Capitolo Uno

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                       PREGIUDIZI
La campanella suonò. Un altro giorno di scuola finito...per fortuna.
Non per qualcosa ma ho sempre odiato studiare fin dalle elementari, i professori dicono che non mi
applico e perchè dovrei? Non ho mai pensato ad un futuro in carriera e di sicuro non mi interessa
viaggiare quindi per quanto mi riguarda posso vivere anche conoscendo solo la mia lingua. Se fosse per me comunicherei con i gesti, la lingua mi serve a poco. Ma non odio la scuola solo per lo studio.
<<EHI sgualdrina!>>urlò una voce squillante e insopportabile.<<EHI ochetta!>> la salutai a mia
volta. Annalisa Quarzo. Il mio tormento. Ma come fanno a credere che sia una cosi brava ragazza?
Chiariamo un punto... non sono una tipa che si fa mettere i piedi in testa e non permetterò mai ad una ochetta del genere di riuscirci. Annalisa mi squadrò dall'alto del suo tacco 12. Ma se dobbiamo metterla su questo piano anch'io porto i tacchi alti.<<Sono stati rubati dei computer ed il proiettore, sono sicura che tu e la tua banda di orfanelli c'entrate visto che nel posto in cui abitate c'è solo un
catorcio di tv>>. Ma come si permette quel cervello di gallina... chi si crede di essere?! Devo ammettere, però, che ha ragione … il mio orfanotrofio è abbastanza antico e quel catorcio di
televisione è l'oggetto più moderno che abbiamo ma non mi azzarderei mai a rubare anche se per
necessità, cosi risposi<<Io e la mia banda di orfanelli non ci entriamo in questa faccenda forse sei stata tu e la tua fattoria>>.
Si avvicinarono le sue amiche avevano capito che mi riferivo a loro. Ma non solo, anche il
professore e gli altri compagni di classe. Perfetto. La dovrei smettere di dire stupidaggini: non avrebbe bisogno di rubare un computer visto che è di una buona famiglia e potrebbe avere tutti i computer che desidera. Io no, non ho una famiglia benché meno dei soldi.<<Allora signorina Ibisco è stata lei a rubare questi oggetti? E non menta alcuni studenti l'hanno vista girare vicino la stanza in cui sono riposti i computer e il proiettore>>.Ecco ora pure il professore mi ritiene colpevole oltre
a mezza classe.<<Forse giravo lì intorno perché vicino a quella stanza c'è il bagno?! Non posso essere ritenuta colpevole per ogni singola cosa solo per il mio modo di essere e il mio modo di vivere. Mi stupisco di lei prof.>>sbottai uscendo dall'aula. Sono sicura di averli lasciati a bocca
aperta. Annalisa continuerà con questa storia per molto tempo. Sgualdrina... tsk. Non mi conosce
per affermare questo. E lei non è una cosi brava ragazza. Solo per quel viso angelico, gli occhi azzurri e i capelli biondo scuro riesce ad ingannare la gente. Odio il pregiudizio, insomma se una una persona ha qualcosa di diverso dalla massa non va bene e la gente inizia a spettegolare. Se una
persona è piena di tatuaggi o ha i capelli tinti non vuol dire che sia una delinquente. Se una persona parla poco non vuol dire che sia asociale. Non si può emarginare una persona per il suo aspetto, per i suoi vizi, per il suo modo di essere umano. So tutto questo perché l'ho vissuto sulla mia pelle per 17 anni. Sono stata emarginata per essere stata ritenuta malata, pazza. Per il posto in cui vivo, per la gente che frequento. Ma qualcuno non si è mai preso la briga di farsi raccontare la mia storia e di comprendere le mie decisioni.
Ho preso decisioni sbagliate, non sono perfetta, nessuno lo è. Questo ci rende umani, essere imperfetti. E la gente sta dimenticando questo piccolo ma importante dettaglio.
Dalla tasca dei pantaloncini presi il pacchetto di sigarette e ne estrassi una e iniziai a fumare.Ne avevo proprio bisogno.

Ciao a tutti spero vi piaccia il primo capitolo😊Prometto che i prossimi saranno piú intriganti

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Ciao a tutti spero vi piaccia il primo capitolo😊Prometto che i prossimi saranno piú intriganti. Intanto vi lascio il mio disegno di Leila. Ditemi cosa ne pensate fin ora della storia😘💗💖

Non sono solo illusioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora