capitolo 2 | la realta delle stelle.

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Quella notte Miles non riusciva a dormire. Continuava a pensare alla storia di quella ragazzina, pensó che sia stato difficile per lei, perdere una sorella, e sotto i suoi occhi.
Si alzo e usci dalla cabina 1.
Le stelle splendevano, e sotto la luce della luna l'Athena Parthenos, sembrava ancora più possente. Il vello d'oro splendeva, come sempre. Gli venne voglia di fare un giro, cosi si incamminó verso la spiaggia. Seduta sugli scogli c'era Malia. Si diresse verso di lei.

"Malia. Come mai qui?" Chiese sendendosi accanto a lei che scrutava il mare, con le sue sfumature argentee.

"Non riesco a dormire, la cabina di Poseidone... È troppo sola..." rispose, le onde si infrangevano sugli scogli mandando schizzi sopra di loro, ma la ragazza non si bagno.

"Ma...come fai? A non bagnarti, intendo."
Miles toccó la sua spalla, che era asciutta.

"Uno dei vantaggi ad essere un figlio di Poseidone. Io... Non mi bagno, respiro sott'acqua e a quanto pare la pressione non è un problema... E altre cose..."

"Pff... Nefele, mia sorella, ha ereditato le cose migliori, lei ha la lingua ammagliatrice molto piu potente, riesce a domare i venti meglio, e lei, cosa che io non so fare, riesce a creare fulmini... E credimi, questa cosa non è molto conveniente per me... Dovresti vederla quando litighiamo, manda piccole scintille da per tutto..."  La risata di Malia interuppe il discorso di Miles.

"i miei fratelli sono tutti figli di Hermes. Ti lascio immaginare com'era il clima famiglire prima che... Prima che..."  Per un attimo sembró che gli occhi di Malia si spensero. Poi, peró, ripresero a luminare quando notó che gli schiffi d'acqua stavano fracicando Miles.
"Hey" disse lei ridendo

"Hey" disse lui provando coprirsi con le mani.

"Dammi qua" Malia gli fece cenno di dargli la mano e lui gliela porse. Gli schizzi non lo bagnarono più e lui inizió  ad sciugarsi.

"Wuo!  Ma sei fantastica..." Miles fece un sorriso splendente, degno di un discendente di Afrodite.

"Grazie." Malia si distese a terra e inizió a guardare le stelle... O meglio, ad osservarle. Il ragazzo si sdraio accanto a lei, sempre tenendo le distanze e sempre mano nella mano.

"Sai, Miles? Non ho mai imparato le costellazioni. A me sembrano solo stelle, messe li, senza senso. Sono bellissime, si. Ma non vedo nulla, oltre a queste palle di fuoco  luminose. Non trovo... Il senso."

"Con le stelle si trovano i punti cardinali."
Rispose Miles stupendosi del fatto che sapeva una cosa del genere.

" Oh!  Ma avanti, Miles. Viviamo in un mondo di creature fantastiche, di mostri mitologici e di Dei isterici. Davvero pensi una cosa del genere?" disse lei alzando le braccia in alto.

" Tu sogni troppo"

"Che problema c'è?" lei giró la testa verso di lui e lui fece lo stesso.

"Succede che non riesci piu a distinguere la fantasia dalla realta."

" Oh... Io so molto dalla realta. E la mia realta non mi piace affatto. Per questo sogno. Per immaginare un posto migliore, dove la gente buona non muore, dove tutti sono felici e dove le stelle hanno un senso."

Quella notte nessuno dei due andó a dormire, ma rimasero insieme. Miles che insegnava le costellazioni a Malia e lei che ascoltava.

Si Miles è serio. Cooooomunque... Spero che vi stia piacendo... Scusate gli errori grammaticali

The daughter of the sea | La  storia continua... 15 anni dopo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora