CAPITOLO TRE - È BELLO STARTI ACCANTO-

103 28 17
                                    

<< I tratti del tuo viso mi sembrano familiari >> disse la rossa rivolgendosi a Leo. << Aspetta un attimo credo di aver capito. Tu devi essere....>> << Leonardo Di Mattia >> finii io per lei perché la rossa, di nome Veronica, mi stava seriamente scocciando. Ma non può farsi i cavoli suoi? << Allora sei tu il ragazzo che tre anni fa è andato in riformatorio. Tutta la città sta parlando di un teppista che è tornato da lì.>> continuò avvicinandosi al suo viso. Ci sta provando con lui. << Sei proprio cresciuto >> cantilenò con sguardo trasognato. << Ma il viso da bambino gli è rimasto! >> riecheggiai ridendo, guardando Leo negli occhi. << Anche a me è arrivata voce che una bellissima e sensuale ragazza dai capelli rossi lavora in un bar di periferia. Tu devi essere Veronica, giusto? >> sussurrò con voce roca. Le stava sorridendo! Che Don Giovanni da strapazzo. Eccolo lì con quel sorriso da latin lover pronto a circuire la sua preda. Leo è fatto così. E' la sua natura, non può farci niente. EHI, RAGAZZE scappate. Se non scappate avete solo due alternative: CUORE SPEZZATO o CUORE SPEZZATO. Ho sempre odiato questo lato del suo carattere, lui deve illudere ogni ragazza che incontra, deve sempre dimostrare a se stesso e agli altri che può conquistare chiunque. Lui prende ciò che vuole fregandosene delle conseguenze, cosa importa se qualcuna si fa male. Non c'è mai stata nessuna che gli abbia saputo resistere, anche per sbaglio, mai che qualcuna si sia fermata un attimo e gli abbia detto di no. Non importa se lui si dimostra violento soprattutto quando è ubriaco, se mostra segni d'insofferenza verso di loro. Le troverai sempre lì, umiliate, distrutte ma sempre pronte a rincominciare. La sua è una vita fatta di errori e di cattive compagnie. Già le vecchie ed "affidabili" cattive compagnie. Nonostante ciò che pensa la città di lui e del suo comportamento, io gli voglio bene. E' il miglior fratello che io avessi mai potuto avere. È la mia famiglia. Noi ci saremo sempre l'uno per l'altro, ci sosterremo sempre, saremo sempre l'uno àncora dell'altro. Nessuna gallina riuscirà a strapparmelo via, nessuna potrà mai rubarmelo, sarà sempre parte di me perché io per lui non sono mai stata una preda, io sono LEILA. Tornando a loro...Veronica arrossì al complimento. Leo le piace, ci avrei scommesso. Vabbé problemi suoi. << Ehi Leo, verrai alla festa di stasera? Inizierà alle undici >> chiese con aria seducente. << Festa? Credi davvero che posso mancare >> domandò inarcando un sopracciglio. << Veronica ricordati che stasera dobbiamo lavorare. >> mi intromisi nella conversazione. << Sciocca, io no. Da stasera sono in ferie. Non ho un così disperato bisogno di soldi come te. >> affermò strafottente la gallina. << Appunto. Quindi lasciami lavorare, visto che tu non ne hai bisogno >> urlai lasciando basiti i clienti. Di contro mi fece una smorfia e prima di girare i tacchi ed andarsene lanciò un'occhiata ammiccante a Leo. Dio che rabbia!!!! Sto seriamente pensando di andarmene dalla città appena sarò diciottenne. Fissai Leo. Lui si stava guardando attorno. Credo stesse cercando Veronica. Così sbottai << Non dirmi che ti piace Veronica? >> mi aspettavo una sua retorica risposta quando Leo bypassando la mia domanda mi fece sobbalzare. << Ma come cavolo fai a sentirti a tuo agio fra questa marmaglia di ubriaconi e tossici! >> il tono della sua voce non era mai stato così severo. Ecco a cosa stava pensando prima... << Ti sei appena descritto >> cominciai a ridere con noncuranza. << Smettila! Ma che cavolo stai facendo! Ti stai buttando via! Lavorare in un pub di quart'ordine , ti sei bevuta il cervello oltre alle birre. Non è un posto per brave ragazze! >>.

Ero infuriata. Brava ragazza. Io. Se solo avesse saputo quello che dicevano in giro di me....ecco io ero il suo alter ego Presi due bicchieri e li poggiai sul tavolo. Mi guardò perplesso. << Perché due? >>
<<L' altro è per me >> risposi iniziando a versare la birra nel bicchiere. << Avevi detto che hai i soldi, giusto? >> chiesi per poi fare un ghigno. Annuì. << Ecco, allora, paga anche per me. >> << Che?! Tu non sopporti l'alcool! Ma che ti sta succedendo! >> mi guardò con disgusto. Era sempre stato orgoglioso di me che non mi nascondevo dietro un bicchiere ed ora? Proprio non capiva. << Qual è il problema? Non sei il mio capo. Non hai il diritto di dirmi cosa diavolo devo fare. >> gli sbraitai in faccia per poi bere un gran sorso di birra. Non rispose. Incominciò a bere pure lui. Silenzio. Quel costante orribile silenzio che c'è da quando è tornato dal riformatorio. << Gli prendi ancora gli psicofarmaci? >> Per un attimo mi mancò il respiro. Strinsi forte il bicchiere tra le mani. Perché quella domanda? Sto facendo di tutto per dimenticare e per avere il controllo della mia testa. Quello è un argomento che non doveva toccare. Bevo un altro sorso di birra doppio malto, il suo sapore amarognolo quasi mi disgusta, Leo ha ragione, io non sopporto l'alcool. Ho bisogno assolutamente di fumare. << Scusa non volevo >> sussurrò Leo comprendendo la mia reazione. E' vero può essere violento, ma d'altronde devi sopravvivere nell'ambiente dove siamo cresciuti, o diventavi lupo o soccombevi, può essere tremendo con le donne che servono solo per soddisfare il suo ego, ma lui non ha mai nascosto il suo spirito libero, stupide loro che pensavano di poterlo ingabbiare, uno come Leo non lo puoi domare, caso mai è lui che ti permette di avvicinarti e solo io posso farlo, per me ci sarà sempre e per sempre. Mi stavo perdendo fra i miei pensieri quando trasalii e con voce tremante risposi. << Comunque sì, continuo a prenderli e non ho smesso di andare dallo psicologo. Ci vado appena ho finito di lavorare. Ora però ci sei tu>> . Il tono della mia voce si era molto addolcito, come se la sola sua presenza potesse risolvere tutti i miei problemi.
Ma sì, in parte è così: sono pronta a combattere ora.
Non permetterò a quelle creature spettrali di insinuarsi ancora nella mia testa, nella mia vita.
Ora non sono più sola.
<< A cosa stai pensando? >> mi chiese all' improvviso Leo. << A te. Ti voglio bene Leo >>solo un sussurro, doveva sentire solo lui.
Intrecciai le mie mani con le sue. << Anch'io fiorellino >>.
<<È bello starti accanto>>

Spazio autrice💗
Dopo tanto sono riuscita a pubblicare un nuovo capitolo😁
Per i momento parleremo esclusivamente della vita di Leila ,poi passerò alla parte paranormale😉
Ditemi cosa ne pensate fino ad adesso .Baci😘🌸💗

Non sono solo illusioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora