VIII

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Jimin stava raggiungendo la sala riunioni con passo veloce ed aggraziato.

Aveva in mano un pacco di fogli e scartoffie di cui si domandava l'utilità, e un'espressione adirata sul bel viso.

Una volta aperto il portone della sala, vide che sia Arcangeli che Peccati capitali sedevano attorno ad un tavolo in silenzio.
Fissandoli ad uno ad uno con una nota di sorpresa, il ragazzo dai capelli grigi prese posto accanto a Taehyung, il quale alzò le spalle all'atteggiamento curioso del maggiore.

-Ci siamo tutti adesso- disse Namjoon, alzandosi dalla sedia a capotavola e preparandosi ad un discorso parecchio serio, avrebbe immaginato Jimin.
Il leader fissò per un attimo Jaebum davanti a lui, l'Arcangelo aveva il capo chino immerso nei suoi pensieri.

-Ieri notte è successa una cosa molto grave nelle cornici più basse del purgatorio. Un demone che stava scontando la propria pena, è stato assassinato. - sentenziò, acquisendo le scartoffie che Jimin gli aveva consegnato.

-Come è possibile?! - Hoseok quasi gridò allarmato, la sua azione era giustificabile, poichè angeli e demoni non erano programmati per morire una seconda volta.

-Credo ci siano di mezzo le armi sacre... - Jinyoung intervenne, cupo anche lui.

-Non è possibile prenderle senza il nostro consenso, e le guardie ci hanno informato che non sono state toccate. E in più, non siamo in periodo di guerra.
Il leader degli Arcangeli rassicurò il compagno. Ma vi era ben poco da essere sicuri: Se le armi non erano state violate, come poteva essere riuscito qualcuno ad uccidere una creatura già morta senza lasciare tracce?

Un pensiero si insinuò nella mente del peccato della lussuria, così assurdo e malsano, che pensava molti altri lo avessero avuto nella stanza assieme a lui, incluso il leader. Che potessero essere stati proprio... No, gli Arcangeli non arrivavano mai a fare azioni del genere se non quando vi era una minaccia molto forte.

Jaebum si schiarì la voce, interrompendo il silenzio di riflessione:

-In ogni caso, l'assassino non ci ha lasciato molte evidenze del suo passaggio. E' arrivato e si è volatilizzato, lasciando solo bruciature sul terreno e sulla vittima.

- Non può essere semplice fuoco, qui c'è qualcosa di grosso in ballo, e giuro che non sono stato io.- ridacchiò Yoongi, poiché i suoi amici sapevano a quanto lui piacesse giocare con il fuoco.

-

La riunione si concluse con il verdetto approvato dai quattordici, di investigare sulla scena del crimine e istituire un coprifuoco per tutti i demoni. Sia angeli e demoni però non erano state avvertiti del perchè di tanto scompiglio, avevano deciso che il fatto sarebbe rimasto segreto fino a quando non si fosse scoperto qualcosa di più.

"Addirittura il coprifuoco per dei demoni... Tutta questa storia è assurda" pensò Jungkook mentre si avviava verso il suo istituto scolastico di malavoglia. Senza dubbio i demoni erano ed erano stati le creature più potenti dell'aldilà, semmai erano gli angeli ad aver bisogno di protezione.

Ad un tratto, sempre mentre era immerso nei suoi pensieri a capo chino, sentì una presenza avvicinarsi e la riconobbe subito dall'odore. Quella fragranza di gelsomino, né troppo forte né debole.

-Yugy- prima che potesse mormorare il suo nome l'Arcangelo lo abbracciò da dietro, stando attento a non incastrarsi tra le sue catene e avviluppandolo fra le sue calde braccia, affondando il capo nel suo collo per inspirare meglio il profumo di Jungkook.

-Come hai fatto capire che ero io? Devi avere un olfatto molto sviluppato.. - sussurrò al suo orecchio con una nota di sorpresa, solleticandogli la pelle. Le gote del Peccato si tinsero di un rosa visibile, e poteva sentire gli sguardi degli altri angeli su di sè.

¦The Seven Deadly Sins¦ BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora