"Anya, scendi è ora di andare!" Urla mia madre dalla cucina.
Si, il mio nome è Anya, ho 18 anni e sto per andare al college. Sono terrorizzata, mi sono svegliata alle 3 del mattino per essere sicura di riuscire a prepararmi per ciò che mi attende.
"Anya, Sel ti sta aspettando quanto ci metti?!"
Forse è meglio che mi sbrighi oppure Sel (il suo nome è Giselle, ma tutti la chiamano Sel), la mia migliore amica sin dall'infanzia, darà di matto. Non sopporta le persone ritardatarie. Finisco di mettermi l'eyeliner cercando di non combinare disastri e di non rendermi simile a un panda, prendo le ultime cose che mi serviranno e finalmente mi avvio.
Chiudo la porta dietro di me sapendo che potrebbe passare un sacco di tempo prima che io possa rientrare in quella stanza così familiare e rassicurante. Quella stanza che ha visto le mie gioie, i miei pianti, il mio primo cuore spezzato...beh, ora non è il caso di mettersi a passeggiare sul viale dei ricordi, vi racconterò in un altro momento il mio passato.
Scendo velocemente le scale rischiando di inciampare e rotolare giù, quando finalmente arrivo all'ultimo gradino vedo la mia migliore amica in piedi davanti alla porta con uno sguardo che potrebbe uccidere.
"Anya ma cosa cavolo ti prende? Stiamo per andare al college e tu decidi di essere in ritardo per la prima volta nella tua vita proprio oggi?"
"Scusa Sel! Mi sono svegliata presto per assicurarmi di essere pronta in tempo e invece sono in ritardo! Mi spiace, ho perso la cognizione del tempo mentre mi truccavo"
"Fa niente ora sbrigati o non arriveremo mai"
Entriamo ognuna nella propria auto, mia mamma e i genitori di Sel hanno deciso di accompagnarci per essere sicuri che arrivassimo sane e salve.
Abbiamo deciso di prendere in affitto un appartamento vicino al college, in condivisione con altri ragazzi che ancora non siamo riuscite a conoscere.
Il viaggio scorre tranquillo, mia mamma cerca di farmi ridere per non darmi modo di pensare al fatto che sto per andare al college, ma quando capisce di aver fallito nel suo intento alza al massimo il volume della radio e inizia a cantare. La canzone è "She's out of her mind" dei Blink182, l'entusiasmo di mia madre mi contagia così iniziamo a cantare a squarciagola e finalmente smetto di pensare a tutto quello che mi aspetta tra meno di un mese.
Cantiamo una canzone dopo l'altra e quando alla fine arriviamo davanti al vialetto della casa dove passerò i miei prossimi 5 anni, siamo entrambe senza fiato e senza voce.
L'ansia ricomincia a farsi sentire mentre scarichiamo le nostre cose, e Sel si avvicina a me saltando di gioia.
Non vede l'ora di iniziare il college e incontrare nuova gente, ma soprattutto è entusiasta del fatto che non dovrà più vivere sotto lo stesso tetto con suo padre.
La sua famiglia è parecchio complicata, ma in breve, suo padre ha tradito sua madre per anni e lei quando l'ha scoperto lo ha semplicemente perdonato per "mantenere la famiglia unita e per non rovinare la loro immagine".
Purtroppo lo sforzo fatto da sua madre per perdonarlo non ha impedito a suo padre di continuare a tradirla, in compenso ha sicuramente incrementato i loro litigi.
Sel spesso correva a casa mia piangendo e chiedendomi di potersi fermare a dormire perché le loro urla non la facevano più vivere. Ormai aveva iniziato a contare i giorni che mancavano al college! E alla fine, eccoci qui, pronte per un nuovo inizio, per la nostra grande avventura!
Portiamo tutto nell'appartamento, ancora vuoto visto che gli altri arriveranno tra una settimana.
Quando arriva il momento di salutarci mia madre e Liza la mamma di Sel, scoppiano in lacrime mentre il padre di Sel, Caleb cerca di non scomporsi e finge di non essere preoccupato ma agli occhi di un'attenta osservatrice risulta chiaro che è agitato e terrorizzato all'idea che la sua bambina sia lontana da casa.
Mia madre parte con una lista di raccomandazioni e cerco più volte di fermarla ma lei va avanti a parlare tra le lacrime. Finalmente riesco a zittirla abbracciandola e giurandole che staremo attente.
Prima che vadano abbraccio anche Liza e Caleb, mentre Sel abbraccia mia madre. Ci salutiamo un'ultima volta e ripartono per tornare a casa lasciandoci sole a goderci la nostra casetta.
È una villetta su due piani con giardino, non è enorme o bellissima ma è sufficiente per cinque studenti che passeranno la maggior parte del loro tempo chiusi in stanza a studiare.
Dopo aver visto sparire le due macchine che ci avevano accompagnato, rientriamo e iniziamo a sistemare le nostre cose, scegliamo la stanza e esploriamo tutta casa.
Entrando dalla porta principale si vede subito lo spazioso salone con il camino e superato quello si entra nella cucina, che in foto sembrava decisamente più brutta. C'è una bellissima isola al centro, non è una di quelle enormi con miriadi di cassettoni. Una semplice isola con lavandino e un bel ripiano in marmo. I mobili sono nuovi e moderni, già riesco a immaginarmi mentre cucino e sperimento su questi ripiani, sempre se riuscirò a il tempo per farlo.
Tornando al salone, una piccola portafinestra da sul giardino dove abbiamo una piscina interrata, un divano in pelle con penisola sta proprio di fronte al camino e alla televisione, e affianco una poltrona sempre in pelle.
Vicino alle scale che conducono al secondo piano si trova un piccolo bagno, con una doccia un wc e un lavandino.
Al secondo piano ci sono quattro stanze e un bagno più grande.
Le stanze sono stupende, tre con al centro un letto a due piazze e una più grande con due letti a due piazze, tutte hanno un armadio a muro e una scrivania. Dopo mezz'ora di discussione decidiamo di prendere la stanza con due letti, per citare Sel "così vivremo insieme in tutto e per tutto".
Finalmente finiamo di sistemare e guardando l'ora scopriamo che sono già le due del pomeriggio e non abbiamo ancora mangiato.
Sel va a fare la doccia mentre ordino qualcosa da mangiare prima di andare in esplorazione per la città.
Chiamo una pizzeria e il tizio dall'altro capo del telefono mi avvisa che le nostre pizze verrano consegnate tra una ventina di minuti.
Passa un quarto d'ora e ancora Sel non è uscita dalla doccia, immagino toccherà a me pagare le pizze.
Finalmente suonano al campanello, facendomi prendere un colpo al cuore. Mi alzo dal divano sul quale ero comodamente appisolata e vado pigramente ad aprire la porta.
A consegnare le pizze è un ragazzo alto e muscoloso, anche se snello. La carnagione scura fa risaltare i suoi occhi, due occhi verdi che brillano di intelligenza spuntano sotto a dei ricci neri e mi guardano curiosi mentre lo osservo incantata.
Fortunatamente la voce della mia amica mi risveglia dallo stato di ipnosi in cui ero
"Anya, io ho finito il bagno è tutto tuo" urla mentre si avvicina alla porta.
Il ragazzo mi porge i due cartoni e Sel subito me li ruba dalle mani e si avvia verso il divano, lasciando soli me e occhi verdi.
Ormai tornata in me stessa porgo i soldi al ragazzo e gli dico di tenere il resto di mancia.
Mi ringrazia sorridendo e se ne va. Rimango sua porta inebetita ad ammirarlo mentre si allontana fino a quando la ladra di pizze mi chiama con tono chiaramente divertito.
"Era carino, molto più carino del tuo ex"
"Di chi stai parlando?" Chiedo
"Andiamo non fare la finta tonta con me, ho notato come lo guardavi e lo ha notato anche lui. Sei rimasta paralizzata fino a quando non sono arrivata io?!"
"Giuro, non so di cosa stai parlando." Mento spudoratamente.
"Oh andiamo An, non crederai davvero che la beva! Sei rimasta sulla porta a guardare fissa il punto in cui stava anche dopo che se n'è andato. Era carino, molto anche, perché non vuoi ammettere che ti ha colpita?"
"E va bene, hai vinto, lo ammetto. Era incredibilmente bello e io sono rimasta immobile a fissarlo come una stupida. Grazie per avermi confermato che anche lui l'ha notato! Cavolo, penserà che sono una pazza! Non ordineremo mai più nulla da quella pizzeria, ho fatto una figuraccia!"
"Smettila An, perché dovrebbe pensare che sei pazza? L'hai visto bene? Sarà talmente abituato ad essere guardato così dalle ragazze che non ci avrà nemmeno badato più di tanto."
"Ok,basta! Cambiamo discorso, non ho voglia di continuare questa conversazione. Sono affamata!"
Senza che nessuna delle due aggiunga altro divoriamo la pizza sedute sul divano guardando una puntata di Pretty Little Liars. Finito di mangiare mi faccio una doccia veloce e mi vesto. Esploriamo la città alla ricerca di posti carini dove passare il nostro tempo libero e intanto ridiamo e scherziamo.
Alla fine, ci ritroviamo di fronte il campus del college che fra poche settimane frequenteremo, e un brivido di paura mi percorre la schiena. Questa sarà un'avventura, per entrambe, ma a differenza mia Sel non è minimamente preoccupata. È molto sicura di sé, è estroversa e riesce a fare amicizia molto più in fretta di me. Anche i voti per lei non sono un problema, è sempre stata brava a scuola senza il minimo sforzo, io invece per mantenere la mia media alta devo chiudermi in casa settimane a studiare. I voti comunque non sono il mio unico problema, io sono tutto il contrario di Sel, timida, mi piace stare in casa a leggere un libro o a guardare una serie tv e non sono un tipo da discoteca. Mi piace fare nuove conoscenze, certo, ma non sono brava a iniziare conversazioni con gli sconosciuti.
Sel mi guarda e capisce subito a cosa sto pensando. A volte sembra che riesca a leggermi nel pensiero.
"An... non ci pensare, mancano ancora due settimane. Siamo insieme e ti prometto che sarà l'esperienza più bella della nostra vita. Ci proteggeremo a vicenda come abbiamo sempre fatto. Magari non saremo sempre insieme visto che abbiamo scelto corsi diversi, ma una volta a casa saremo di nuovo insieme e prometto che la prima cosa che faremo varcata la soglia di casa sarà raccontarci a vicenda la nostra giornata. Ci guarderemo le spalle a vicenda! Promesso!"
"Grazie Sel! Ti adoro, sei la migliore amica che potessi mai desiderare"
"Oh, andiamo, così mi fai commuovere" finge di asciugarsi una lacrima.
Entrambe scoppiamo a ridere e questo piccolo momento in cui ci isoliamo da tutto il resto mi aiuta ad alleviare la tensione accumulatasi sulle mie spalle.
Camminiamo ancora un po' in giro per la città parlando del più e del meno e visto l'orario che si è fatto, decidiamo di fermarci fuori a cena.
Camminiamo per mezz'ora prima di trovare un posto che ci piaccia.
Entriamo in un piccolo ristorantino italiano, arredato con stile raffinato ma semplice. Chiediamo un tavolo per due e mentre ci accomodiamo, noto con la coda dell'occhio il ragazzo delle pizze seduto al tavolo con una bellissima ragazza dai capelli castani. Suppongo sia la sua ragazza, in fondo un ragazzo così bello non poteva certo essere single.
Sel non sembra averlo notato e spero non se ne accorga, non smetterebbe di parlarne. Due volte in un giorno, quanto è piccolo il mondo?! Mentre Sel mi parla di tutto quello che non vede l'ora di fare, la mia mente inizia a vagare e ripenso alla figuraccia che ho fatto solo poche ore fa'... con il ragazzo seduto giusto qualche tavolo più in là di noi. Lascio vagare il mio sguardo fino a lui...loro, e mi accorgo che non ci ha viste.
"Menomale" dico in un sospiro senza nemmeno rendermi conto di non averlo solo pensato.
"Cosa menomale?" Chiede curiosa Sel.
Mi riscuote dai miei pensieri, ma quando mi giro verso di lei mi accorgo che ormai è troppo tardi, ha lo sguardo rivolto verso 'Occhi Verdi'. Capisce subito a cosa stavo pensando.
"Anya! Non ti ha vista smetti subito di fissarlo e non si accorgerà di noi." Mi rimprovera.
Annuisco.
Ha ragione devo solo fare finta di niente.
Nel frattempo una ragazza dai capelli rosso ciliegia si avvicina al nostro tavolo.
Avrà circa la nostra età e sul cartellino attaccato alla maglietta c'è scritto Ashley.
Prende le nostre ordinazioni e ci avvisa che i nostri piatti arriveranno in poco tempo.
Si allontana e prende le ordinazioni degli altri tavoli lasciando me e Sel alle nostre conversazioni.
Come promesso, i nostri piatti arrivano in poco tempo. Ashley ci augura buon appetito, dicendoci di chiamarla se dovessimo aver bisogno di altro.
Finito di mangiare ci avviamo alla cassa discutendo su chi debba pagare. Vince Sel tirando in causa le due pizze che ho pagato io per pranzo.
Torniamo a casa stanche morte e andiamo subito a letto. Non mi addormento subito, vorrei perché sono esausta, ma la mia mente è troppo incasinata e i pensieri che scorrono incasinati nella mia testa fanno un tremendo trambusto.
Finalmente, due occhi verdi si fanno strada tra tutti gli altri pensieri e solo allora riesco ad addormentarmi.
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The Shadows of Berkeley
Mystery / ThrillerAnya e Sel sono amiche da sempre. Si trasferiscono a Berkeley per il college e inizia un nuovo capitolo della loro vita, fatto nuove amicizie, nuove esperienze e nuovi amori. Non sanno però che dietro le persone di cui più si fidano si celano dei...