#3- Caccia alle streghe

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Un giorno l'occhio mi cadde su una pagina del libro che stava leggendo, una figura in particolare. Era una stampa: alcune donne, legate a dei pali, venivano bruciate.

La caccia alle streghe. Pensai subito.

Il libro sembrava non essere stato sfogliato da tempo, nonostante avessi visto Annie usarlo tante volte. Sotto il disegno c'era un appunto molto leggero a matita scritto con calligrafia elegante e sinuosa:

1/09/1585 Cristina Amatrici . I.Guglielmo De Ferdinando . v.
Verbale
A. L.

Chissà cosa voleva dire. Forse era importante. Forse l'aveva scritto Annie e la A. stava appunto per Annabel. Pensai che era molto improbabile, quella roba doveva essere stata scritta anni e anni prima, quando quel libro era nuovo. Probabilmente Annie era ancora bambina o non era neanche nata.
Chissà se ce li aveva i genitori, o magari erano morti o se ne erano andati semplicemente. O forse era lei che se n'era andata lasciando tutto e tutti. In cerca della libertà. L'aveva trovata? L'avrebbe mai trovata?
Continuai a sfogliare il libro, avido di altri appunti. Doveva esserci qualcosa di Annie, qualcosa che mi avrebbe fatto capire, non lo so, il senso dell'universo, la chiave della felicità, la teoria del tutto. Va bene, lo ammetto, in quel momento deliravo come se fossi stato ubriaco. Ma volevo trovare qualcosa.

Non chiedetemi perché. Non lo so.
Trovai altri appunti sui fogli successivi, ma erano scritti in caratteri cirillici, no, forse era egiziano, o forse arabo, o greco in stampatello... No, non assomigliava a nessuna di queste lingue. Erano caratteri perfettamente sconosciuti, a me, forse al mondo intero. Forse davvero Annie veniva da qualche pianeta, la Piccola Principessa..

Rune
Mi suggerì una voce dentro la mia testa. Cosa diavolo erano le rune? Cercai su internet. In effetti quei caratteri erano molto simili. Erano rune.
A fianco a quei caratteri sul libro, sempre con una matita molto leggera c'erano degli strani simboli, stelle iscritte in alcuni cerchi, rune alle punte delle stelle. Mi sentivo in un romanzo fantasy.
Forse Annie era una strega, una strega bellissima che mi aveva incantato con la sua bellezza... scacciai subito quel pensiero ridicolo. Le streghe non esistono, non sono mai esistite.
Esistono solo uomini, e donne, che cercano mille scuse per torturare altri uomini e altre donne, per sentirsi più umani, più feroci degli animali.

Gettai ancora un'occhiata a quei disegni e rimasi immobile, attonito.
A. L.

Ancora quelle iniziali. Annabel.
Quel nome ormai mi risuonava in testa come una litania, a ritmo continuo. Non riuscivo a smettere di ascoltarlo, una dolce melodia a ripetizione.

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