il libro che avevo addocchiato la prima volta che ero venuta.
-Eri tu che mi guardavi da dietro lo scaffale?- chiesi leggermente alterata. Ma gli pare fissarmi e poi anche permettersi di presentarsi? Mi girai stufa di quella situazione.

-Hey scusa. Sto provando a fare il gentile. Almeno dimmi il tuo nome così magari qualche volta possiamo uscire. Ti posso mostrare la scuola...-
Lo blocco immediatamente. Già mi sta sulle scatole.-Il giro della scuola l'ho già fatto un mese fa, grazie. E sinceramente non voglio avere a che fare con te- gli dico senza giri di parole.
Un mese che sono qua e lui pensa che non conosca la scuola. É messo male.

-Dai. Voglio solo fare amicizia- mi dice seguendomi fuori dalla biblioteca.
-Io no invece- dico velocizzando il passo. Lo sento raggiungermi e mmetersi di fianco a me. -Daiiii. Su. Magari andiamo fuori a mangiare una pizza o magari... andiamo al parco- dice stando di fianco. Io velocizzo il passo ma lui mi sta comunque di fianco. Non demorde eh?

-Senti. Se esco con te mi lascerai in pace per sempre?- gli chiedo fermandomi di botto. Lui ci mette un po' a realizzare quello che ho detto.
-Beh... magari se va bene... potremmo uscire altre volte. Non sono male come pensi. Puoi chiedere alle altre ragazze della scuola.- mi dice con un ghigno. Lo guardo male e lui diventa improvvisamente serio. -Eh dai- mi supplica con una faccia da cucciolo bastonato.
Io lo guardo freddamente per poi rispondere freddamente e seccamente NO

Lui rimane a dir poco sconvolto. Io lo lascio lì nel corridoio e mi avvio fuori.

Una volta uscita fuori finisco nel punto di incontro dei ragazzi dell'università. Una piazzetta ma piena di panchine e sul terreno ci sono dei tavoli. Mi dirigo verso un tavolo libero per poter leggere in santa pace. Mi siedo e tiro fuori un dei tre libri che ho preso. Intanto ripenso al ragazzo dai capelli biondi. Mi voleva dare il libro che avevo voluto la prima volta che ero venuta. Forse dovevo prendere il libro e poi dopo essere brusca. Pensavate che mi ero dispiaciuta per averlo trattato di merda? ASSOLUTAMENTE NO. Intanto mentre sono persa nei pensieri. Vedo un ragazzo biondo con degli occhi scuri sedersi di fronte a me. E da dove sbuca questo? Dal terreno? Diglett...sei tu? Non faccio neanche in tempo a chiedere al ragazzo di fronte a me cosa vuole che ne spunta un'altro. Solo che questo ha i capelli neri e gli occhi scuri. Mi guardano e sorridono come degli ebeti. -Posso esservi d'aiuto?- chiedo leggermente terrorizzata. Fanno paura. -Piacere...- mi allunga la mano il biondo ma viene fermato dal moro. -Avevamo detto che mi sarei presentato prima io. Quindi in questo caso...Piac...- ma viene fermato di nuovo dal biondo. Questi due sono strani...
Li vedo litigare, pesantemente anche. Devo fare qualcosa prima che si picchino. Chiudo il libro, lo metto nello zaino e mi avvicino ai due ragazzi. -Hey- dico piano ma loro due evidentemente non mi sentono. In effetti come fanno a sentirmi con tutte le urla che producono. -Hey- dico alzando la voce ma non mi sentono ugualemente. Mi sto alterando-Allora! La vogliamo smettere! A 20 anni ancora a litigare chi si presenta per primo?- chiedo urlando ricevendo così la loro attenzione. -Comunque ho 19 anni- sussurra il biondo.
Il moro alza la mano come per dire che anche lui ha 19 anni.

Mi fanno tenerezza. Mi siedo, li guardo e poi dico:-Come vi chiamate?- subito alzano la testa e mi sorridono entrambi. All'uninsuono urlano:-Felix! - -Christian!-. Loro due si guardano con aria di sfida ma prima che possano fare qualsiasi cosa li fermo presentandomi:-Piacere! Ingrid-.
Loro due mi guardano con un sorriso e poi Felix, se non mi sbaglio, mi dice di alzarmi mentre lui scatta come una molla. Stessa cosa fa Christian. Io li guardo stranita quando Felix mi afferra per i fianchi e mi alza mentre Christiam mi prende lo zaino e iniziamo a correre come dei deficienti. Io rido. Anche perché non so che fare. Quando rientriamo nei corridoi Christian mi passa lo zaino e entrambi mi prendono a braccetto.
-Ora ti mostreremo la scuola...- - dal nostro punto di vista!- dicono completandosi la frase a vicenda.

Così dopo aver visto l'aula delle "torture" e quella dei "giochi" cioé il laboratorio di Chimica e la palestra, mi riportano fuori. Questa volta però siamo davanti a un campo da calcio. Io lo guardo con occhi a cuoricino.
Christian inizia a parlare-I ragazzi della squadra di calcio alcuno sono simpatici- -Come noi due- lo interrompe Felix -E quelli antipatici e che conquistano le ragazze- continua Christian.

Io li guardo perplessa:-Perché me lo dite?-. Loro due mi guardano con fare ovvio:-Avevi gli occhi a cuoricino mentre guardavi i ragazzi. Come tutte- dice Felix.

Io lo guardo con un soppraciglio alzato. Ma davvero pensa che io, ragazza cresciuta con il calcio, guardi prima i ragazzi e poi il campo. Caro amico mio. Hai sbagliato persona!
-Io seguo il calcio da quando sono piccola. Avevo gli occhi a cuoricino per il campo. Mica per dei caproni- dico in modo altezzoso. Loro due si guardano e scoppiano a ridere.

Li guardo stranita:-Che c'é...- ma loro due continuano a ridere come pazzi e più si guardano e più ridono. Io questi due non li capirò mai...
Quando smettono li guardo come a dire "Avete finito?". Felix annuisce mentre Christian sta riprendendo fiato.

-Scusaci. E' che é la prima volta che una ragazza defisca caproni i ragazzi della squadra di calcio. Comunque... grazie per il complimento-.

Scendiamo gli spalti e noto che tra i ragazzi che si allenano c'é quell'odioso di Erik. Lo guardo male ma lui non mi nota e continua a ridere e scherzare con un ragazzo dal ciuffo nero.

-Lui é Erik. Un'esterno. Importante pilastro della squadra. Ti piace?- chiede Christian.
-No. Ma diciamo che si é fatto odiare fin da subito da quando si é presentato- dico sussurando. Felix mi guarda stuperfatto:-Hai fatto colpo! Lui non si presenta con nessuna ragazza- lo guardo male e lui ride. Sospiro e ci sediamo sugli spalti.
Christian mi muove leggermente il braccio:-Lì ci sono le "ragazze" che vanno dietro agli sportivi- dice facendo le virgolette con le dita.
Felix tira fuori un sacco di patatine e lo apre. Ne mette un paio in bocca e poi con la bocca piena mi indica un gruppo:-Qwelli sn i noooo- dice con la bocca piena. O lo foermo o non saprò mai che cos'é quel gruppo.
-Felix, se parli con la bocca piena non ti capisco.- dico con fare ovvio. Mi guarda, finisce di masticare e, dopo aver mandato giù, ricomincia a parlare:-Quelli sono i nerd. Vengono qua perché a volte c'é più silenzio qua-. Wow. Non mi era mai capitata una cosa del genere.
-Poi va be. Hai la squadra.- dice con fare ovvio Christian.

-Voi fate parte della squadra?- chiedo ricordandomi di poco prima.
-Sì- esclama Felix con le patatine in bocca sputacchiando anche qualcosa fuori.
-Allora...perché non siete in campo?- chiedo stupita guardandoli. Christian alza di poco i pantaloni e vedo una fasciatura. Ah. Capito.
-Oh. Infortunati?- annuiscono nello stesso tempo.
-Be. Ti diciamo un po' di persone della squadra. Allora. Erik lo conosci già- inizia Chris. Io a questa affermazione sussurro "purtroppo" e i due ragazzi di fianco a me trattengono le risate. -Poi hai Mats, l'amico di Erik. Quello con i capelli neri intendo. Poi hai Max, quello basso...- continua Chris prima di essre interrotto da Felix-Però Max in campo é un fenomeno- dice accartocciando il pacchetto di patatine vuoto e alzandosi per buttarlo-Sì. Poi il ragazzo con i capelli ricci e castani di fianco a Max é Leon. Sono migliori amici. Un po' come io e Felix.- - Cosa c'entro io?- dice il ragazzo appena nominato da Chris.

-Niente. Poi abbiamo in porta Manuel...- -E quelli appena entrati sono Marco con Mario.-
Vedo entrare due ragazzi. Uno molto alto e biondo e l'altro più basso con i capelli castano chiaro. L'unico problema é che non mi ricorderò mai i loro nomi.

-Ragazzi, vi adoro. Ma dovete sapere che ho una memoria a breve termine. Quindi tutti i nomi appena detti non me li ricorderò mai- dico con sincerità.
Felix mi guarda con una gioia negli occhi che non ho mai visto nessuno avere:- Hai la memoria a breve termine?- mi chiede emozionato. Ma che cavolo gli prende? -Sì...?- dico dubbiosa. Felix si gira verso Chris e gli fa una faccia dal "te l'avevo detto". Io li guardo stranita e prima che Chris possa iniziare a parlare lo interrompe Felix:-Chris quando gli dicevo che avevo la memoria a breve termine lui mi prendeva in giro dicendo che non esiste una cosa del genere. Ma tu sei la prova che esiste!- dice contentissimo. Ma dove cavolo sono finita?

The trouble of DreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora