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Si appoggiarono al tronco del salice abbracciati, Helyanwe teneva il viso contro il suo petto, chiuse gli occhi e inspirò a fondo l'aria della Primavera che li avvolgeva. Aaron la strinse più a sè, la amava, la amava  come il primo giorno in cui l'aveva incontrata in quel parco, con capelli grano al vento e gli occhi azzurri si confondevano nel cielo. È sempre stata bellissima.

Helyanwe ebbe un sussulto.

-Amore, tutto bene?- , la ragazza annuì con la testa. Adesso era in pace. Avrebbe voluto restare così per sempre. Era quello il suo posto, tra le sue braccia.

-Mi dispiace- disse infine la ragazza, fissando gli occhi blu di lui.

-E per cosa?-

-Per questo, per mia madre- Helyanwe abbassò gli occhi sconfitta, stringendosi sempre di più al suo petto.

Il ragazzo sospirò - Mi sa che tra un pò prenderò l'autobus- , Helyanwe alzò di scatto gli occhi -Cosa? Di già-

Il ragazzo non rispose, la guardò per un attimo e annuì.

**

Helyanwe salutò Aaron con un gesto della mano mentre saliva sull'autobus. Basta piangere, tornerá. Finse un sorriso. Si voltò e andò verso casa.

Nella strada del ritorno incrociò di nuovo la distesa di salici accanto alla scuola, seduta ai piedi di un albero c'era di nuovo quella ragazza misteriosa. Si immobilizzò come era successo quella mattina. Fissò ciocca per ciocca i suoi capelli cioccolato, quasi a contarli uno per uno. Intravide il bagliore dei suoi occhi verdi, bellissimi  come non mai. Aveva quella strana sensazione, era tentata nell'andare lì e salutarla.

Sciocca. Si stava per voltare quando quella ragazza si girò verso di lei e le fece cenno di avvicinarsi. Il cuore di Helyanwe iniziò a battere forte nel petto, non capiva cosa le stava accadendo, per quale motivo si sentiva così. La ragazza continuava a fissarla ma lei non riusciva a muoversi, era immobile. Le fece un secondo cenno e allora Helyanwe passo dopo passo incominciò a cammina verso di lei.

Giunta ai piedi del salice la ragazza le rivolse la parola.

-Ciao!- , i suoi occhi verdi come il prato irradiavano una flebile luce, erano così intensi e profondi che Helyanwe si perse nei suoi occhi incapace di distogliere lo sguardo, e di parlare.

-Tutto bene?- disse la ragazza.

Finalmente Helyanwe si svegliò da quello stato di trans e riacquisto l'abilità del linguaggio. -Ciao- rispose.

-Non ti ho mai vista prima di ora, sei nuova?- le chiese la ragazza.

-S..si- rispose Helyanwe.

-Beh, allora, piacere Kirsten- la ragazza allungò la mano verso di lei, Helyanwe osservò per pochi secondi quella mano così chiara e candida, e poi la strinse con delicatezza. Provò una strana sensazione. Era così morbida e calda che quando lei ritirò la mano le dispiacque.

-Posso sapere il tuo nome?- le mostrò un sorriso incantevole.

-Helyanwe, ma puoi chiamarmi..Hely- sorrise anche lei.

HelyanweDove le storie prendono vita. Scoprilo ora