Capitolo 2

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Jade

Guardare Jamie Bower da lontano, era sempre stato un problema per me. Camminava con frequenza in tutta la scuola, girava con ragazzi di ogni età e spesso lo perdevo di vista, cosa che mi era proibito fare.

I miei genitori, avevano posto tutta la loro fiducia in me. Far uscire il Conte Dracula, il mio Re, dal sonno profondo in cui era caduto centinaia di anni prima, per noi vampiri, figli della notte, era un previlegio. Giuravamo su Dracula, quando la tristezza faceva spazio dentro di noi, chiedevamo a Dracula una mano, per affrontare la situazione al meglio.

Un po' come Dio per gli umani. Il Conte Dracula lo si poteva considerare la nostra vocazione, e riportarlo nel mondo degli umani era la missione di ognuno di noi.

E per fare ciò, avevo bisogno di quel ragazzo. Necessitavo del sangue prescelto, che aveva colui dagli occhi azzurri come il mare in piena tempesta e capelli chiari. Il suo sorriso illuminava ogni stanza in cui entrava, era gentile con tutti, nonostante fosse costantemente al centro dell'attenzione. Le ragazze lo ammiravano, gli stavano ai piedi.

I vampiri non possono stare alla luce del sole. Ci brucia, ci disintegra, ci uccide. La nostra vera morte, quella effettiva, è causata da una palla di fuoco lontana dal pianeta in cui abitiamo.

Io invece, potevo stare al sole. Potevo correre sotto di esso, fare passeggiate e vivere una vita normalissima. Per noi succhiasangue sarebbe l'ideale poter tornare a stare con gli umani, se non fosse per le terribili conseguenze.

Cinquanta anni prima, feci degli studi. Scoprii ciò che la famosa strega intendeva in quel codice, ho capito cosa dovessi fare.

Come qualsiasi comunità, anche noi vampiri abbiamo un luogo in cui radunarci, come il Parlamento degli umani. Al contrario però, invece di convocare quelle poche persone che fanno parte della politica, tutti i vampiri possono partecipare. Questo, accade ogni anno, in una vecchia piazza abbandonata in mezzo al bosco e grande circa quanto il Colosseo. Come succede spesso, c'è qualcuno al comando, e ci impone delle regole rigide.

In quegli anni, quando feci le mie scoperte, a comandare vi era Seraphine Look, un uomo alto quasi due metri dai capelli corvini. Fu lui, a prendere la decisione di affidarmi una missione: trovare il ragazzo prescelto.

Per far questo, non potevo girare di notte, ma anche il giorno. Nel nostro Consiglio di Vampiri, collabora anche una strega, discendente da colei che ha lanciato l'incantesimo sulla tomba del Vampiro Capo, Dracula.

Essa, mi lanciò una maledizione, per rendere tutto possibile. Questa, portò dei benefici, ovvero poter assaporare il calore del sole, ma una volta completata la mia missione, sarei sgretolata, morta.

Jamie era un ragazzo prevedibile, dalla solita routine giornaliera, quindi seguirlo non era un problema per me. Non dovevo mostrarmi molto, anche se in tutta la scuola, sapevano chi ero: la bella ragazza misteriosa.

Non parlavo mai, stavo sempre in silenzio, per il semplice motivo che sentivo il sangue caldo degli umani scorrere nelle vene, e la fame mi divorava. Dovevo tenermi lontana da tutti: mordere e prendere il sangue di qualcuno in pubblico, andava contro le regole, e avrebbe portato alla morte.

Avevo deciso di non mostrarmi a Jamie, di non parlargli, soltanto per rimanere nel mistero, nascosta. Purtroppo però, il giorno dell'incidente, fui costretta a mostrarmi per salvarlo.

Non so esattamente come abbia capito che Jamie fosse il prescelto, ma ero sicura al cento per cento che fosse lui.

Quando quel giorno entrai in classe, mi sedetti al solito banco, silenziosamente, mentre tutti i ragazzi mi guardavano con uno strano desiderio negli occhi. L'unico vantaggio dell'essere vampiri, è di avere una bellezza incredibile: le labbra rosse intense, gli occhi freddi e penetranti.

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