Uscii da quella stanza, ero felice e rilassato per quello che disse Harry perché forse a qualcuno importava di me e della mia salute, sia fisica che mentale e quel qualcuno forse era lui.
Mentre aspettavo mia madre che venisse a prendermi, sentii un "hey ciao" provenire da dietro di me, quella voce la riconobbi subito, Harry.
Mi girai verso di lui e ricambiai il saluto."Come stai?" Mi chiese lui.
"Sto bene, tu?" Risposi io.
"Hai gli occhi spenti, non stai bene veramente." Continuò lui.
A quel ragazzo non riuscivo a nascondere proprio nulla.
"Per una volta, una soltanto, vorrei solo poter scappare lontano dai miei problemi.
Iniziare a correre, semplicemente.
Con la speranza che tutto questo male mi lasci respirare quel che rimane della mia vana vita." Continuai io.
"Puoi parlarne con me se vuoi." E dopo qualche secondo di silenzio, rispose a ciò che ho detto.
E mai, mai avrei creduto che una frase così piccola e semplice mi avrebbe fatto stare veramente bene."Ti va di fare un giro con me?" Continuò ancora lui.
"Cosa?" Risposi io, sorpreso.
"Mh, cosa?" Rispose lui ridendo.
"Lo annoterò nella mia agenda vuota." Dissi io.
"E la tua agenda dice che oggi sei libero?" Continuò lui.
"Uhm, si." Continuai io.
"Allora andiamo adesso?" Arrossii a quella domanda.
"E quando si arrossisce, significa sì, vero?
È una sfumatura d'acquerello sulle guance, un tocco intimo, impudico e pungente che vale come conferma, giusto?" E a quella domanda, io sorrisi, e feci un segno di approvazione come a dire, si significa sì. E lui, lui ricambiò il mio sorriso facendo spuntare delle piccole fossette nelle sue guance, e dio, in quel momento pensai fosse un angelo, che non era carino ma che era bellissimo, magnifico.Vidi in lontananza la macchina di mia madre avvicinarsi sempre di più, fino ad arrivare davanti a me.
Il finestrino si abbassò e:
"Andiamo a casa, Lou?" Disse lei.
E io la 'scaricai' con un "No mamma, devo andare a fare un giro con Harry." Sorrisi per poi incominciare a camminare accanto al ragazzo che mi portò in un campo di margherite e di rose.
Sorrisi a vedere quella vista, così semplice e bellissima che mi inginocchiai a terra e raccolsi qualche margherita.
"Perché raccogli le margherite al posto delle rose?" Chiese lui, sedendosi accanto a me.
"Perché so cosa significa non essere mai scelti." E a quella mia risposta, Harry, mi diede una margherita, io lo guardai non sapendo cosa significasse e lui di conseguenza disse "Perché fra tutti quanti, io scelgo te."
E per me quel gesto valeva davvero molto, così tanto che io arrossii per la milionesima volta in un solo giorno perché, finalmente, avevo trovato qualcuno che di me ne faceva una preferenza non una scelta.Presi la margherita e sorrisi.
"Il tuo sorriso si espande come una farfalla sul tuo volto." Disse lui e io mi misi a ridere non capendo cosa voleva dire.
"Il tuo riso è come una rosa, il tuo riso è come un'onda d'argento repentina."
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