#6- una parola

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Il mio cuore batteva così forte che avevo paura disturbasse il silenzio della biblioteca.
Presi un libro a caso dal reparto di storia e mi misi nel posto di fronte a lei.
Il cuore ancora più veloce avrebbe potuto uscirmi dal petto.
Sapevo che lei mi stava guardando. Anche se sfogliava il solito libro come se fosse stato un petalo di rosa o una pagina di pergamena antichissima.
Ma mi stava guardando.
Non chiedetemi perché. Lo sapevo e basta. E mi riempiva di un senso strano... come onnipotente felicità o onnipotenza e basta.
Il profumo di lavanda mi entrava dalle narici fin dentro all'anima.
Cosa potevo dirle? Come potevo attaccare discorso? Si aspettava qualcosa di sicuro, tutte le donne si aspettano discorsi preparati ma nuovi, ogni parola studiata e analizza ta, niente errori grammaticali o cambi di tono... roba troppo complicata..

Ma Annie era diversa, e io lo sapevo. Anche se non sapevo il perché.
Le parole mi sarebbero venute.. cercavo di convincermi. Invano
Non ero per niente bravo con le donne, e non lo sono ancora. Non che voglia esserlo, Annie, tu sei e sarai per sempre la sola e l'unica.
Solo che quel giorno ero particolarmente impacciato. E tu eri dannatamente bella, con i tuoi capelli e il tuo profumo e le tue mani, bianche come il latte... avrei voluto sfiorarle, solo per un secondo, e poi morire.
Avrei voluto dirti quanto eri bella, quanto mi avevi completamente impallato il cervello...
Quelle labbra, rosse come il sangue...

D'improvviso ti fermasti. E con te il mio cuore, o forse batteva così velocemente da sembrare fermo.
Mi guardasti.
Non avevo mai pensato che uno sguardo potesse penetrarti l'anima, sgretolare tutti i castelli di certezze che ti eri costruito, e spazzare via tutto.
Non chiedetemi perché e neanche come, ma mi ero completamente dimenticato tutto. Il tempo, lo spazio, il mio nome, la mia identità, la mia lingua...
C'erano solo i suoi occhi. Pozzi neri come l'universo.

Ti avrei parlato.
Ero deciso. Ma proprio appena le parole stavano per uscirmi ho sentito la gola secca, non sapevo neanche cosa dirti.
Nella mia testa vorticavano come rondini impazzite mille frasi: sei bellissima...come ti chiami? ...Bella giornata oggi...io sono Roger...Annie...é un nome stupendo... il medio evo é il mio periodo preferito..ciao.. stelle..cielo..lavanda...occhi stupendi..lavanda..bellissima...giornata...profumoannielavandastorialibribella
Ok, il mio cervello mi aveva appena abbandonato, mentre il mio cuore impazzito continuava a picchiare contro gli organi accanto senza tregua.
Panico. Sudore che cola.
Penso di aver assunto tutte le tonalità tra il viola e l'arancio.

Ti ricordi Annie?
Pensavo che la mia vita sarebbe finita in quell'istante.
Solo una parola. Mi salvasti e condannasti nello stesso istante.

"Aiutami"

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