CAPITOLO 8 (Un dono sgradito)

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Green stava camminando per i corridoi della scuola, con le mani nelle tasche e un borbottio indistinto che si faceva largo tra i sue denti digrignati dal ira.

-Quei due non capiscono niente, non sanno niente di me e Red e pretendono di impartire lezioni di vita. Ma che vadano a quel paese.

Borbottava frasi, sempre piu sconnesse l'una dal altra e stringendo i pugni dentro le tasche dei pantaloni in una stretta talmente forte da rendere le nocche bianche.

-Si credono chissá chi... solo perchè hanno coronato il loro sogno d'amore pensano di poter fare i consulenti matrimoniali di 'sto cazzo.
Li detesto...

Il castano intanto, pensava tra se e se che quella sera non sarebbe tornato nel dormitorio dei Serpeverde ma sarebbe andato dai Corvonero per un piccolo soggiorno...
Di sicuro, era cento volte meglio stare con la sua amata Blue che con Silver pronto a riprendere quei discorsi noiosi ed irritanti.
Proprio mentre stava salendo la torre dei  Corvonero per entrare nel dormitorio, andò a sbattere contro qualcuno che stava attraversando lo stesso corridoio dalla parte opposta.

-Ehi! Stai attento a dove cammini t...
-Green?

Il Serpeverde alzò bruscamente il capo ed incrociò due vispi occhi neri che lo squadravano con curiositá e severa ammonizione e subito la sua espressione adirata si tramutò in una stupita e solo leggermente infastidita.
Di fronte a lui vi era il preside della scuola, Samuel Oak in persona, suo nonno.

-Tsk...
Si, nonno... quello è il mio nome. Te lo ricordi oggi?
-Cosa ci fai qui? Non dovresti essere nel tuo dormitorio gia da un ora?
-I Prefetti non hanno un coprifuoco. Posso girare per il castello quanto mi pare.
-Mh... è successo qualcosa?

Green tacque.
Erano mesi che non parlava con suo nonno che confinava nel ufficio del preside al infuori degli orari dei pasti.
Non aveva certo intenzione di mettersi a fare una amichevole chiacchierata a cuore aperto tra parenti dove gli spiegava tutto quello che era successo.

-Va tutto... a meraviglia.
-Bugiardo.
Tu conosco abbastanza bene da capire quando menti, caro nipote.
-Puoi lasciarmi in pace adesso? O delle faccende da sbrigare.

Samuel sospirò pazientemente, passandosi una mano sui capelli brizzolati e scrutando apprensivo il ragazzo di fronte a lui.
Gli dispiaceva così tanto che non volesse sfogarsi con lui... ma al tempo stesso ne era grato, aveva anche lui il suo bel da fare in quanto preside di Hogwarts e doveva tornare nel suo ufficio al piu presto per sistemare alcune pratiche.

-E va bene, ti lascio stare... però prima ho qualcosa da darti.

L'uomo estrasse dal suo mantello da mago una specie di pacchetto bitorzoluto, decisamente non ben fatto e molto sbrigativo che porse lentamente al nipote che lo prese tra le mani e prese a guardarlo da tutte le angolazioni.

-Che cos'è?
-Questo non lo so. Ma so chi te lo manda.
È da parte di Red.

Green ebbe un tuffo al cuore a quella affermazione e rialzò gli occhi per guardare sbalordito il nonno che appariva ora piu serio di prima.

-L'ho incrociato poco fa mentre scendeva dalla torre di Grifondoro con questo pacchetto. Credo volesse lasciartelo davanti alla porta del dormitorio dei Serpeverde ma quando mi ha visto mi ha chiesto se potevo consegnartelo io.
Mh... o meglio, non lo ha detto ma me lo ha fatto capire.

Istintivamente, il castano sentì il petto riscaldarsi al immagine di Red che goffamente consegnava quel sacchetto al preside e cercava di comunicargli se per favore poteva fargli da postino.
Era decisamente un immagine talmente buffa e tenera da fargli emergere sulle labbra un sorriso.

La magia non puó sistemare ogni cosa {Originalshipping}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora