Momento pubblicità non richiesto ma prettamente necessario perché devo elogiare la mia partner in crime: se avete voglia passate a leggere la storia di -fobos
Ero ancora sorpresa per la bellezza dei quadri della mostra e probabilmente erano ore che non smettevo di sorridere. Rientrati in casa, Harry aveva aperto a tutti una birra – tranne Niall, ovviamente, che si era dileguato con la sua coca cola per andare a giocare al nintendo in camera sua – e ci eravamo accomodati in sala per chiacchierare. Avevo ammirato Harry parlare con gli occhi a cuore della giornata che gli avevo regalato e ciò non aveva fatto altro che accrescere la mia gioia. Era così che si sentivano le brave persone? Emozionante.
La chiacchierata si concluse quando Louis dovette andarsene per delle commissioni. Buttammo le bottiglie vuote e il sacchetto di patatine finito e restammo a chiacchierare per conto nostro. Sotto rottura di palle da parte mia, riuscii a convincere Harry a farmi vedere qualche foto dei suoi dipinti ed erano spettacolari. I colori sgargianti e le linee morbide rendevano il dipinto etereo, pulito e bello.
«Domani vado a comprare qualche tela e i colori» aveva detto pensieroso. Tra la mostra d'arte e il riguardare i suoi lavori potevo constatare che si sentisse ispirato e che volesse dipingere. Ciò mi rese allegra, perché volevo vederlo dipingere, sperando che mi avrebbe lasciata vederlo in azione.
«Potrò guardarti dipingere?» gli avevo chiesto, domanda a cui aveva risposto con «Dipende da quanto sai stare in silenzio».
Dopodiché le ore erano passate con una velocità disarmante: una volta conclusa la chiacchierata con Harry, ero salita al piano di sopra e avevo aperto il getto dell'acqua per far riempire la vasca mentre mi svestivo. Harry aveva fatto scendere Niall e li avevo sentiti fare i compiti estivi per un'oretta, finché non avevo percepito i salti di mio fratello mentre correva in camera sua. Mi ero goduta l'acqua tiepida e la schiuma che mi ricopriva, avevo legato i capelli in uno chignon fatto a caso e messo la riproduzione casuale sul telefono. Ero sul punto di addormentarmi beatamente in vasca, se non fosse stato per il bussare alla porta del bagno.
«Niall c'è anche un altro bagno in casa, vattene e lasciami in pace!» Gli urlai contro, se c'era una cosa che odiavo quella era venire disturbata in un momento rilassante.
«Arabella, sono Harry.»
"Oh" dissi sommessamente. «È successo qualcosa?»
«No, è che credo di aver dimenticato il telefono sul ripiano del lavandino quando sono andato prima al bagno.»
Allungai leggermente il collo per vedere e sì, riconobbi subito il cellulare di Harry sul marmo levigato dall'altro lato del lavandino. «Sì, è qui.»
Harry non disse niente, ma potevo sentire la sua presenza oltre la porta, non avendo sentito i suoi passi allontanarsi.
«Harry.»
«Sì?» Disse con voce insicura.
«Puoi entrare.» Mormorai.Lo vidi aprire lentamente la porta e balzare silenziosamente nel bagno, tenendo lo sguardo basso.
«Giuro che non ti guardo» disse, cercando di rassicurarmi, ma non ce n'era neanche lontanamente il bisogno, non ero imbarazzata e l'acqua, insieme alla schiuma bianca, mi coprivano fin sopra il seno. Inoltre l'orologio del mio telefono segnava le 5 del pomeriggio, orario in cui Harry chiamava ogni giorno sua madre per sapere come stesse. Non avrei obbligato Harry a ritardare la solita chiamata per dell'imbarazzo che non covava minimamente in me.
«Sarò veloce e indolore» continuò, afferrando il cellulare. Al che sorrisi, perché era la stessa cosa che mi ero sentita dire dal ragazzo ubriaco con cui ero andata a letto la mia prima volta. Veloce? Tristemente sì. Indolore? Tristemente no.
Lo salutai di rimando quando lo sentii dire un Ciao svelto e chiudere la porta alle spalle. Mi appuntai mentalmente di ricordare a mio padre, quando sarebbe tornato, che andava sistemata la serratura della porta al più presto.
Dopodiché tolsi il tappo dalla vasca e mentre si svuotava, mi lavai i capelli e passai il bagnoschiuma sul corpo. Mi risciacquai e una volta uscita indossai l'accappatoio. Lasciai i capelli asciugarsi al naturale – faceva fin troppo caldo per azionare il phon e mi sembrava assurdo sudare subito dopo essermi lavata – e mi spostai in camera mia per mettere un pigiama leggero. Il tempo volò tra la cena e un film in televisione e ci ritrovammo a darci la buonanotte, prima di chiuderci la porta delle nostre stanze alle spalle.Quando riaprii gli occhi, credetti che fosse ancora notte fonda ma, una volta essermi accertata dell'orario, capii che ormai stava iniziando l'alba all'esterno. Con la voglia di dormire scomparsa del tutto, presi una vestaglia corta di seta bianca, la legai alla vita e mi indirizzai verso il balcone alla fine del corridoio. Aprii la portafinestra e lasciai che la brezza mattutina mi rinfrescasse il viso e facesse svolazzare i capelli indietro. Presi posto su una delle sedie larghe fatte di ferro e ricoperte di cuscini e iniziai ad ammirare il cielo che si colorava con il sorgere del sole all'orizzonte.
Rimasi immobile per decine di minuti finché non venni interrotta da Harry per la seconda volta in ventiquattro ore. Lo ammonii subito con lo sguardo, scherzando e dopodiché mi soffermai sul vassoio che sorreggeva con le mani. «Vengo in pace» farfugliò.
Appoggiò il vassoio sul tavolino e poi si sedette sulla sedia di fronte a me.
«Spero che me la farai passare liscia dato che ho portato la colazione.»«Può darsi» risposi con un leggero ghigno, per poi guardare i due bicchieri colmi di succo d'arancia e le due brioche avvolte da un tovagliolo e appoggiate su un piattino.
«Mi sono sempre chiesto perché i tuoi siano andati in luna di miele... Si sono sposati recentemente?» domandò Harry, aprendo un discorso qualche minuto dopo il suo arrivo.
Mi sedetti meglio e afferrai la brioche. «No no – dissi ridacchiando per il suo sbaglio –, quando i miei genitori si sposarono mia madre era incinta di me, quindi decisero di impegnare i risparmi nel crescermi e mantenere la famiglia dato che entrambi non lavoravano. Poi quando le cose hanno iniziato a stabilirsi e hanno preso questa casa, hanno iniziato a mettere da parte i soldi per il mio futuro scolastico e dopo la nascita di Niall anche il suo. Una cosa vale l'altra e sono arrivati a partire per una luna di miele in pompa magna per il loro diciottesimo anniversario di matrimonio.»
Passarono delle decine di secondi prima che Harry dicesse qualcosa. Intanto aveva finito di mangiare il suo cornetto e aveva iniziato a sorseggiare la sua spremuta. «È rilassante sentirti parlare.» farfugliò carezzevole. «A parte quando inizi a lamentarti in giro per casa.»
Iniziammo a ridere, mi allungai verso di lui e gli diedi un giocoso colpo sul braccio di Harry, afferrò la mia mano ancora chiusa in un pugno a la dischiuse.
«Hey, o prendi tutto il pacchetto o niente.»
Mi guardò come mai prima d'ora e sentì una sensazione calda espandersi in tutto il petto insieme ai battiti del mio cuore.
«Prendo tutto il pacchetto.»
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Babysitter ➵ h.s.
Fanfic«Vedi, Harry, io non sono proprietà di nessuno, men che meno tua. Ho una vita e non la butterò nel cesso solo per soddisfarti. Cosa che del resto puoi fare benissimo da solo, con una mano, nel bagno più vicino.» © cercandounnickname, 2015/2017