"Federica tutto bene?" disse mia madre
"Ehi..si tutto bene, Mirko se n'é andato da poco, ci siamo divertiti
"Perchè sei senza maglia?"
"Faceva caldo" dissi ridendo
"Spero ti sia preparata per la verifica di domani, prima il dovere, poi il piacere" come diceva sempre.Eccone un'altra, me n'ero dimenticata, non avevo studiato niente. Speravo nell'aiuto di Alessandra.
Sabato mattina, verifica andata non male grazie ai bigliettini e i suggerimenti, forse avrei preso un 6.
Suonò la campanella, uscii da scuola, mi passò per la testa Gaia ma non potevo aspettarla, avevo ricevuto un messaggio da mia madre 《Torna presto a casa》
Presi il pullman, arrivata a casa lasciai lo zaino e mi sedetti a tavola.C'era un silenzio tombale.
"Mamma, perchè mi hai chiesto di tornare presto a casa?"
Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Non lo faceva quasi mai, e se lo faceva era perchè doveva parlarmi di qualcosa di importante.
"Stamattina ho sistemato la tua camera.."
"E?"
"E ho trovato un reggiseno sotto il letto, sò che non è tuo.."Volevo sotterrarmi. Bucarmi gli occhi. Cosa potevo dire?
Guardai mio padre "Dio, Federica, non dirmi che ti piacciono le donne"
Abbassai lo sguardo. Ero nel panico, non sapevo che parole usare per spiegare la situazione.
"Parla! Dì qualcosa!" urlò mio padre.
Il cuore batteva a mille. Non potevo mentirgli, ormai era chiaro. Annuii.Mio padre batté una mano sul tavolo, si alzò e andò in camera sbattendo la porta dietro di sé. Mi fece male, come solo un padre può far male.
"Chi è?" chiese mia madre.
"L'ho conosciuta da poco" non riuscivo a dire di più.
Un momento di silenzio seguì la mia affermazione. Forse lei avrebbe potuto capirmi, o almeno lo speravo.
"L'ho sempre sospettato"
"Non mi importa" disse sorridendo.
La abbracciai, un abbraccio caloroso.
Nonostante tutti i disguidi, le volevo bene. Il problema era mio padre, forse il tempo avrebbe aiutato, ma non avevo intenzione di parlargli per ora.Mia madre andò in camera sua per parlare con lui, il che peggiorò le cose tirando fuori la sua rabbia.
"Noi ti abbiamo sempre educato nel migliore dei modi, e ora cosa scopro? Che ti piacciono le donne.. Dio, cosa ho sbagliato" urlò avvicinandosi con aria minacciosa a me.
Mia madre tentò di farlo ragionare ma fu inutile.
"Fai schifo, vá fuori da questa casa, non voglio averti tra i piedi!"
Sapevo che se avessi alzato la voce con lui sarebbe stato peggio. Non mi restava che aspettare, dargli tempo per metabolizzare. Poi ero sicura mia madre mi avrebbe dato una mano.
Mi spinse fuori dalla porta di casa.Era arrivata ormai sera. Lacrime calde scendevano sul mio viso, mentre seduta sul gradino di casa sentivo ancora le urla dei miei genitori.
Un vento gelido, la luce dei lampioni che illuminava la strada vuota. Chiamai Gaia, avevo bisogno di lei..e di un posto dove dormire.
Il telefono squillava, speravo in un suo aiuto.
《Ehi Fede dimmi tutto》
《Mi serve un posto dove dormire》dissi singhiozzando
《Ma stai piangendo? Cos'é successo?》disse preoccupata e agitata.
《I miei genitori.. hanno scoperto che mi vedo con te..》
《Oh no.. tranquilla..puoi venire a stare da me quando vuoi e per quanto vuoi》
Mi scrisse l'indirizzo di casa. Presi la bici e iniziai a pedalare.Non era molto lontana, un'ora e fui da lei. Un piccolo appartamento, accogliente. Suonai il citofono e il portone si aprì. Non era sola in casa. Aveva spiegato ai suoi genitori che sarei rimasta per un paio di giorni da loro perchè avevo avuto problemi in famiglia, ma mi presentó come una sua amica senza dirgli del rapporto che avevamo. Per fortuna i suoi genitori non avevano problemi e mi accolsero con gentilezza.
Appena mi vide Gaia corse ad abbracciarmi. Aveva un fratellino di 6 anni che vedendomi piangere le chiese cosa fosse successo. I suoi genitori ordinarono al piccolo di andare in camera sua e ci lasciarono sole rispettando i nostri spazi. Sembravano delle brave persone.
"Grazie" le dissi continuando ad abbracciarla forte. Avrei potuto chiamare Mirko ma sapevo che i suoi non avrebbero permesso di farmi dormire, avendo tre fratelli e condizioni economiche poco favorevoli, quindi non volevo essergli di peso.
Mi accompagnó nella sua camera, dove c'era un letto in più per gli ospiti. Mi baciò e mi accarezzò il viso per tutta la sera, mentre io gli raccontavo ciò che era successo.
Ovviamente chiamai anche Mirko, avvisandolo che sarei rimasta a domire da Gaia e spiegandogli la situazione. Mi promise che il giorno dopo sarebbe venuto da me. Non avevo piani, non sapevo per quanto sarei rimasta fuori casa. Di certo non avevo intenzioni di ritornarci senza invito, non finchè non si sarebbero calmate le acque.
Ero anche in pensiero per mia madre, perchè mio padre quando è arrabbiato non riesce a controllarsi, beve e diventa violento. Speravo andasse tutto bene.
Mi addormentai nel letto con Gaia, lasciando vuoto il mio. Tra le sue braccia. Anche se la conoscevo poco era una delle cose migliori che mi era capitata.
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La ragazza della mia scuola
RomanceEra un freddo giorno d'inverno quando la vidi per la prima volta. Come di routine prendevo il pullman ogni mattina e andavo a scuola. Salutai un paio di amici e mi diressi verso l'entrata. Sulle scale notai una ragazza che fino ad allora non avevo...