|Ebbene, Park Jimin, sappi che io non mi arrenderò e non ti lascerò stare finchè non accetterai la mia proposta.|
Il ragazzo rimase interdetto per un attimo.
I capelli tinti di biondo gli ricadevano sugli occhi esaltandoli, e le sue rosee guance paffute erano gonfie, forse a causa delle lacrime che stava versando.
Yoongi gli sorrise. Di certo, quel ragazzo non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere, tantomeno da un uomo.
《Q-Questo non mi farà cambiare idea. Non ho intenzione di venire a vivere con te.》Singhiozzò, girando il volto dalla parte opposta, asciugandosi le lacrime con la manica del maglione.
Yoongi sospirò, deluso dall'aver fatto cilecca un'altra volta.
《Senti, visto che ormai ho capito che non ti fidi di me, ti va di parlarci? Almeno così potremmo conoscerci meglio.》Propose, mettendogli una mano sulla spalla. Il biondo restò qualche secondo a pensarci, poi annuì lentamente, scrollando le spalle per scacciare la sua mano.Yoongi attese una qualche parola del ragazzo, ma lui non proferì verbo: restò seduto sulla panchina, con il viso girato dalla parte opposta rispetto a dove si trovava lui, ancora singhiozzante.
《T-Ti va di iniziare?》Domandò cautamente, non volendo infastidirlo.
L'altro non rispose, restando fermo nella stessa posizione, senza muovere un solo muscolo.
《Non sei divertente.》Gli dissè, sbuffando e gettando la testa all'indietro.
《Facciamo che inizio io, se sto ad aspettare te facciamo Natale.》Disse ridacchiando.
《Mi chiamo Min YoonGi. Ho ventiquattro anni e vengo da Daegu, ma vivo qui a Seoul da otto anni, credo.》Disse, fermandosi poi per grattarsi il mento e pensare.
《Non credo di avere molto da dire.》Ammise, picchiettando la spalla dell'altro, che ancora non si era mosso. Infastidito da ciò, lo prese per le spalle e lo girò indietro di forza, solamente per incontrare il suo volto, ancora incorniciato dalle lacrime.
Il ragazzo si coprì immediatamente il viso con una mano, non volendo che qualcuno lo vedesse in tale stato. Singhiozzò ancora più forte nel vedere l'espressione sgomenta di Yoongi e si portò entrambe le mani al volto, per coprirlo completamente ed impedire che egli lo vedesse.
《Ehi, che stai facendo? Non coprirti, sei bellissimo, anche se stai piangendo. Non ti preoccupare, non ti obbligherò a dire e a fare nulla.》Mormorò, abbracciandolo con forza e portando la sua testa contro il proprio petto.
《Aspetterò che sia tu a fidarti di me.》Sussurrò lentamente, accarezzandogli la testa, al che il biondo rispose, con un lieve cenno. Le sue mani, Yoongi potè notare quanto fossero piccoline, gli raggiunsero il petto, afferrando la stoffa della giacca e stringendola forte.Yoongi potè sentire i singhiozzi e le lacrime del ragazzo, domandandosi quanto dolore avesse dovuto sopportare, per ritrovarsi in quello stato. Gli accarezzò la testa a lungo, e rimasero lì finchè non si accorsero che era già mattina inoltrata e che le vie di Seoul si stavano lentamente animando.
Yoongi fece per allontanarsi dall'altro, che però lo strinse più forte.
《Resta qui ancora per un po', te ne prego. Almeno finchè non c'è abbastanza gente in giro da farmi sentire sicuro. Ho paura di stare da solo. Ho paura.》Mormorò, ancora piangendo, contro il suo petto.
《Se tu venissi a vivere con me, non avresti più paura.》Disse ancora Yoongi, sicuro che questa volta avrebbe funzionato. Il biondo, però, scosse la testa e, dopo aver tirato su con il naso un paio di volte, lo lasciò andare, asciugandosi le guance.《È stato un piacere conoscerti. Addio.》Sussurrò, prima di afferrare la valigia e correre via da quella panchina, lasciando Yoongi da solo.
《Ma dove avrai mai intenzione di andare...?》Domandò Yoongi a nessuno in particolare, guardando il ragazzo più basso che si allontanava correndo.
《Non so neanche il tuo nome...》Sbuffò, tirando fuori un'altra sigaretta dalla tasca della giacca ed iniziando a fumarla.
Rimase a lungo su quella panchina, fissando il cielo, domandandosi dove fosse andato il ragazzo di poco prima, ma si convinse che il giorno dopo lo avrebbe di nuovo trovato lì. Non aveva altro luogo dove stare e sapeva bene che, nonostante le sue parole affermassero il contrario, gli si era già affezionato.
Prese il suo cellulare, accendendolo e controllando l'ora; erano le 8:15 e in meno di mezz'ora si sarebbe dovuto trovare al lavoro che, per fortuna, non distava molto da lì. Finì la sigaretta, gettandola poi a terra per calpestarla.
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Winter | Yoonmin
Fanfiction>> E non so cosa tu stia provando, ma voglio solo farti sapere che io, in qualsiasi momento tu abbia bisogno di una spalla su cui piangere, ci sarò. << -story by @marakurt -started on the 15th July 2017 -finished on the 29th September 2017