Chapter 5

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"One more taste of your lips just to bring me back
To the places we've bee and the nights we've had
Because if this is it then at least we could end it right."

Louis si mise a sedere. Guardò il corpo nudo di Harry accanto a lui, quel corpo che aveva tanto amato. Quel corpo che aveva distrutto.

Harry, percependo il suo sguardo, si tirò le lezuola sopra di lui. Non riusciva a sostenerlo. Non ci riusciva più. Non lo guardava neanche. A Louis fece male, ma se lo meritava, lo sapeva.

Si vestì, meccanicamente. Nella stanza troneggiava un silenzio irreale. Sembrava che il mondo si fosse fermato.

Harry non si muoveva. Si era rannicchiato in posizione fetale, come se qualcuno l'avesse violato e adesso non sarebbe più stato lo stesso. Come se fosse caduto in uno stato di trans.

Louis non se la sentiva di dire niente. Aveva già rovinato tutto, non restava più niente da fare se non andarsene. Aprì la porta della camera di Harry, la richiuse e scese le scale. Lanciò uno sguardo alla cucina, e si avvicinò. Si appoggiò con la spalla allo stipite della porta, e notò un biglietto sul frigo. Probabilmente l'aveva scritto Anne prima di andare al lavoro, volendo avvertire Harry di qualche cosa lasciata per pranzo.

Gli ritornarono in mente quelle volte che lui ed Harry avevano cucinato in quella cucina. O meglio, Harry aveva cucinato, lui era stato a guardarlo. Gli sembrava ancora di vederlo muoversi e maneggiare con quella sua maestria gli ingredienti. Ne rimaneva incantato ogni volta. Si accorse delle lacrime sulle sue guance, e ci passò le mani sopra.

Si girò per dirigersi al portone principale e vide Harry in piedi alla fine delle scale, che lo guardava. Non l'aveva sentito arrivare. Non pensava nemmeno che si sarebbe alzato da quel letto.

Harry si avvicinò lentamente a lui, ma non lo guardava negli occhi.

"Volevo che sapessi che non mi pento di nulla."

Louis non aveva idea del perché glielo stesse dicendo. Che si riferisse a quello che era appena successo?

"Di che cosa ti dovresti pentire?"

"Di averti supplicato per scoparmi."

Louis rimase sorpreso dalla scelta di parole. Non lo aveva mai scopato, avevano sempre fatto l'amore. Che stava dicendo? 

E quello che più lo feriva era che Harry credeva davvero a quello che diceva. Stava per dirgli che non gli aveva mai mentito sui suoi sentimenti, che lo aveva amato e che non lo aveva mai scopato. Ma Harry lo interruppe.

"Baciami per l'ultima volta."

Continuava a non guardarlo, teneva lo sguardo fisso a terra. La voce era ferma, monotona.

"Harry, abbiamo appena fatto.. sesso. Hai sentito anche tu che qualcosa è cambiato, ne sono sicuro. Perché vuoi che ti baci? Perché vuoi scoprire che non sarà più come prima?"

"Perché non voglio che tu te ne vada senza che ti abbia dato l'ultimo bacio. Devo avere l'ultimo bacio. Per ricordarmi del primo, del secondo, e dei mille che sono venuti dopo."

Louis sospirò. Sapeva che non avrebbe ceduto.

Si avvicinò a lui e gli fece alzare il viso. Ma Harry tenne comunque lo sguardo basso, non volendo, non riuscendo, a guardarlo negli occhi. Louis lo baciò dolcemente.

Il loro primo appuntamento. Era sera, erano distesi su una tovaglia. Avevano deciso di fare un pic-nic. Le ore erano volato e adesso stavano guardando le stelle. Louis girò lo sguardo, e si accorse che il manto di luci sopra di loro era niente in confronto alla bellezza di Harry. Quest'ultimo, percependo il suo sguardo su di lui, girò il viso e sorrise. Louis si sporse. Ora le loro labbra erano a centimetri di distanza. Entrambi percepivano il respiro dell'altro.
Harry sorrise. "Vuoi aspettare ancora per molto?"
Louis ridacchiò. E finalmente lo baciò.

Harry era corso in uno dei cubicoli del bagno e ci si era chiuso dentro. Con le spalle alla parete, cominciò a piangere. Ne aveva avuto abbastanza dei commenti dei suoi compagni di classe, di nuovo. Perché se la dovevano prendere con lui?
Louis non ci mise molto ad arrivare. Aveva assistito alla scena, e appena Harry era scappato, lui l'aveva inseguito.
Entrò in bagno e sentì subito quei singhiozzi purtroppo familiari. Bussò alla porta del cubicolo.
"Occupato."
Louis quasi ridacchiò.
"Piccolo, sono io."
Dopo qualche secondo, Louis sentì il rumore della serratura che si sbloccava, ed entrò. Appena vide Harry lo abbracciò stretto, e gli accarezzò i ricci cercando di calmarlo. Una volta che ebbe smesso di piangere, si staccò dall'abbraccio e gli prese il viso fra le mani.
"Andrà tutto bene, Haz. Te lo prometto."
E lo baciò.

"Perché le pecore non sono rosa?"
"Non lo so, amore."
"Ti immagini delle pecore rosa? Sarebbero bellissime."
"Hai ragione, Haz." Louis stava cercando con tutte le sue forze di non scoppiare a ridergli in faccia. Harry aveva l'espressione serissima, nonostante avesse bevuto un po' troppo e ora stesse parlando di pecore rosa.
"Mi compri una pecora rosa, Lou?"
"Ma piccolo non esistono, lo sai anche tu."
"Allora voglio un unicorno."
"Ti comprerò un unicorno allora."
Harry squittì e batté le mani come un bambino. E lo baciò.

"Ma Lou ne sei proprio sicuro?"
"Sei l'amore della mia vita, Harry. Voglio un tatuaggio che mi ricordi di te."
Harry sorrise e lo baciò.

"Sto solo dicendo che sembrava che tu la guardassi con un po' troppo interesse."
"Haz, è normale guardare una cameriera che ha lasciato il suo numero sullo scontrino. Ero curioso."
"Sì ma questo non vuol dire che tu dovessi guardarla ogni tre secondi!"
"Ma chi ti dice che il numero fosse per me e non per te?"
"Ma se ti faceva gli occhi dolci ogni volta che passava vicino al nostro tavolo!"
"Ah quindi anche tu la guardavi!"
Harry fu preso in contropiede. "Ma- è una cosa diversa!"
Louis sospirò e si avvicinò a lui. "Lo sai che sei tu l'unico che vedo."
Harry abbassò lo sguardo. "Lo sono?"
"Ho occhi solo per te, mio caro," disse teatralmente.
"Ma smettila stupido." Harry rise.
"La smetto solo se mi dai un bacio."
"E se non volessi?" Harry si girò dandogli le spalle.
"So che lo vuoi."
"Non esserne così sicuro."
"Wise men say..."
Harry alzò gli occhi al cielo. "Non te la caverai così facilmente."
"Only fools rush in..."
Harry cercò di nascondere un sorriso. Quella era la loro canzone, non poteva rimanere indifferente. Era così che Louis gli aveva detto che si era innamorato. Si unì a lui. "But I can't help falling in love with you."
Si girò, e diede un bacio a stampo a Louis. Poi si girò e scappò, ridendo.

Si staccarono.

Louis aveva ragione, non era stato come tutti i baci che si erano cambiati. La tristezza si era impossessata di quel momento e aveva rovinato tutto. Era il sapore dell'ultimo bacio.

"Quindi è davvero finita?" chiese Harry, continuando a negare lo sguardo a Louis.

Louis, a malincuore, sussurrò: "Sì."
Harry annuì.

"Addio Harry."

Louis gli baciò la fronte, lo sorpassò, e uscì da quella casa. Non aveva nemmeno visto per l'ultima volta gli occhi di Harry.

Harry, quando sentì il portone chiudersi, scoppiò a piangere.

Allora salve a tuttii

So che non è la più felice delle storie, ma è intenzionale. Ed è volutamente corta perché è basata su una canzone e volevo esprimere solo quello che ho scritto. Il piano originale era farla finire così e farci poi un sequel. Che ne dite? Dovrei?

Fatemi sapere, e grazie per aver letto questa cosa.
Giuls xx

Let Me Love You GoodbyeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora