Quella notte non riuscì più a prendere sonno. E chi ci sarebbe riucito? Avevo appena visto un fantasma. Mi erano bastate poche ore per cambiare opinione sulla loro esistenza, non lo avrei mai fatto se non fosse stato che l'avevo visto coi miei occhi.
In quella notte ci pensai più volte se quel riflesso non era stato altro che frutto della mia stanchezza o la conseguenza di tutti i cambiamenti radicali fatti nella giornata precedente.
Nel mentre che mi torturavo la mente con tutti i miei pensieri mi girai bruscamente sul lato sinistro dimenticandomi momentaneamente della mia ferita.
Infatti la mia dimenticanza durò solo un istante poiché nell'esatto secondo in cui appoggiai la mano sinistra una fitta atroce si propagò per tutto il corpo.
Non riuscivo a respirare e volevo urlare, cercai di trattenermi il più a lungo possibile, ma mentre il dolore diminuiva molto lentamente, dalle gocce salate percorsero il mio viso. Mi maledì più volte perché in tutti quegli anni ero riuscito a non eplodere a tenere tutti i miei dolori nascosti, e ora con un dolore fisico ero scoppiato. Non riuscì più a smettere e i miei occhi non vedevano più, non solo per la quantità di lacrime che stavo versando, ma perchè i ricordi riaffiorarono sempre di più. Gli stessi ricordi che pensavo di ave cancellato, quei ricordi troppo dolorosi da ricordare, quei ricordi che mi avevano trasformato da quel bambino fatto di fuoco vivace a un ragazzo freddo più del ghiaccio stesso.
Poi però smisi di ricordare e smisi di piangere perché sentii lo stesso rumore di prima, ma molto più leggere come se qualcuno stesse bussando sul vetro e non più cercando di romperlo. Mi avvicinai facendo attenzione a non inciampare e quando arrivai ritrovai la stessa ragazza con gli stessi vestiti e gli stessi occhi blu.
Ci fissammo ignari che ci stavamo perdendo uno negl'occhi dell'altra.
Dopo quelle che sembrarono ore lei distolse lo sguardo e parlò. "Non devi distruggerti solo perché per una volta hai pianto. A tutti capita persino ad una come me che dovrebbe solo incutere timore e portare disperazione nella casa in cui è maledetta." Fece una pausa e prima di ricominciare sospirò più volte "io mi chiamo leahnor tu?" "Marc" "ottimo Marc credo proprio che diventeremo ottimi amici" rimasi sbalordito da quell'affermazione e probabilmente lei se ne accorse "Non preoccuparti non ti farò nulla lo giuro sulla mia anima è solo perché siamo entrambi soli e abbiamo entrambi dei ricorsi che vorremmo cancellare. Sbaglio?" "No, non sbagli èla realtà " "Non ti sto dicendo di confidarti subito con me, perché sarebbe inappropriato visto che non mi conosci quasi per nulla, ma ti sto dicendo che d'ora in poiti potrai contare su di me ed io, spero, su di te." " Perché fai tutto questo? Cioè l'hai detto pure tu che non ci conosciamo quasi per nulla" " ti sbagli, tu non conosci me ma io conosco benissimo te." E detto questo scomparve lasciandomi con una marea di domande a cui non sapevo rispondermi.
Ebbi come l'impressione che non l'avrei più rivista domai con la luce del sole ma solo con la luna e non seppi neppure perché mi venne da formulare quest'idea.
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La ragazza dentro lo specchio
FantasyUno specchio antico, ma apparentemente normale. Un fantasma da troppo tempo imprigionato. Un ragazzo che per troppo tempo da solo é stato. Una casa piena di misteri. Una storia, passata, piena di dolore. Una nuova avventura. Un nuovo inizio. "Abbiam...