"I know you're saying you don't wanna hurt me."
"Ci tengo a te, Harry. Ci tengo davvero tanto." disse Louis. Non è ironico, il fatto di come affermi di tenerci appena dopo aver detto di non volerci provare?
"Si, certo." Harry ridacchiò gelidamente. "Mi stai lasciando ma, ehi, ci tieni a me. Ha senso come cosa."
"È solo che non voglio ferirti. Sarei pessimo in una relazione a distanza, ti farei solo soffrire. E non voglio farti soffrire."
Come se non mi stessi facendo soffrire abbastanza adesso, pensò Harry. "Sei l'ironia fatta persona, Louis." disse freddo.
"Mi dispiace, Harry." Dio, era seriamente dispiaciuto. No, dispiaciuto era dir poco. Lui era assolutamente distrutto, almeno all'interno. All'esterno mostrava una corazza, doveva farlo. Continuava a ripetersi che fosse la cosa giusta da fare, che non poteva fare altrimenti. Ma c'era una parte di lui, quella che stava cercando disperatamente di tenere nascosta, che lo pregava di non andarsene, di tenersi stretto Harry. Perché lo sapeva, uno come lui non l'avrebbe mai più trovato. Un amore come il loro non l'avrebbe mai vissuto. E sì, doveva smetterla di pensare a queste cose sentimentali e mettere in funzione la parte razionale di se stesso, quella che spingeva per andarsene da quella casa e da quello Stato. Andarsene lontano da Harry.
"Non volevo che finisse così, Harry. Ho passato dei momenti bellissimi con te, ti ho amato, cazzo se ti ho amato. Ma non posso permettermi di portare avanti questa cosa." continuò determinato.
E dio, Harry non ce la fece più. Cominciò a singhiozzare, girandosi dall'altra parte, dando le spalle a Louis. Non voleva che lo vedesse così, doveva mostrarsi forte. Era forte, cazzo. Non si sarebbe fatto abbattere da uno stronzo. Ma quello non era solo uno stronzo, era la persona che aveva amato dal primo momento in cui l'aveva visto, era il suo primo amore. Il modo in cui Louis lo trattava, come se fosse fatto di cristallo, come se fosse un qualcosa di prezioso da proteggere, non riuscirà mai a trovarlo in un'altra persona. E questo lo fece solo piangere ancora di più, le spalle ormai scosse dai singhiozzi.
E Louis si sentì una merda. Si sentì una merda perché stava ferendo quella persona che non aveva fatto nulla per meritare tutto questo, se non fidarsi di lui ciecamente. Solo in quel momento si rese conto che aveva portato avanti un sogno agli occhi di Harry, quello che non avrebbe mai potuto dargli. Potresti, se lo volessi, gli disse quella fastidiosa vocina che tante volte gli aveva salvato il culo. Avrebbe dovuto ascoltarla, lo sapeva, ma non lo fece, perché era un maledetto testardo. Si riscosse da quei pensieri, solo perché aveva qualcosa di più importante a cui pensare. O meglio, qualcuno.
Allungò una mano verso Harry, prendendo delicatamente la sua spalla e girandolo. Il ragazzo si fece guidare, troppo preso dal pianto per persino rendersi conto dello spostamento. Louis si avvicinò maggiormente e lo prese fra le sue braccia. Gli fece appoggiare la testa al petto, e cominciò ad accarezzargli i capelli nel modo in cui sapeva che lo calmasse. Inconsciamente sperò che il ragazzo sul suo petto sentisse il battito forsennato del suo cuore, un segnale che gridava Ti amo, non voglio perderti. Sempre inconsciamente però, la parte irrazionale e sentimentale e fottuta da quel ragazzo lo stava pregando di restare.
Harry strinse i pugni sulla sua maglietta, bagnandola con le proprie lacrime, ma a Louis non importava.
Harry intanto aveva Rimani in ripetizione come un mantra nella sua testa. Per quanto in quel momento lo odiasse -cazzate, non avrebbe mai potuto odiarlo- lo amava, lo amava da morire e non voleva che se ne andasse. Non voleva che tutto quello finisse.
Non voleva che Louis non facesse più parte della sua vita, non voleva svegliarsi al mattino e non trovare il solito messaggio del buongiorno da parte sua. Dio, non voleva che i suoi sogni su un futuro con lui, magari con qualche bambino e un anello al dito, non si realizzassero.
Tutto in lui gridava di non lasciarlo andare, di combattere per lui. Perché per quanto Louis gli avesse detto il contrario, lui lo sapeva che lo amava ancora, lo vedeva dai suoi occhi, dai suoi gesti. Se non gliene fregasse nulla di lui, probabilmente se ne sarebbe già andato, giusto? Sì, lui lo amava ancora.
Ma questo non spiegherebbe perché volesse troncare tutti i rapporti con lui. Dio, Harry aveva una confusione in testa e i pensieri contrastanti lo stavano facendo impazzire. Aveva così tanti dubbi.
Ma non voleva dare loro voce, gli sembrava che in quel momento loro due fossero in una bolla pronta a scoppiare da un momento all'altro.
Si calmò, smettendo di piangere e tirando su col naso un paio di volte.
Louis se ne accorse e parlò: "Andrà tutto bene, Haz."
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Let Me Love You Goodbye
FanfictionHarry Styles è uno studente della Northern High School. All'inizio del quarto anno conosce Louis Tomlinson, un ragazzo proveniente da Doncaster, un piccolo paese in Inghilterra, venuto a studiare in America per un anno. I due ragazzi creano sin da s...