w o r k.

5.2K 374 102
                                    

La mia vita cambiò drasticamente dal giorno della sua improvvisa scomparsa. Le giornate divennero più buie di quel che già erano, e io ero soltanto un contributo maggiore, rendendole opache e trasparenti. Suvvia, nonostante la radicale caduta oscillante, il mio cammino continuò indaffarato, e riuscì a passare complessivamente gli ultimi anni di scuola.

Promisi a me stesso di farcela, intimandomi di pensare al mio futuro. E lo feci, ci pensai su davvero. Per quelle che mi parvero settimane, o anzi, mesi. Ci pensai su tutta l'estate, chiedendomi cosa volessi, cosa mi aspettassi da Jungkook. E la risposta fu semplice e coincisa: il vuoto.

Ecco cosa mi si prospettava davanti, non appena chiudevo gli occhi, cercando di immaginarmi come un uomo ormai cresciuto e sul punto di crearsi una famigliola felice e stabile
─ cosa assai impossibile, poiché l'orientamento sessuale non me lo permetteva un granché ─, dando così svago ai miei pensieri sarcastici, benché alla fine, mi compariva soltanto una schermata nera, senza neanche un puntino bianco a sporcare tutto quel colore oscuro.

Quindi, per assicurarmi almeno una miserabile vita, mi rimboccai le maniche e mi diedi da fare per avere dei voti che superassero almeno il 6 pieno. Al posto di uscire esattamente come i miei coetani, svagarmi la sera o tornare a casa ubriaco fradicio, cercavo di ripassare tutti gli argomenti che durante i corsi non avevo seguito.

Ora posso dire di avercela fatta veramente, di essermi diplomato con un giudizio abbastanza soddisfacente da potermi per lo meno sfamare. E per la prima volta, fui davvero fiero di me e del mio impegno ripagato.

Dopo la rottuta con Jimin, mi sentì più sollevato. Mentre stavo con lui, il mio cuore non gli era legato, e provavo quasi l'obbligo di stargli accanto. Perciò, vederlo ora così felice e entusiasta con Yoongi, rese gioioso anche me. Non ero per niente arrabbiato con lui, nonostante la nostra era una momentanea relazione, quindi ciò comprendeva fiducia e lealtà, cosa che lui infranse come se fosse un nullo foglietto di carta. Ma decisi di guardare avanti, e accettare le sue scuse. L'errore era anche mio, in un certo senso. Pure se non volontarialmente, lo avrei tradito anche io con V, se fossi stato al suo posto.

Comunque, avendo finalmente l'età legale per compiere le mie assurde cazzate, mi venne l'idea di trasferirmi e di vivere da solo. Mia madre era parecchio scettica sul lasciarmi andare via da quella dimora ormai fin troppo ingiusta e opprimente per me, ma cercai in tutti i modi di convincerla che, suo figlio, sarebbe tornato molto spesso nei giorni di ferie.

Tornando al discorso di V, non lo sentii più, da quel quel fatidico giorno. Scomparse, come un fantasma nell'oscurità più totale. Attesi pazientemente un suo messaggio, anche un misero "ciao", o "scusa, ho avuto da fare", mi sarebbero andate bene. Ma mi riempii soltanto di troppe speranze fasulle, fino ad arrivare al culmine della mia sopportazione. Stanco di aspettare un suo ritorno, cambiai numero e cellulare, custodendo quello vecchio in un angolo remoto della cantina. Non ricordo neanche dove lo abbandonai, e sinceramente parlando, non me ne infischiavo minimamente.

Programmò quello che per lui riteneva giusto, e se lui stava bene, stavo bene anche io. In fondo, non eravamo chissà quanto legati, ma in quel momento, accecato dal desiderio di non essere solo, e di avere qualcuno che finalmente si potesse interessare a me per quel che ero, mi sforzai di dare il meglio della mia povera personalità, ricevendo in cambio l'indifferenza più totale. O almeno, fui io quello a non dare importanza ai sentimenti altrui. Ciò era quello che mi è stato riferito, proprio dalla persona in questione.

Alla fine di questo monologo conclusionario, sono giunto ad una decisione: ovvero quello che, sì, lo avrei per sempre aspettato, ma io, Jeon Jungkook, non potevo rimanere in bilico, appeso sopra ad un filo spesso, nel bel mezzo di esso. Perciò, con una grinta che neppure io sapevo di possedere, continuai immerso nel mio mondo.

────────────

L'affitto della casa era abbastanza dispendioso, perciò mi toccava sempre arrancare fino alla fine del mese. Per questo, stavo cercando un altro lavoro che mi potesse permettere di guadagnare il doppio. Fare il cameriere mi prometteva un salario abbastanza compromettente, però sembrava non bastasse per colmare tutte le spese mensili e non.

Jimin mi era accanto, riempiendomi la testa di annidoti a dir poco vergognosi sul passato di Yoongi, che a mio parere, dovevano restare privati e non diffusi come stava facendo Jimin, assolutamente diffidente. Cagna com'era, nemmeno se ne fregava, reputandoli divertenti. E okay, lo erano, ma assai imbarazzanti. Se fossi stato nei panni del suo ragazzo ─ per la seconda volta ─, giuro che lo avrei massacrato di botte, dandolo infine in pasto a dei cannibali. Il punto è.. dove li avrei trovati dei cannibali? Nel deep web?

ok Jungkook, curati.

"La vuoi sentire un'altra storia? Aish, fa morire, davvero! Praticamente─"

Lo bloccai sul nascere, avendone piene le scatole dei suoi racconti inutili, perciò sbuffai negando con la testa. "Jimin, quello a morire tra poco sei tu. Ti ho chiamato per aiutarmi a trovare un lavoro, non per urlare ai quattro venti le cazzate precedentemente compiute da Yon. Come fa a sopportarti?" borbottai, precisamente a me stesso.

Lui mi guardò dispiaciuto, e si zittì, imbronciandosi come un bambino. Poi capì cosa mi attraeva di Jimin, ovvero il suo lato innocente. Riusciva a far impazzire chiunque, anche la persona più perfida di questa terra.

Sospirai, abbattuto. "scusami, non volevo urlarti contro. È solo che sono stressato, e ho bisogno di rilassarmi. Decisamente." mormorai.

"Non preoccuparti, è okay. Sono io quello a chiedere venia." sorrise, accentuando le sue morbide guance.

Continuai a girovagare tra i siti degli annunci, non trovando nulla che potesse attirare la mia attenzione, fin quando il maggiore balzò dal divano sulla quale era seduto, esultando trionfante.

Si avvicinò, mostrandomi il display del cellulare; nel contenuto appariva l'insegna di una grande azienda, dove indicavano la ricerca di un impiegato base che potesse svolgere il compito di assistente dedicato ai file o alle scartoffie irrilevanti. Perciò non avevo un incarico molto pesante, e potevo tranquillamente svolgere sia l'attuale lavoro, sia quello imminente.

Istintivamente abbracciai Jimin, squilibrando entrambi per la troppa spinta, e finendo col culo a terra. "oh dio, Kookie. Mi stai soffocando, staccati!" annaspò, cercando di togliermi di dosso.

"Grazie, grazie, grazie! Ti adoro, chim!" squittì, stringendolo maggiormente.

Lui ridacchiò, felice per le lodi che gli stavo riservando, e annuì. "Spero ti possa andare bene."

────────────

ECCOMI QUI COL SEQUEL! Please, ho bisogno di sapere se vi è piaciuto :(.

E fatemi anche sapere se siete tutte vive UGH. scusate per il ritardo!

❝ Saudade ❞  ━ SEQUEL VKOOK. [HIATUS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora