Terza parte

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Lei non oppose alcuna resistenza. Portò una mano al mio collo. Le nostre lingue si incrociarono, cominciando a muoversi e danzare tra di loro. La mia mano andò a posarsi sulla sua coscia. Sentivo il suo respiro farsi più pesante.

Godevo di ogni secondo con lei e di lei. Con la mano sbottonai i pantaloni, abbassai la cerniera e infilai una mano dentro le sue mutande. Smise di baciarmi e inarcò la schiena avvicinando il bacino alla mia mano.

Si vedeva che era la sua prima esperienza con una donna. Mentre continuavo a muovere la mano la guardavo. Occhi chiusi, bocca spalancata. Aumentai la velocitá, e poco dopo non si trattenne dal lanciare un urlo che riempì l'intero cinema. La mia mano era completamente bagnata. L'avevo fatta venire.

Un richiamo ci riportò alla realtà. Decidemmo di andare via per evitare guai. Uscendo, la donna alla reception ci guardò con un sorriso malizioso sulle labbra e io non potei non ricambiare lo sguardo, con una punta di imbarazzo.

Gaia mi guardò "Non avevo mai provato un'esperienza simile" ed io risposi con un non poco modesto e sincero "L'avevo capito, e a quanto pare ti è piaciuto, anche parecchio" lanciando lo sguardo sulla mia mano ancora bagnata che pulii con un fazzoletto.

Il mio telefono squillò. Era mia madre che voleva tornassi subito a casa. "Ci rivedremo vero Gaia?" Lei mi baciò e se ne andò senza dire parola.   

Tornata a casa, dopo aver inventato una scusa per l'assenza di tutto il pomeriggio, mi fiondai in camera. Con i miei genitori non avevo ancora fatto il coming out, e al solo pensiero ne avevo paura. Hanno sempre avuto una mente arretrata, soprattutto mio padre, che non perdeva occasione per farci battutine su. Ma quella sera non volevo pensarci. Mi preoccupavo più che altro della decisione che avrebbe preso. Se l'avrei rivista o no. In caso l'esito fosse stato negativo non avrei fatto pressione, la decisione era sua, anche se mi sarebbe dispiaciuto tanto.
Quella sera non mi addormentai facilmente, pensando e ripensando al momento passato insieme e a quanto avrei voluto rifarlo un'altra volta. Magari più intenso, più forte, più passionale, perchè vedevo in lei un potenziale pronto ad essere liberato.

La ragazza della mia scuolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora