La magia non puó sistemare ogni cosa {Originalshipping}

CAPITOLO 1 (i G.U.F.O si sono conclusi)

-E anche i GUFO sono finiti!
-Oh andiamo Gold. Non dirmi che li hai trovati difficili? I MAGO sono stati molto piu complicati.
-Sono d'accordo con Silver però... l'esame di Difesa contro le Arti Oscure sono sicuro di non averlo passato come desideravo. E quello di Pozioni sono sicuro sia andato malissimo mentre Trasfigurazione...
-... ...

Red diede un colpetto con la mano sulla nuca di Green che con un gemito di dolore si voltò adirato verso di lui con lo sguardo che sputava fuoco e fiamme.

-Ei! Che cosa ho detto adesso?
-Sei bravissimo in tutte le materie. Avrai preso il massimo in tutto e sentirti lamentare per una probabile B invece di una A è impossibile da reggere.

Il gruppetto si zittì improvvisamente. Quando Red parlava era sempre d'obbligo il piu totale silenzio.
Era un ragazzo sempre taciturno, che conversava raramente e l'unica persona che sembrava avere il privilegio di ascolatarlo parlare per piu di dieci minuti sembrava essere proprio Green.
Quest'ultimo, dopo un primo momento di smarrimento sogghignò e diede una sonora pacca sulla schiena del amico che sbuffò irritato ma addolcì il suo viso corrugato e anzi, abbozzò un sorrisetto sghembo che rivolse con la coda nel occhio al castano.

-Ahah... concordo, Red. Sono semplicemente fenomenale in tutto. Come potrei lamentarmi quando ho qui di fronte a me i due peggiori studenti di Hogwarts?

Lo stuzzicò con un occhiata che non lasciava troppo alla libera interpretazione. Si stava evidentemente riferendo a Gold e Red.
Per quanto il primo fosse effettivamente scarso, Red si sforzava sempre di dare il meglio di se in tutte le materie ma era sempre stato il tipo che si concentrava di piu ad ottenere meriti sportivi piuttosto che accademici.
Infatti, era un cacciatore della squadra di Quidditch dei Grifondoro e aveva portato alla vittoria la sua casata un numero incalcolabile di volte. Così tante, che anche Green, suo rivale anche sul campo essendo il portiere dei Serpeverde, non era riuscito a tenere il conto di tutte le volte che era stato battuto dal moro e si era ormai arreso al evidenzia che non avrebbe mai pareggiato i conti per quanto riguardava le partite di Quidditch. Per questo cercava di rimediare con i voti scolastici, divenendo anche Prefetto della sua casa e non perdeva tempo per vantarsene con l'amico che si limitava ad alzare gli occhi al cielo e a progettare un ennesima sconfitta durante la partita di quel pomeriggio.

-In ogni caso, quest'anno è stato davvero terribile. Mia madre ha ricevuto circa quattro lettere riguardanti il mio pessimo rendimento scolastico e per mesi non mi ha spedito niente con i gufi.
Ha anche ignorato il giorno del mio sedicesimo compleanno...
-Sai Gold, se mio padre avesse ricevuto quattro lettere dove si diceva che ero uno studente da F, probabilmente mi avrebbe di nuovo spedito a casa. Sei stato anche troppo fortunato.

Sbottò di risposta Silver, estraendo nel frattempo un elastico per capelli e mentre lo teneva tra i denti si raccolse la lunga chioma rossa con l'intento di legarla.
Così facendo, lasciò scoperto quel collo bianco da cigno che si ritrovava, catturando la piena attenzione di Gold che sbattè le palpebre piu e piu volte a quella vista con un debole rossore che si faceva largo sulle sue guance. Cosa che non passò inosservata al compagno.

-Che cosa c'è?
-Eh? Ah... niente.

Il corvino abbassò subito lo sguardo in modo che il suo ciuffo gli coprisse gli occhi e lanciasse un ombra sulle guance paonazze in modo da non farlo notare.
Il quartetto proseguì dunque la camminata con l'intento di raggiungere la Sala Grande per la cena senza smettere un attimo da chiacchierare (o meglio... Green, Silver e Gold parlavano e Red ascoltava).

-Però Gold, lasciami dire che quest'anno non è stato affatto terribile...

Aggiunse dopo qualche minuto il castano, addocchiando in lontananza qualcosa che gli fece nascere spontaneamente il sorriso sulle labbra.
Una volta che quel qualcosa si fù avvicinato ulteriormente, il ragazzo allargò il sorriso.