Capitolo 33

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Cameron pov's

Il pensiero che Wanda se ne andrà mi fa gelare il sangue. Lei è colei che mi ha salvato, mi ha aiutato a stare a galla quando stavo affondando, mi ha tirato fuori dal fosso in cui ero caduto, come posso riuscire a vivere senza? Lei è così forte ed io fragile come la carta. Devo concentrarmi sul fatto che lei vivrà il suo sogno, sarà felicissima ed io devo esserlo per lei. Devo esserlo. Devo convincermi che sopravviverò alla sua assenza, perché saprò che lei sta bene.
Uscendo da scuola mi accorgo di Karin vicino al cancello, è insieme a Jasmin ed oggi non ho visto Back nei dintorni, quindi posso avvicinarmi.
<<Non vuole che le parli>> mi si piazza davanti Jasmin. <<Karin, potrei parlarti a quattr'occhi?>> le chiedo, guarda l'amica e annuisce. Jasmin ci lascia soli dopo avermi lasciato un occhiataccia. <<Giro in macchina?>> le chiedo. <<No, grazie. Sii breve>>
<<Voglio dirti che mi dispiace per come mi sono comportato con te, sono stato un idiota>> mi scuso, a lei che sembrava impassibile, ora le luccicano gli occhi. Vedo qualche crepa nella corazza che si era creata. <<Ti voglio bene e non avrei voluto farti male>> le dico. <<Grazie>> mi risponde assottigliando le labbra. <<Possiamo tornare ad essere amici?>> le chiedo. <<Non lo so, non credo che a mio fratello andrebbe bene>> mi risponde incerta. <<Mi piacerebbe tornassi quella di prima>> si indurisce. <<Non credere che questo mio cambiamento sia dovuto a te. Non sei niente per me!>> alza la voce. <<Be, spero che risolverai i tuoi problemi e tornerai a sorridermi>>
<<Grazie>> mi dice fredda, calmandosi. <<Senti, ho delle pizzette nello zaino, che ne dici di fare una pausa merenda?>> le chiedo e le scappa una risatina. <<Che ne dici?>> alzo e abbasso le sopracciglia. <<Mi provochi con il cibo, Cameron? È un colpo basso persino per te!>> fessura gli occhi. Apro lo zaino e tiro fuori il sacchetto con le pizzette. <<Ne approfittiamo?>> le scuoto il sacchetto davanti al viso e lo afferra con i denti, facendomi rimanere un attimo sbalordito e poi, scoppio in una risata rumorosa. <<La solita pazza!>> le dico e prende una pizzetta, mordendola con il suo solito modo buffo. <<Fredde sono più buone>> dice con la bocca piena.

Lindy pov's

Sono a testa in giù dal letto, mentre parlo al telefono con Harley, che sta lavando la sua auto. <<Giuro lo rivisto a parlare con Karin oggi>> mi dice. <<Dev'essere confuso, la sua fidanzata se ne andrà a vivere in un altro stato per un anno>>
<<Avrà dei bei problemi con Back e stavolta non gli salverò più il culo>>
<<Se la caverà>>
<<A proposito di Back... Perché ogni lunedì sera te ne vai in giro con lui e quel biondo?>>
Bussano alla porta della mia stanza e grazie al cielo, Priscilla mi salva, perché non avevo proprio voglia di rispondere ad Harley. Sono rare le volte che mi cerca, di solito è perché le manca qualcosa, e da la colpa a me. <<Ti va di andare a fare un giro?>> mi chiede. Mi tiro su dal letto, quasi mi strozzo con la saliva. <<Cosa?>> le chiedo, batte un piede per terra spazientita. <<Hai capito dai>> sbatto più volte le palpebre incredula. <<Lindy!>> mi richiama Harley che era ancora in linea. <<Ti richiamo dopo>> gli dico frettolosa. Riattacco. <<Dove andiamo?>> chiedo a Priscilla. <<Indossa qualcosa di ok>> mi risponde uscendo dalla stanza. Qualcosa di ok, nel suo vocabolario significherebbe vestirsi uguale a lei e non ho intenzione di indossare qualcosa di simile alla minigonna in jeans, che ha addosso e quella maglia nera, che le scopre la pancia.
Scendo di sotto con un paio di pantaloncini, rossi, larghi e lunghi appena sopra le ginocchia, e una canottiera bianca. <<Vieni così?>> mi chiede con una smorfia. <<Dove dobbiamo andare?>> le chiedo scocciata. <<Voglio farti assistere alle prove della mia band>> prende le chiavi dell'auto. <<Hai una band?>> alzo un sopracciglio sospettosa. Annuisce. <<E cosa suonate?>> sbuffa. <<Pop>> mi risponde e la raggiungo fuori. <<Tu che suoni?>> le chiedo. <<Canto>>

Scendiamo dalla macchina davanti ad una piccola casa gialla, isolata. La seguo fino al retro, entriamo nel garage. <<Sei la cugina di Pri?>> mi chiede una ragazza con i capelli arcobaleno. Annuisco. <<Che bella!>> dice il ragazzo con cui era venuta a trovarmi in ospedale. Credo si chiamasse Dustin. Arrossisco. Maledizione! <<Io sono Aylin, benvenuta nel mio garage>> si presenta una ragazza dai tratti asiatici. <<Non vi assomigliate molto, ma qualcosa che vi accumuna lo avete: il silenzio!>> scherza un altro ragazzo. <<Comunque io sono Noah>> si presenta. <<Dai ragazzi che è tardi, cominciamo>> dice Priscilla, che stava toccando l'impianto, penso l'abbia acceso. Priscilla e Noah prendono i microfoni, la ragazza dai capelli colorati si è messa alla tastiera, Aylin alla chitarra e Dustin alla batteria. Iniziano a suonare e rimango meravigliata nel sentire quant'è brava mia cugina a cantare. Ha una voce bellissima, mi dispiace di non averlo mai saputo, ma sono contenta mi abbia invitata. Applaudo emozionata.
<<Che ne dici Lindy? Come siamo andati?>> mi chiede Noah appena hanno finito. <<Mi siete piaciuti>> gli rispondo sinceramente. Mi avvicino a Priscilla che sta discutendo con Dustin. <<Lasciami in pace per favore>> le sento dirgli. Lui abbassa la testa dispiaciuto. <<Hai una voce bellissima>> mi complimento con lei. <<Grazie Lindy>> mi risponde fredda. <<Prego>> faccio spallucce. <<Grazie per avermi portata qui oggi>> le dico. <<Non è niente di che, Lindy. È solo un garage>>
<<Mi sono sentita come se fossimo ancora legate, come quando eravamo piccole>> le confesso. <<July, hai sentito della nuova borsa di Moschino che hanno fatto?>> va a chiedere alla sua amica, senza rispondere a me. Ci sono abituata tanto.

JARED •L'apparenza Non Vale•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora