S1: E9 "Vicini alla morte"

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LEAH


"Fatemi parlare con loro." dico dirigendomi verso il cancello, ma Bellamy mi sbarra la strada.

"Non se ne parla." afferma, incrociando le braccia.
"Perché se ne stanno fermi?" domanda Monty, guardandosi intorno. Finn indica con un cenno del capo gli alberi sopra la nostra testa che sono occupati dalla maggior parte dei Terrestri.
"La cosa non mi piace." dice Clarke.
Ho sperato davvero che Lincoln ci avrebbe aiutati, ma ancora una volta mi ritrovo a pensare che è tutta colpa mia. Non avrei dovuto fidarmi di lui. Come ho potuto tradire così la mia gente? Li ho praticamente portati a morte certa.
"Mia madre saprebbe che cosa fare..." sussurro guardando il cielo. Con la coda dell'occhio noto Blake guardarmi.
"Riprovo a contattare l'Arca." dice Monty, avviandosi verso la nave Exodus. Lo seguiamo tutti a ruota e una volta arrivati, aspettiamo con ansia che qualcuno ci risponda.
"Qui Monty Green della Stazione Agricola, mi ricevete?"
Nessuna risposta, tranne che un ronzio fastidioso.
"Qui Monty Green della Stazione Agricola, mi ricevete?" ripete il ragazzo.
Sto per dirgli di lasciare perdere, ma la voce di una donna finalmente si decide a rispondere.
"Qui Abby Griffin, vi ricevo." risponde la dottoressa. Clarke spalanca gli occhi dallo stupore e si lancia contro la radio.
"Mamma! Non posso crederci... è così bello sentire la tua voce." Clarke ha la voce rotta dall'emozione. Sono felice per lei.
"Clarke! Sei proprio tu?! Grazie al cielo sei viva."
"Abbiamo bisogno di aiuto." dice Clarke, spiegandole successivamente il problema. La donna ascolta in silenzio, per poi assentarsi un paio di minuti e tornare poco dopo.
"Seguite la via più diplomatica. Ditegli che starete lì e che rispetterete le loro regole. In fondo sono sulla Terra già prima che voi giungeste. Più in là le cose dovrebbero cambiare in meglio o almeno si spera." spiega. Le parole sono di Marcus Kane, anche se non è stato lui a parlare.
"Daccordo. Vado a parlare con il Comandante." dico, ringraziando la donna. Bellamy mi ferma prendendomi per un polso.
"Vengo con te." annuisco. Sono grata che abbia deciso di accompagnarmi, perché non so se sarei riuscita ad affrontare Daario da sola.

NANCY

Non appena Bellamy e Leah lasciano la nave, la voce di un'altra donna alla radio dice che vuole parlare con me.
"Voglio parlare con mia figlia." dice in tono duro. Jasper e Monty mi lanciano un'occhiata di stupore. Guardo la radio in silenzio, non aspettandomi affatto di sentire la sua voce. La voce di Esma.
"Dille che non voglio." dico, infine, a Monty.
"Insisto. Nancy, voglio parlare con te." Finn mi lancia un sorriso di incoraggiamento, porgendomi la mano per dirmi che lui c'è.
Con un po' di esitazione mi posiziono davanti alla radio, prendendo la ricetrasmittente dalla mano di Monty.
"Sei viva." dico, acidamente.
"Non puoi certo liberarti facilmente di me." risponde lei pacata. Stringo i denti dalla rabbia.
"Che cosa vuoi?"
"Voglio sapere come stai..."
"E da quando ti importa?"
"Non puoi essere ancora arrabbiata con me per tuo padre." mi schernisce lei.
"Hai ragione. Non sono arrabbiata, ma sono furiosa! L'hai ucciso tu! Non ti perdonerò mai." detto così spengo la radio, terminando così quella stupida conversazione con mia madre. Come può essere così crudele nei miei confronti? Che cosa le ho mai fatto? Finn, vedendomi in lacrime, fa per abbracciarmi, ma io mi alzo bruscamente per uscire fuori dalla nave.
"Brutta giornata?" domanda ironicamente Murphy.
"Vaffanculo." rispondo tirandogli una spallata e prima che lui possa aggiungere altro, mi dirigo nella mia tenda.

LEAH

"Aprite!" ordino. Il cancello si apre lentamente, mostrandoci l'esercito di Terrestri sotto il comando di Daario. Il comandante è in sella ad un cavallo nero. Affiancati a lui ci sono altri due uomini che portano delle maschere spaventose fatte di ossa. Il viso di Daario è contornato da strisce scure che gli danno un'aria da vero leader.
"Leah kom Skikru." dice.
"Comandante." rispondo in tono fermo. Riesco a percepire il respiro di Bellamy farsi sempre più pesante. È teso, perché sappiamo entrambi che il fucile è privo di munizioni, solo che gli altri non ne sono a conoscenza.
"Vedo che siete ancora qui. Sei coraggiosa a non temere la morte, Leah." mi dice. Il cavallo nitrisce.
"Oggi nessuno morirà. Possiamo trovare un accordo che ci permetterà di convivere in pace."
"In pace? Uno dei nostri è morto." risponde schietto Daario.
"E voi quanti ne avete uccisi fino ad ora?" domanda Bellamy furioso. Daario gli lancia uno sguardo di puro odio. Per un momento mi sembra di vedere il corpo di Bellamy trafitto da una lancia.
"Diciamo che siamo pari." mi affretto a dire.
"L'uomo che è morto nella caverna, era il mio braccio destro. Esigo che il colpevole venga punito o vi uccideremo tutti." Il mio corpo viene scosso da un brivido. Stanno parlando di Blake, ma loro non lo sanno.
"Lo avete già fatto... quando ci avete attaccato." mento. Spero che la mia voce non mi abbia tradito.
"E gli altri? Heda, dobbiamo sbarazzarci di loro." dice la donna che avevo visto al campo quando mia avevano rapita.
"Sangue chiama sangue." pronuncia Daario. I Terrestri esultando alzando le armi al cielo.
"Fermi!" Lincoln si fa avanti lentamente. Spalanco gli occhi dallo stupore. Non posso credere che Lincoln sia qui!
"Heda. Loro non sono il vero nemico. Sappiamo tutti chi lo è. Mi avevano preso in ostaggio, ma Leah mi ha liberato. Se avessero voluto mi avrebbero ucciso, ma non l'hanno fatto. Una tregua la possono avere."
"Non sta a te decidere, Lincoln kom Trikru. Hai deluso il tuo popolo, mettendoti dalla loro parte." afferma duramente la donna di prima.
"Io sarò sempre devoto al mio Comandante, ma non è necessario uccidere il Popolo del Cielo." continua il Terrestre.
Daario sembra rifletterci su e poi, dopo un tempo che pare essere lungo, decide di parlare.
"Va bene. Potete restare qui, ma se uno della tua gente oltrepassa il confine sarà punito con la morte." detto così, Daario alza il braccio per far ritirare gli arcieri posizionati sugli alberi.
"A mai più, Leah kom Skikru." Daario fa cenno agli altri si ritirarsi e mentre guardiamo l'esercito dissiparsi, Bellamy mi tocca una spalla.
"Sei stata grande." dice.
"Non lo so, Bellamy. Hai visto per caso della selvaggina qui intorno?" domando preoccupata. Bellamy sembra non capire.
"Andiamo." una volta tornati al campo, riferiamo tutto agli altri.
"Ci penseremo dopo. Il Cancelliere vorrebbe che qualcuno di noi faccia rapporto. Hanno detto che le vie di comunicazione erano state interrotte, perciò chi meglio di te può raccontare ciò che è successo ora?" domanda Clarke. Annuisco, voltandomi a guardare Bellamy per chiedergli se vuole venire con me, ma lui si è allontanato.
"Aspetta un secondo." dico a Clarke.
"Bellamy." lo raggiungo nella sua tenda.
"Che succede?"
"Sono riuscito a venire qui, perché ho provato a uccidere il Cancelliere." dice di punto in bianco. I suoi occhi marroni mi fissano intensamente.
"Ma lui è vivo. Sono sicura che ti perdonerà." dico.
"Perdonerà? Sanno che siamo vivi e che stiamo bene. Ci raggiungeranno e poi mi puniranno." sbotta.
"Bellamy, ascoltami." mi avvicino a lui.
"Capirà. Le cose sulla Terra andranno diversamente. Tu volevi solo proteggere tua sorella." dico lentamente.
"Vieni con me?" domanda, insicuro. Annuisco.
Bellamy si piazza davanti alla ricetrasmittente. Lo vedo serrare i pugni, così per istinto gli metto una mano sopra. I suoi muscoli si ritraggono lentamente. Mi lancia uno sguardo come a voler dire "grazie".
"Sono Bellamy Blake. Voglio parlare con il Cancelliere."

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