Presentazione libro

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Da generazioni i cavalieri proteggono Atena e il mondo da Ade. Io sono venuto alla luce nel seguito di una Guerra Santa. Mio padre era, ed è ancora, il cavaliere sacro e d'oro dello Scorpione, infatti, possessore dell'ottava casa: Kardia di Scorpio. Mia madre, invece, era una ragazza normale che, un giorno, venne salvata proprio da lui.
Appena, per la prima volta, fui messo nelle braccia di mia madre, uno Specter si fece vivo proprio nella sala del parto. Appena lì, prima, rimase a guardarmi... poi si avvicinò a mia madre e gli appoggiò una mano sul petto proprio dove si trovava il suo cuore... poi, sollevandola, strinse, come se lo avesse tra le mani e lei scoppiò in un lago di sangue... non la conoscetti mai... però, in molti mi dissero che avevo i suoi bellissimi capelli però avevo gli occhi di mio padre con una rara particolarità. Dopo averla uccisa mi prese tra le braccia e disse queste parole:

"Si dice che chi nasce nel bel mezzo di una Guerra Santa viene da un "seme" malvagio creato dal peccato... e chi nasce nel peccato non può continuare a vivere!"

Da quella catastrofe mi salvò mio padre arrivando ad usare una tecnica che impiegasse tutto il bruciare del suo cosmo. Doveva essere davvero forte quello Specter per avergli fatto usare il suo Scarlet Needel Katakaio Antares... dicono che nelle condizioni di mio padre dov'essre mortale per chi la riceve e per chi la usa per il surriscaldamento del suo cuore, ma, per fortuna, il suo inseparabile migliore amico Dègel dell'acquario era lì, infatti, il solo che riuscisse a spegnere quella sua sofferenza. Mio padre, in quell'occasione, era davvero giovane... non avrà avuto più di diciassette anni. Il Grande Sacerdote fu presente solo pochi minuti dopo e, purtroppo, decise per mio padre che poteva essere meglio trasferirmi in un orfanotrofio in Italia per il quale potessi essere al sicuro fuori da questa guerra... o almeno... è di questo che voleva convincerlo... mio padre accettò, ma ad una osola condizione:

"Alla fine di questa battaglia... io potrò andarlo a riprendere... perché di lui voglio che se ne occupi solo il suo vero padre. Lo addestrerò personalmente per farlo diventare un cavaliere ed egli un giorno sarà colui che mi succederà!"

Gli disse di provvedere subito e, dalla Grecia, partì ed arrivò in Italia. Prima di lasciarmi, si accorse di un dettaglio: Non avevo pianto. Nella norma un bambino appena nato piange appena venuto al mondo e il fatto che non l'avessi fatti durante tutta quella confusione gli sembrò davvero strano. Appena dentro, appoggiandomi in un lettino, vide una lacrima d'oro percorrere il mio viso, ma si convinse che fosse solo un "riflesso" creato dalla luce... pochi attimi dopo averla vista sparire al disotto del collo, provò una sensazione inspiegabile. Sentì una voce nella sua testa che gli diceva esattamente queste parole:

"Non devi preoccuparti.. io ti aspetterò, aspetterò che tu mi venga a prendere. Non ti giudico, non ti odio, non ti terrò rancore perché so... che la promessa di un cavaliere d'oro... è sacra!"

Non capì all'inizio, però poi credette che glielo stessi dicendo io..  in qualche modo.
Da quella Guerra non penso sarebbe passato più di qualche mese... o almeno speravo, ma passarono anni e lui non arrivò mai. Io ne avevo ormai dieci ed essendo allo scuro della sua promessa vivevo come ogni ragazzino lì dentro aspettano che una famiglia di buon cuore mi adottasse... però... sanno tutti che più cresci e più è difficile essere adottati...

Va bene! Adesso avrei solo dovuto aspettare e aspettare. Non mi butto giù perché ho un'esistenza davanti a me e me la devo godere!
Qui non ho tanti amici però ho una grande amica che mi definisce come una persona fantasticamente solare e ciò mi fa piacere.

~

Ok, questo era solo per farvi capire un po le cose. Dal prossimo capitolo inizierò a raccontare tutte, chiamiamole, "avventure" di questo ragazzo.

Spero vi piaccia, ciauuuu 😘

Io, Te, Una Promessa E Il Destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora