Capitolo 3 Un nuovo inizio

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"Allora Marc ti piace la nostra nuova dimora?" Io a quella domanda non risposi per il semplice fatto che non ero sicuro della risposta. Così mi incamminai verso la porta e quando entrai un sorriso che da tanto tempo non compariva sul mio volto si accese. Certo non era di felicità e gioia, era più di soddisfazzione, ma era comunque un sorriso. "Dove sono le camere?" Chiesi senza dare risposta alla domanda di mio padre. "Sopra al primo piano tesoro, se vuoi puoi guardare anche la soffitta anche se è piena di mobili antichi ti potrebbe piacere. Infine c'è la cantina, ma conoscendo tuo fratello maggiore molto probabilmente se ne già appropriato" e finita la frase mia madre si mise a rdere perché in quel momento Michael la guardò stupefatto e corse verso le scale che portavano al suo nuovo rifugio.
Alex entrò poco dopo in casa e annunciò che anche lui aveva trovato il suo posto. Era, ovviamente, il capanno degli attrezzi, che per la cronaca era veramente grande. L'unica che mancava era Eleanor ma sapevamo tutti che lei si sarebbe presa il giardino così da poter giocare, divertirsi ed essere libera come un uccellino. Anzi lei non era come un uccellino lei era un meraviglioso usignolo in tutti i sensi possibili.
Così decidi di avviarmi nella mia futura camera. Nel corridoio si potevano intravedere tre camere con i rispettivi bagni. C'era la stanza dei miei genitori,quella dei miei fratelli minori e infine c'era quella che avrei dovuto condividere con Michael. Era piccola e sinceramente mio fratello si sarebbe preso tutto lo spazio possibile. Decisi quindi di provare a vedere come fosse la soffitta.

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Le sale non erano molto comede ma non erano neanche poi così spiacevoli. Quando aprì la botola una luce mi investì impedendomi di vedere,ma dopo qualche secondo mi abituai e così riuscì a scorgere la mansarda. Era molto grande e, stranamente, anche molto pulita. Aveva tre finestre sul lato opposto a quello in cui si entrava e come aveva detto mia madre un lato della stanza era pieno di modili antichi. Preso dalla curiosità cercai di capire cosa fossero mai minimi dettagli e così tolsi la lenzuola che li coprivano, e piano piano mi accorsi che quei mobili appartenevano ad una camera di una  ragazza, vissuta molto tempo prima. Vidi poi una bellissima scrivania in legno di ciliegio, un letto a due piazze, una libreria e infine un armadio abbastanza grande. Tutto questo era però più recente e quindi dei proprietari precedenti. In quel momento decisiche quella stanza sarebbe stata mia.

La ragazza dentro lo specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora