Capitolo 1

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Cassandra

"Stronzetta svegliati!" Urlò mio fratello Drake colpendomi sul sedere. "Che razza di imbecille!" Urlai a mia volta lanciandogli un'occhiataccia. "E dai sorellina... faremo tardi." Disse lui tentando di assumere un espressione tenera. "Piantala subito di fare quegli occhietti del cazzo!" Ringhiai saltando giù dal letto. "Ragazzi smettetela." Disse mia sorella Greta entrando nella nostra stanza. "Drake è arrivato papà." Avvisò Austin raggiungendoci. "Buongiorno sorelline." Ci salutò sorridendoci maliziosamente. "Sparisci." Dissi a denti stretti alzando gli occhi al cielo. "Drake si va a caccia!" Urlò Cody saltando come un pazzo. "Lo sappiamo!" Esclamarono Drake e Austin all'unisono.

"Potete uscire dalla mi stanza... ora!" Urlai disperata. "Che cosa è successo?" Domandò Amelia, venendo verso me e Greta. "Hai dei fratelli orribili." Risposi cadendo di nuovo sul letto e sospirando. Amelia ridacchiò e poi risponse: "Sono anche tuoi fratelli Cass." Alzai gli occhi al cielo e Greta mi lanciò una t-shirt nera. "Faresti meglio a prepararti." Disse prima di uscire dalla nostra stanza. "Non vuoi venire?" Chiese Amelia. "Alla fine non riescono a prendere niente. Drake è un tale coglione, Austin passa la maggior parte del tempo a mangiare caramelle colorate, Cody tenta di uccidere uccelli, Greta si sistema i capelli e tu parli troppo." Spiegai velocemente. "Tu alzi gli occhi al cielo, sempre." Puntualizzò sorridendomi. "Tu parli troppo! Sei logorroica." Dissi facendo una faccia buffa. "Cass, preparati. Si va a caccia." Disse mia sorella Amelia lasciandomi da sola.

Sbuffai sonoramente e iniziai a prepararmi. Indossai la t-shirt lunga fino alle ginocchia, calze a rete, i miei stivali di pelle nera con le borchie argentate che mi piacevano tanto, afferrai la mia giacca scura e sistemai velocemente i miei capelli neri, facendo due trecce disordinate. "Finalmente!" Esclamò mio padre appena mi vide. "Tom, cerca di scoprire qualcosa su quel ragazzo." Sospirò mia madre puntandogli il dito contro. "Tesoro, non tocca a me difenderlo. Conosci il patto." Rispose mio padre baciandole la mano. "Che schifo." Commentai disgustata. "Quale ragazzo?" Domandò Greta, vestita elegantemente. "E tu vuoi dirmi che riuscirai ad afferrare almeno un cervo con quei trampoli?" La derisi indicando i suoi tacchi alti. "Ma ho queste." Ribattè mostrandomi gli artigli affilati. Sorrisi beffarda. "Mettili via Greta." La rimproverò nostra madre e lei obbedì all'istante.

"Sei pronta per il grande inizio?" Domandò Amelia prendendomi sottobraccio. Alzai un sopracciglio non capendo a cosa si stava riferendo. "La parola scuola ti fa capire qualcosa?" Greta ci raggiunse afferrando il mio polso. I tessuti delle loro gonne mi facevano il solletico sulle cosce coperte dalle mie calze a rete. "E' un giorno come tutti gli altri." Risposi tranquillamente. "No, è il tuo primo giorno di scuola!" Esclamò Amelia entusiasta. "Cass, sai quanto ci tiene nostro padre, per favore... non deluderlo." Essendo la più grande fra tutti noi,Greta si divertiva a darci regole e consigli come se fosse nostra madre, ma amavo mia sorella proprio per questo, faceva ciò che mia madre non riusciva fare, cioè darci affetto.

"Amelia, di quale ragazzo stavano parlando mamma e papà?" Domandò mia sorella Greta sottovoce, per non farsi sentire da nostro padre che si trovava poco più avanti a noi, assieme ai nostri fratelli. "Drake mi ha detto che i Collins hanno preso un di mira un ragazzo, credo che si chiami Jamie Bower. Hanno intenzione di liberare Dracula." Ridacchiò Amelia. "E per quale motivo torturano questo ragazzo?" Domandò ancora mia sorella. "Credono che sia il prescelto." Risponse Amelia facendo spallucce. "Cazzate." Commentai continuando a camminare. "Cass, credi che quel ragazzo abbia bisogno di aiuto?" Mi chiese Greta preoccupata. "Non lo so e non mi interessa. Conoscete il patto, quindi non intromettetevi." Dissi con tono canzonatorio. "Ma un umano verrà ucciso, ti rendi conto della gravità della situazione?" Quasi urlò Amelia. "Bhe, che facciano quello che vogliono." Dissi allontanandomi da loro.

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