Prologo

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Ho sempre dovuto combattere per tutto.Un'eterna battaglia contro gli altri ...contro me stessa.
È così dal giorno di quel maledetto incidente.Quel giorno è scomparsa per sempre la persona piú importante
della mia vita.Quel giorno è scomparso mio padre.
Ricordo vividamente ogni singolo infernale istante.Era notte fonda,nera e agghiacciante senza un accenno di luce.Stava diluviando, goccia dopo goccia.Si sentiva solo quel rumore .Ad illuminare la strada c'erano solo due lampioni.Era tutto tranquillo poi ebbe inizio l'inferno.Di quel momento i ricordi sono distorti e offuscati come se ci fosse qualcosa che mi impedisce di ricordare.Un suono,un'assordante ,
rumore metallico mi riempie la testa ogni volta che rievoco dalla memoria questo spezzone del mio passato.
Il ricordo si interrompe.
Le immagini riprendono direttamente dal mio risveglio in ospedale.All'epoca avevo solo 3 anni e non capivo molto bene cosa dicevano gli adulti ma una cosa l'avevo capita.
ERO RIMASTA SOLA.
Mio padre se n'era andato e non sarebbe più tornato.
I dottori dissero che era un miracolo che io fossi uscita viva dalla disgrazia.

Ne sono uscita diverse ferite che ora sono cicatrici pronte a ricordarmi come la vita può cambiare in un secondo.Una cicatrice è sulla fronte che nascondo dietro i capelli.
Due dietro le scapole e tre sulla gamba sinistra.
Mia madre è morta di parto e oltre a mio padre non avevo nessuno che si potesse occupare di me,quindi l'unico posto che mi potesse ospitare era l'orfanotrofio.L'orfanotrofio.

Da quando sono lì le mie notti sono composte da incubi e insonnia.
E la mia vita di illusioni e figure sinistre.

3 mesi dopo l'incidente ho iniziato a vedere delle luci rosse simili a spiriti, no non potevano essere spiriti,erano pacifici  beh fin quando non pronunciavano il mio nome con fare minaccioso<<Leila,Leila ti troveremo>>.Se ci rifletto bene non era una voce bensì un sibillio,un fruscio di foglie ma per qualche ragione ignota riuscivo a capire quel linguaggio singolare.
La prima volta che le ho viste ero in soffitta tra vecchi dipinti impolverati,antiche bambole e robaccia varia. Quando sentii il mio nome ero terrorizzata,quelle luci erano vicino le bambole ,ci stavano giocando.Ad un certo punto occhi di quei pupazzi erano diventati rosso rubino, accesi e vivi. Una bambola si mosse.
Un fremito quasi una convulsione.
Uscii dalla porta correndo a perdifiato per le scale di legno.

Lo dissi alla responsabile dell'orfanotrofio.Che mi disse con un sorriso amorevole sulle labbra <<Tranquilla piccola ,sono solo illusioni>>.Ed io le credetti.
Ma le luci rosse si ripresentarono,di notte e di giorno.No era impossibile che le avessi inventate io.Cosí rifeii di nuovo l'accaduto alla responsabile.
Se potessi tornare indietro non lo rifarei ,terrei le mie illusioni e i miei incubi per me.
Mi portò dallo psicologo ed io fidandomi raccontai tutto.
Lui disse alla direttrice dell'orfanotrofio che quelle illusioni erano provocate dal trauma subito dall'incidente e dalla morte di mio padre.
Non erano niente di reale.
Tutto quell'anno fui terrorizzata ad andare da sola da ogni parte ,all' asilo nn dovevo mai essere lasciata fare cose da sola.
Le visioni non si fermarono le luci rosse mi stavano portando all'orlo della pazzia.Cosí il mio psicologo e i dottori da cui andavano, per impedire le mie quotidiane crisi, decisero di farmi prendere gli psicofarmaci.Avevo solo 4 anni.
Agli occhi dei dottori sembravano stessero funzionando ,invece no, io non parlai più delle luci perchè iniziavo ad avere paura del dottori.
Gli psicofarmaci mi facevano solo male.Mi fanno solo male.
Ora ho diciassette anni,passati tra alcool e fumo.Ho iniziato a bere a 15 anni sperando che mi aiutassero almeno un po' a dimenticare ciò che ero diventata agli occhi della gente :un'orfana malata e pazza.
Mi sono tinta i capelli di verde.
Verde è il colore della speranza.
Ed io ho assolutamente bisogno di questo  spiraglio di luce

Spazio autrice 😊Come vi sembra il racconto? Il disegno qui sopra l'ho fatto io ed è la protagonista

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Spazio autrice 😊
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Il disegno qui sopra l'ho fatto io ed è la protagonista.
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