Strane sensazioni

107 12 0
                                    

Erano passati sei anni e, in questo lasso di tempo, diventai un cavaliere d'argento. In questo periodo si stavano svolgendo i tornei per i successori delle armature d'oro. Il mio sarebbe stato tra una settimana, ma prima del mio, si stava svolgendo quello per l'armatura di Libra durante, infatti, una settimana. Vorrei esserci stato per vedere chi avrebbe vinto per passare al prossimo combattimento... e, invece, sono stato convocato dal nuovo Grande Sacerdote per un'altra missione. Passando per le 12 case sentii una presenza nella terza... quella dei Gemelli. Mi guardai attorno e non vidi nessuno. Pensai fosse solo qualcosa nella mia testa e l'attraversai. Prima di uscire dalla casa sentii una voce che proveniva da dietro.
Mi girai e vidi una ragazza anch'essa con un'armatura; il suo cosmo era molto elevato, forse come un cavaliere d'oro, ma lei non lo era. Era inquietante il modo in qui mi guardava...

"Non vedo l'ora!"

Disse solo questo e sparì. Arrivai nella stanza nel quale avrei dovuto ricevere il Sacerdote. Arrivato mi inchinai, anche se la cosa non mi andava così tanto a genio.

"Come ben sai, prima troviamo la Divina Atena e meglio è per tutti noi. Vorrei che la si in cominciasse a cercare per il bene del Grande Tempio."

"Pensavo che fosse esclusivamente incaricato ai cavalieri d'oro un compito del genere..."

Quando diventò Grande Sacerdote era sempre lì che si preoccupava troppo e di tutto. Mancavano ancora un sacco di anni alla nuova Guerra Santa non c'era il bisogno di cercarla proprio in quel momento.

"Ho visto il risultato della tua ultima missione; pare che sia quasi stata fatta fallire da te per il tuo modo di attaccare e per non aver ascoltato gli ordini del capogruppo! Prendilo come un modo per rimediare."

Sapevo che in quell'occasione avrei dovuto ascoltare gli "ordini" però... a me non piacciono avevo solo agito d'impulso non potevo sapere che quello ci avrebbe fatti scoprire dal nemico...
Mi alzai, mi girai e dissi:

"Vedrò cosa posso fare."

E me ne andai. Passai nell'ottava casa per prepararmi e incontrai, ovviamente, anche Kardia.

"Un'altra missione?"

Disse un po scocciato.

"Eh già, mi sa che non ci vedremo per un po."

Dissi altrettanto scocciato.

"Ricorda che la prossima settimana ci sarà il torneo... voglio che tu vinca!"

Mi avvicinai a lui, alzai il braccio e misi il pollice in su:

"Contaci!"

Scritto sotto la visuale di Kardia

Ha mirato per tutti questi anni ad essere come me e ciò ha avuto una grande influenza sul suo carattere... oppure era solamente cresciuto.
Crescendo in molti gli dissero  della somiglianza che c'era tra noi due... io non ho mai avuto il coraggio di dirgli che suo padre era lì, accanto a lui... il sogno più grande da quando lo tenni tra le mie braccia, piccolo e fragile il quale qualunque cosa poteva fargli del male, era che un giorno mia avrebbe chiamato "papà"...
Vorrei essere stato anche con Kelly (quella che sarebbe stata sua madre), ma quel maledetto Specter la uccise senza un minimo di pietà. Lui mi definiva come il padre che non ha mai avuto e per questo mi si spezza il cuore.

"Allora io vado."

Mi disse.

"Quando tornerai..?"

Gli chiesi un po malinconicamente.

"Sicuramente prima del torneo. Hey non dirmi che ti mancherò? L'ho fatto anche altre volte."

Io, Te, Una Promessa E Il Destino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora