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Alec
Ho salutato Judith e sono partito con Jacob, vuole farla a piedi, non mi permette di volare, mi ha dato un mantello per coprire corna e ali, sono passati due giorni e ancora non siamo arrivati a destinazione.

«Quando arriviamo?!» chiedo esasperato a Jacob.
«Siamo vicini, non preoccupati» risponde divertito.
La cosa che odio è che lui sta volando mentre io devo farla a piedi.
«Non c'è niente da ridere»
«Ok ok, ti vorrei avvisare che siamo arrivati» dice mostrandomi una casa non molto lontana da noi.
Riprendiamo il cammino.

Arrivati io entro e vado subito in bagno.

Uscito dalla stanza mi sento libero. (Solo io fra un po' muoio leggendo quello che ho scritto?).

Judith
Sasha è molto simpatica, ed è anche molto giovane, ha 22 anni, è più agile di me e più veloce, stiamo volando da due giorni e mi fa piacere passarli con lei, è gentile e dolce.
«Sasha, a te non è mai piaciuto nessuno?» le chiedo.
«Si, quando ero più giovane, avevo all'incirca la tua età, era così carino, aveva occhi e capelli neri come la pece, e le sue grandi ali da angelo erano diverse dalle altre, le sue ali avevano una piuma nera in mezzo a quelle bianche, era quella la piuma che caratterizzava il suo carattere» parlava di quel ragazzo in modo nostalgico. Prese un respiro e continuo «Io miei genitori non volevano che stessi con lui, era un vero e proprio ragazzaccio, scansa fatiche, ma noi ci amavamo, finché un giorno, camminando in un luogo isolato, non incontrai dei briganti, mi avevano rubato tutto quello che avevo e mi avrebbero uccisa se lui, quel ragazzo che tanto amavo, mi protette, mi disse di scappare e nascondermi e io feci così, presi il volo e tornai in paese. Dopo ore e ore ad aspettarlo decisi di andare da lui. Lo trovai in fin di vita, era lì a terra, mi misi in ginocchio accanto a lui e piansi, finché non senti le sue ultime parole: "S-Sasha, s-stai bene? N-non preoccuparti per me, ritorna al villaggio dai tuoi genitori e di loro che io ti ho amato così tanto da morire per proteggerti, a-addio mia a-amata..." furono le sue ultime parole prima di andarsene. Presi singhiozzando il suo corpo e lo riportati al villaggio, nessuno lo rimpianse, lui non aveva famiglia, aveva solo me, e io avevo solo lui, fui l'unica a piangere per lui, e da quel giorno non mi innamorai più, imparai a difendermi da sola e imparai le arti curative, così da non vedere più nessuno morire davanti a me, ma di poterli aiutare» dai miei occhi uscivano lacrime, è la storia più triste che abbia mai sentito.
Lei si asciuga le lacrime.
«Ora basta piangere, siamo arrivate» disse indicando una casa.

•••Spazio mio••
Nella parte di Alec non sapete quanto ho riso, in quella di Judith ho scritto con le lacrime agli occhi, non ditemi che non vi ha fatto piangere la storia di Sasha, va be, comunque, ricordatevi di lasciare una stellina, ciaooo😘😢😂😘💖

Innamorata del figlio di LuciferoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora